Like us

sabato 31 dicembre 2011

Composta di cipolle rosse e timo

Anche quest'anno io e la Giò ci vogliamo male, quindi abbiamo optato per l'ennesima missione impossibile di conserve...Occhialini da nuoto, pronte in corsia....partenza! E via a pelare cipolle...







Ingredienti per 4 vasetti da 300gr:

2 kg di cipolle pulite e affettate

750 ml aceto di malto*

805 g di zucchero di canna

4 cucchiai abbondanti di foglioline di timo fresco

2 foglie di alloro

4/5 pepe in grani


* se non lo trovate potete fare una miscela di 500 ml di aceto rosso, 200 ml di acqua e 50 ml di balsamico.


Affettate le cipolle e mettetele sul fuoco con l'aceto di malto e l'alloro e il pepe avvolti in una garzina: dovranno appassire lentamente, quindi lasciatele cuocere con il coperchio e a fuoco basso per circa 45 minuti finché non saranno morbide. Aggiungete lo zucchero di canna e 3 cucchiai di timo fresco, portate ad ebollizione, abbassate il fuoco e fate cuocere per circa 30 minuti.Unite l'ultimo cucchiaio di timo, mescolate bene e versate nei vasetti sterili. Chiudete i vasetti e capovolgeteli per qualche minuto, quando saranno a temperatura ambiente riponeteli in luogo asciutto per un mese circa.

Questa composta è fantastica con i formaggi, specialmente con quelli di capra freschi o con arrosti e carni saporite.




Anna&Giò







ps Abbiamo volutamente deciso di mettervi le dosi per 4 vasetti. Noi ne faremo una sessantina, il che vuol dire, calcolatrice alla mano che dovremo pelare una cosa tipo 30 kg di cipolle. Ci viene da piangere prima ancora di iniziare a pelare le cipolle..... Cosa non si fa per gli amici!!!!!

venerdì 30 dicembre 2011

La cucina del Corriere della sera

Amici ho iscritto la ricetta della  Crema di ceci al gara masala con capesante bardate di pancetta  sul sito del corriere della sera cucina perché venga pubblicata nel mensile!

Le ricette degli utenti più votate saranno pubblicate, quindi votatela!!!!!

Il link per votarla è questo:
http://cucina.corriere.it/ricette/privati/02/23/ricetta_223.shtml

Grazie e buon anno in anticipo!

Anna

giovedì 29 dicembre 2011

Conchiglioni ripieni di cinta e ricotta

Le paste al forno sono una grandissima risorsa quando non si ha il tempo di stare ai fornelli durante la cena o semplicemente quando volete la comodità di preparare prima il piatto e pronti via imbastire la cena all'ultimo...In questo caso dovevo smaltire cinta e ricotta nel frigorifero, e Niccolò ama profondamente le paste ripiene!
La cosa meno intelligente è mangiarne una teglia in due e poi boccheggiare per due ore...



Difficoltà: bassa
Tempo di preparazione: 30 minuti

Ingredienti per 4 persone:
24 conchiglioni
4 salsicce di cinta
500 gr di ricotta
parmigiano
rosmarino

Per la besciamella:
100 gr di burro
100 gr farina
1 lt di latte
noce moscata
sale

Besciamella:
Mettete in un pentolino il burro e fatelo sciogliere, aggiungete la farina setacciata e continuando a mescolare cuocete per qualche minuto. Togliete dal fuoco e aggiungete il latte caldo mscolando con un cucchiaio di legno. Ora rimettete sul fuoco il pentolino e fate cuocere a fuoco dolce finchè la salsa non inizierà a bollire e aggiungete sale e un pizzico di noce moscata. Lasciate sul fuoco per 15 minuti circa mescolando di tanto in tanto finchè non si sarà rappresa a sufficienza. Toglietela dal fuoco e procedete con la pasta.

Fate cuocere i conchiglioni 5 minuti meno del tempo previsto, scolateli e teneteli da parte facendo attenzione che non si attacchino, potete mescolarli con un filo d'olio perché questo non accada.
In una padella rosolate appena la salsiccia tenendola rosa, filtrate il grasso rilasciato e in una ciotola formate un impasto con salsiccia, ricotta, sale, pepe, un cucchiaino di rosmarino tritato e una manciata di parmigiano.
Disponete in una teglia oliata i conchiglioni e farciteli con il composto. Quando la teglia sarà finita cospargete i conchiglioni di besciamella, spolverate con abbondante parmigiano, una grattata di pepe e qualche noce di burro.
A questo punto i conchiglioni sono pronto per il forno o per il freezer se li volete tenere di scorta! Infornate a forno caldo a 200 °C per mezzora circa, ma fate attenzione, tutti i forni sono diversi quindi accertatevi che  la superficie sia ben dorata, eventualmente aumentate la temperatura per gli ultimi 5 minuti.
Tirate fuori la teglia e non temete, avete tutto il tempo perché la temperatura sarà proibitiva e dovrete di certo aspettare qualche minuto prima di assaggiarli!!!!
Anna

martedì 27 dicembre 2011

Una parte della verza festeggia a NY: cosciotto di maiale al forno

L'anno che ci stiamo lasciando alle spalle e' stato un anno piuttosto duro e decidiamo di chiuderlo rompendo un po' le tradizioni. Sempre Natale in famiglia, ma questa volta ci muoviamo noi e veniamo a trovare pierodettopito a New York. E' inutile negarlo: il Natale a New York ha sempre il suo fascino. Mille lucine, colori e canzoni aleggiano nell'aria. Girovaghiamo per le Avenue e Street fermandoci solo per un club sandwich e un bloody mary allo storico, e piu' che mai tipico, Fanelli Cafe. Intanto la cucina non si ferma e papa', sara' il fuso orario o la passione per i fornelli, e' dall'alba che sta preparando il Pork per la cena. L'idea iniziale era quella di preparare uno stinco al forno, ma qui, si sa, sono effetti da "magalomania" e quando abbiamo osato chiedere uno stinco il macellaio si e' presentato con 10 pound di pork...praticamente un prosciutto!!!! La cottura e' stata la medesima...quella del nostro amico Jamie Oliver che, per quanto richieda molte ore, ha il grande potere di non tradirti proprio mai. E infatti era semplicemente divino, si scioglieva in bocca. E meno male...perche' viste le dimensioni del pezzo di carne, credo che in questa vacanza lo rimangeremo in altre mille versioni, dal sandwich all'insalata!



Ingredienti
1 prosciutto o stincox
odori vari
aglio
sale e pepe
cipolle
patate

Steccate il vostro pezzo di carne con gli odori e dell'aglio e massaggiatelo con il sale e il pepe. Ponetelo in una teglia e infornatelo a forno caldo finche' non sara' bello rosolato. A questo punto abbassate la temperatura e portatela a circa 100. Coprite lo stinco (o prosciutto) con la carta argentata e lasciatelo cuocere per almeno altre 4 ore. Circa un'ora prima di terminare la cottura, aggiungete le patate, le cipolle e gli odori. Servitelo caldo ed accompagnatelo con il sughetto che troverete sul fondo della teglia. La bassa temperatura e la lunga cottura fanno si che la carne diventi morbidissima. Ma cosi' morbida, per niente stopposa e saporita che non crederete al vostro palato! Simply delicious!!!!

Gio'

domenica 25 dicembre 2011

Il Natale di Verzamonamour



Auguriamo a tutti un golosissimo Natale
e uno sfizioso anno nuovo!!!!

Anna&Giò


venerdì 23 dicembre 2011

Insalata invernale d'anatra con condimento al miele e soia

Ecco uno di quei piatti "jolly" che possono variare da secondo ad antipasto se aumentano gli ospiti o che si possono ricavare dal riciclo di un petto d'anatra cucinato precedentemente...
E' un'insalata particolarmente gustosa coi profumi e i sapori del primo inverno....senza contare che il melograno porta bene!!!!!!


Ingredienti per 2 persone:
1 petto d'anatra
1 melograno
1 manciata di pistacchi
songino o spinacini freschi
salsa di soia
olio
miele
senape
sale e pepe
zenzero
aglio









Fate rosolare il petto d'anatra in padella con un filo d'olio e uno spicchio d'aglio schiacciato, sfumate con del vino bianco e lasciate rosolare la carne girandola. Quando sarà ancora al sangue toglietela dal fuoco, mettetela in una pirofila calda, copritela con dell'alluminio e lasciatela riposare.
Sgranate il melograno pulendo bene i chicchi dagli stoppini bianchi, tritate grossolanamente i pistacchi e metteteli da parte.
Tritate e poi schiacciate lo zenzero, dovrà essere un cucchiaio.
Per la salsa sbattete olio, 2 cucchiai di salsa di soia con 2 cucchiai di miele, un cucchiaino di senape, sale e pepe. Aggiungete lo zenzero e l'olio e assaggiate regolando a vostro gusto.
Ora riprendete il petto d'anatra tiepido e tagliatelo a fettine.
Componete il piatto facendo un letto di insalata, distribuite sparso il melograno, le fettine d'anatra e spolverate di pistacchi. Servite con una cucchiaiata di salsa oppure portatela in tavola a parte così i vostri ospiti potranno dosarla come preferiscono.
Sfiziosa e veloce!
Anna


giovedì 22 dicembre 2011

Gli arancini di Titti

A casa della Nonna Marisa, sin da che io ricordi c'era Titti. Titti era una maga in cucina (e per chi l'ha conosciuta, non solo in cucina. non dobbiamo nemmeno dirlo!). Di quelle che persino la pasta al burro la fanno anni luce dalla tua. Eppure l'avete fatta passo passo insieme. Oltre ai mille ed affettuosi ricordi, tanti sono i sapori di Titti che rimangono tutt'oggi in impressi dentro di me: dalle melanzane sottolio, ai migliori crocchè di patate che abbia mai mangiato, agli arancini di riso.
Gli arancini di riso di Titti sono completamente diversi dai classici nordici allo zafferano o siculi con pomodoro, piselli e carne. Non so se a Napoli li facciano tutti così o meno. Io li ho sempre mangiati così e per me battono 10 a 1 le altre varianti. Sarà questione di abitudine?
Il riso si prepara ad hoc. Non è infatti, come altri piatti tipici della cucina partenopea, uno di quei peraltro buonissimi piatti che prevedono l'avanzo del giorno prima. La frittata di maccheroni è un altro esempio. Ci sarà tempo anche per lei. Nella versione bianca, al pomodoro o di scammaro. Ma ora ho proprio voglia degli arancini di riso di Titti. Vado a vedere se ho tutto.




Ingredienti per circa 35/40 arancini (a seconda della dimensione la quantità finale può variare: a me piacciono abbastanza piccoli!)

1/2 kg di riso
2 uova intere
basilico
sale e pepe
1 manciata di parmigiano
150gr salame
provola affumicata
50gr di burro

Bollite il riso togliendo a poco a poco l'acqua. Scolatelo, unite il burro quando è ancora caldo e lavorate bene. Lasciate raffreddare ed aggiungete poi le uova, il salame tagliato a striscioline o pezzettini, il basilico, il parmigiano. Fare delle palline e mettete in mezzo a ciascuna un pezzetto di provola affumicata. Ricoprite di pan grattato (non è necessario passarle prima nell'uovo, ma va a gusto) e friggetele, dapprima a fuoco alto e poi più lento così da fondere bene la provola che filerà ad ogni morso.

Non credo ci sia altro da dire. Ah si, un bel bicchiere di birra per me è la morte sua!
bon appetit :)



Giò

mercoledì 21 dicembre 2011

Paté di vitello di zia Laura

Questa ricetta è speciale.

Di patè di vitello ce ne sono mille varianti, ma questo si porta dietro un carico affettivo enorme.
Una volta festeggiavamo Natale il 24 sera a casa dei miei genitori, alternando qualche volta con la casa di zio Guido e zia Laura, e pur facendo uno sforzo di memoria pazzesco non riesco a ricordare un Natale senza il paté della zia, che faceva solo una volta all'anno, proprio per quella sera.
Oltre ad essere un paté veramente eccezionale, cremoso, saporito, di quelli che non smetteresti mai di mangiare, la sua ricetta è stata custodita dalla zia per anni, finchè non è arrivato l'anno in cui la zia non ha potuto farlo più.
Dopo un Natale senza il paté della zia ho capito che non ce ne sarebbero dovuti essere altri, e dopo lunghissime ricerche dello zio tra appunti, libri, riviste e bigliettini ecco saltar fuori la ricetta come per incanto, ora potevamo continuare ad avere sulla tavola il patè della zia, e da allora questo compito spetta a me, come per la zia, una sola volta all'anno per la sera di Natale. Ovviamente il suo era più buono, avrà sicuramente avuto un ingrediente segreto, o modificato negli anni qualche dettaglio della ricetta, o semplicemente sarà sempre e solo il paté di zia Laura...
Ti voglio bene zia.



Difficoltà: media
Tempo di preparazione: 1 ora + il riposo

1 kg di fegato di vitellone
440 gr di burro morbido
360 gr cipolle bianche
120 gr lardo a dadini
salvia, alloro, rosmarino e sale
1 bicchiere di marsala
1/2 bicchiere di passito

Sciacquare, asciugare e tagliare a striscioline il fegato.
Tagliate a velo le cipolle e fatele appassire in 40 gr di burro a fuoco medio incorporando 3 foglie di alloro, 4 di salvia e un rametto di rosmarino.
Aggiungete il lardo, il fegato e fate cuocere per 10 minuti. Versate il marsala e il passito a fuoco vivace, salate e mescolate spesso. Lasciate cuocere 10 minuti, abbassate il fuoco e fate riposare altri 5 minuti.
Togliere dal fuoco e far intiepidire. Eliminate gli aromi, frullate il tutto e poi passate al setaccio per due volte, bisogna ottenere una crema liscia e omogenea.
Ponete il tutto in una ciotola e incorporate il burro mescolando bene. Assaggiate e correggete di sale, marsala etc...e montate il composto con le fruste finchè non sarà chiaro e gonfio.
Versatelo nel recipiente che preferite e lasciate riposare in frigorifero almeno 1 ora.
Non è Natale senza questo paté...
Anna

martedì 20 dicembre 2011

Crema di zucchine e menta

Giornata no. Vado in cucina, apro il frigorifero e vedo delle belle zucchine. Di quelle che alcuni chiamano "romanesche": chiare, ma soprattutto belle sode. Il mio frigorifero mi offre ben poche possibilità di spaziare con la fantasia e soprattutto non c'è l'ombra di proteine. Poi penso che in fondo vengo da una duegiorninonstop di abbuffate e così la cosa non mi disturba più di tanto. Anzi, ammetto che in qualche modo mi consola. Frugo e trovo anche della menta. Quindi unisco l'utile al dilettevole e mi "invento" una crema di zucchine e menta. Devo dire che sono rimasta sorpresa dalla resa. Le zucchine sapevano veramente di zucchina - cosa ormai rara e da non sottovalutare - e la menta ha dato quella freschezza al piatto che l'ha reso particolare e al tempo stesso delizioso. Non vedo l'ora che sia estate per provarla nella versione crema fredda: potrebbe essere la soluzione ideale per quelle giornate padane tanto umide da desiderare solo qualcosa che sia fresco e dissetante. E la menta in questo è una vera amica.



Ingredienti per 2 persone

1 o 2 scalogni
8 zucchine
qualche foglia di menta
olio extra vergine di oliva
brodo vegetale

Pulite e tagliate grossolanamente le zucchine e lo scalogno che farete rosolare in un filo di olio extra vergine di oliva. Lasciate insaporire e nel frattempo portate del brodo vegetale a ebollizione. Coprite quindi le zucchine e lo scalogno con il brodo e lasciate cuocere. Non preoccupatevi del tempo che scorre...potete prendervi il lusso di dimenticarvi di avere una pentola sul fuoco!
Aggiustate di sale e pepe e frullate il tutto con l'aiuto di un minipimer o un frullatore. Quando la crema avrà raggiunto la giusta densità, aggiungete qualche fogliolina di menta e date un ultimo giro di minipimer. Mi raccomando aggiungete la menta solo all'ultimo altrimenti rischiate che si rovini il sapore. Non so perché ma la menta, se frullata a lungo, finisce con il sapere di "erba"..e non è quello che vogliamo. Deliziosa, confortante e rassicurante. L'umore è risalito in un battibaleno e..mi è venuta un'idea.. Perché non provare a mettere un po' di yogurt bianco dentro? Un tocco che mi ha porta per un nanosecondo in Oriente. Non male..provate anche voi!



Giò

lunedì 19 dicembre 2011

Bombette allo zola e spezie

Quando tuo marito torna da una partita di rugby sai perfettamente che avrà fame appena metterà piede in casa, quindi se non vuoi rotture mentre prepari la cenetta curata a cui tanto tieni devi il più presto possibile fornirgli un nutrimento base che gli impedisca di chiederti ogni 5 minuti quanto manca per la cena...
Quindi domenica sera con quello che avevo in frigo ho fatto le bombette...



Difficoltà: bassa
Tempo di preparazione: 20 minuti

Ingredienti per 20 bombette:
500 gr pasta per la pizza
200 gr gorgonzola
paprica
origano
e qualunque spezia vi possa piacere con il gorgonzola

Dividete la pasta per la pizza in 20 parti e fate altrettanto con il gorgonzola.
Prendete ogni parte di pasta e farcitela con un cubetto di gorgonzola, chiudetele formando delle palline e rotolatele sulle spezie.
Disponetele su una placca con carta da forno e infornate a 200°C per circa 10 minuti, dovranno essere dorate e soffici.
Tiratele fuori dal forno e lasciate pure che vostro marito si ustioni non ascoltando il vostro "fai attenzione sono calde!"
Anna

domenica 18 dicembre 2011

Pasta al gratin

La pasta al gratin, anche detta pasta alla bechamel, è uno dei miei ricordi di sapori di infanzia. E' una semplice pasta al forno, ma è sempre stato anche il piatto preferito mio e di pierodettopito, mio fratello. Il classico piatto delle feste. Il giorno del nostro compleanno sin da quando eravamo piccoli potevamo scegliere cosa volevamo mangiare e sia io che Piero sceglievamo pasta alla bechamel di primo e cotolette di secondo. Sempre, non mancavamo un anno (ed entrambi siamo nati nei mesi estivi...). Ora sorrido pensando che Tommi fa lo stesso con la nonna: le chiede espressamente la "sua" pasta alla bechamel auto invitandosi a cena. Sarà che la mamma è la mamma, ma quella di mamma è insuperabile. A lei viene perfetta: "cremosa", ricca e saporita al punto giusto. Devo dire che questa volta le sono andata molto molto vicino, almeno così mi ha detto la stessa allegra banda del patè di Francidettobaldo della colazione di qualche domenica fa. Chiarèèèèè, come vedi mantengo le promesse e ... questa è un po' anche per te!
















Ingredienti per una pirofila per circa 6/8 persone

500 gr di pasta corta
provola affumicata
parmigiano
prosciutto cotto
bechamel preparata con 1 lt di latte, 100gr di burro, 100gr di farina, sale e noce moscata

Preparate la bechamel: quindi prima fate il roux aggiungendo la farina al burro precedentemente fuso, poi aggiungete il latte, il sale ed una grattata di noce moscata. Cuocete finché non raggiungete la giusta consistenza (non deve essere molto spessa. Nel dubbio lasciatela più morbida. Finirà la cottura in forno). Nel frattempo portate a bollore abbondante acqua salata e cuocetevi la pasta per metà del tempo indicato. Scolatela, conditela con un po' di bechamel, parmigiano, un po' di prosciutto e un po' di provola affumicata tagliata a pezzetti. Aggiustate di sale e pepe. Procedete quindi facendo un primo strato di pasta condita in una pirofila da forno, cospargervi sopra altro prosciutto, parmigiano, il resto della provola e bechamel. Fate un altro strato e finite con abbondante bechamel. Prima di mettere in forno cospargete con un po' di parmigiano e pan grattato così da ottenere durante la cottura in forno una gratinatura coi fiocchi. Lasciare riposare qualche minuto prima di servire. Una sola regola: vietato avere sensi di colpa. E' inutile, la volta successiva ricadere in tentazione e vi mangerete ugualmente mezza pirofila!!



Giò

sabato 17 dicembre 2011

Composta di marroni (Natale 2010)

E galeotta fu la crema di marroni...

Il sodalizio tra noi due è nato l'anno scorso proprio con questa ricetta quando io e la Giò abbiamo deciso di metterci ai fornelli per fare una conserva da regalare ad amici e parenti per Natale.
Ne abbiamo pensate mille, e alla fine abbiamo optato per il suicidio: la composta di marroni.
Di quella giornata esiste una documentazione fotografica, ma non verrà mai pubblicata per non privarci del rispetto che le persone hanno nei nostri confronti. Vi basti sapere qualche cifra:
72: i vasetti confezionati
9: i pentoloni a rotazione sui fuochi
18: i chili di marroni usati
16: i chili di zucchero

e molto, molto altro...
Dopo una giornata estenuante però una soddisfazione immensa, il nostro piccolo esercito di 70 vasetti era pronto, e del confezionamento ve ne parlo un'altra volta...
Questa composta è stata usata in mille varianti, semplicemente sul pane, nelle crostate, nei dolci al cucchiaio, con carni e formaggi...ma quest'anno si cambia!!!!


Ingredienti:
1 kg di castagne pulite e lessate
1 kg di zucchero
1 bicchierino di rum

Lavare via eventuali tracce di terra dai marroni. Incidere i marroni e metterli al fuoco in una pentola, coperti di acqua. Appena l'acqua comincia a bollire aggiungere un pizzico di sale, e abbassare il fuoco in modo da far bollire piano; la bollitura deve avvenire con il coperchio sulla pentola.

Dopo circa 50/60 minuti togliere i marroni dal fuoco, sgocciolarli e togliere la buccia e la pellicola interna.
Passarli al passaverdura e pesarli. In una pentola preparare uno sciroppo con 1 Kg. di zucchero più 250 ml di acqua, per ogni chilo di polpa di marroni.
Appena lo sciroppo sarà formato aggiungere la polpa e cuocere ancora per 30 minuti, mescolando con un mestolo di legno.


Aggiungere il rum.

Invasare la confettura in vasetti sterilizzati, chiudere ermeticamente, capovolgere e riporre al fresco una volta a temperatura ambiente.

Una faticaccia ma è veramente squisita!


Anna & Giò

venerdì 16 dicembre 2011

Filetto di maiale con senape e prugne

Quando scopri il filetto di maiale lo ricompri altre mille volte. Costa poco ed è di effetto. La carne è morbida, saporita e gustosa. Non va cotto troppo, altrimenti il rischio è che la carne diventi stopposa: deve essere appena appena "rosata". Né più, né meno. Il maiale, come insegna la cucina dei paesi germanici, si abbina bene alla frutta. Una sera avevo delle prugne denoccialate e ho provato questo accostamento insieme alla senape ( che invece avevo già testato ) e mi è piaciuto molto. Delicato, ma sfizioso. Provatelo anche voi!





Ingredienti per 2 persone
1 filetto di maiale di circa 500gr
senape
una decina di prugne, possibilmente denocciolate
sale e pepe

Rosolate in una casseruola adatta anche alla cottura in forno il filetto di maiale che avrete insaporito con un po' di odori da tutti i lati. Cospargetelo quindi di senape ed aggiungete una decina di prugne secche, possibilmente denocciolate.
Trasferite ora la teglia nel forno caldo e lasciate cuocere per una ventina di minuti. A metà cottura sfumate con un po' di vino bianco.
A cottura ultimata tiratelo fuori e mentre il filetto risposa frullate il sughetto con parte delle prugne denocciolate (tenetene qualcuna intera che serviranno di accompagnamento). Otterrete una salsina densa, che potete, in caso diluire con un po' di liquido. Tagliate il filetto a fette non troppo sottili e accompagnatelo con la salsina e le prugne intere. Come contorno optate per quello che preferite: nonostante l'insolito abbinamento il sapore non vi lega in modo particolare: via libera alle patate o ad una qualsiasi altra verdura.
Enjoy it!

ps un buon metodo per capire se la carne di maiale è cotta, è quello di usare la forchetta: quando credete di essere a buon punto, inserite i rebbi di una forchetta sulla superficie della carne: se il liquido che esce è rosa allora dovete prolungare la cottura di qualche minuto. Altrimenti..ci siete!


Giò

giovedì 15 dicembre 2011

Collaborazioni 2011

 
The Great Food Blogger Cookie Swap: partecipiamo con i Cookies al cioccolato fondente, nocciole e zeste di mandarino

Fagiano sott'olio

Vi devo confessare che sono una persona molto fortunata... La mia amichetta Alice ha un babbo, il Signor Claudio, che ama molto andare a caccia, e dato che in casa loro non si possono ingolfare di selvaggina a colazione, pranzo e cena, ho la fortuna di essere spesso e molto volentieri fornita di bestie varie quali fagiani, anatre...
Per questo Natale ho quindi deciso di fare i fagiani sott'olio, come Guido faceva il coniglio...è una ricetta molto semplice, ma allo stesso tempo gustosa, si mantiene per molto tempo ed è un fantastico jolly da frigorifero per spuntini, insalate, amici dell'ultimo momento...
Grazie Signor Claudio!!!!




Difficoltà: bassa
Tempo di preparazione: 30 min + il tempo per il lesso

Ingredienti per 4 persone:
2 fagiani di media dimensione
olio evo
pepe misto in grani
bacche di ginepro
8 foglie di alloro
1 limone
carota, sedano e cipolla
aromi misti

Premessa: 
se volete utilizzare il brodo in un secondo tempo conviene togliere la pelle dai fagiani per evitare che venga troppo grasso.

Prendete i fagiani e se necessario bruciate penne e piume rimaste sulla pelle. In un pentolone fate lessare le bestie con bacche di ginepro, sale grosso, grani di pepe, aromi e carota, sedano e cipolla tagliati a pezzi grossi.
Quando la carne inizierà a staccarsi dalle ossa spegnete il fuoco e lasciare intiepidire.
Ora procedete a togliere la pelle e spolpate i fagiani a mano mantenendo i pezzi piuttosto grandi. disponeteli in una pirofila alternando con sottili fette di limone, foglie d'alloro e pepe in grani. Versate l'olio dino a coprire la carne e lasciate riposare un'oretta in frigorifero.
Ora è pronto per essere gustato con un'insalatina, con patate al forno, o come aperitivo se volete farne un'insatatina sminuzzata con un po' di guacamole!!!!
Anna

mercoledì 14 dicembre 2011

Alchechengi ricoperti di cioccolato

Mamma mia quanto mi piacciono gli alchechengi. Che nome strano, eh? Fa quasi ridere ed è quasi difficile da pronunciare, eppure per me gli alchechengi sono come le noccioline....ne mangerei uno dopo l'altro, soprattutto se ricoperti di cioccolato. L'aspro del frutto, di un arancione che più arancione non si può, contrapposto all'amaro del cioccolato, rigorosamente fondente, mi fa letteralmente perdere la testa. Da Ribot, a fine cena ti portano un grande piatto tondo pieno di frutta con in mezzo una ciotola di cioccolata fusa, alchechengi inclusi Inutile dire come prosegue la serata. Io faccio incetta di alchechengi e pian pianino li finisco tutti. Mi dispiace per i miei commensali, ma di fronte a certi gusti e sapori non so resistere. Mi ci è voluto relativamente poco a scoprire che sono davvero semplicissimi da fare e in un nonnulla la cena si conclude con la lode e in totale visibilio.


Ingredienti per 4/5 persone

20 alchechengi
circa 100gr di cioccolato fondente
una noce di burro

Sciogliete a bagno maria il cioccolato fondente con una noce di burro. Il burro serve a dare lucentezza e cremosità al cioccolato fuso. Nel frattempo prendete i vostri frutti arancioni, allargate le foglie che lo ricoprono e puliteli con un panno umido. Potreste anche lavarli sotto l'acqua corrente, ma devono essere ben asciutti per quando li ricoprite con il cioccolato. A questo punto intingetene uno per uno nel cioccolato fuso e poneteli su una placca ricoperta da carta oleata o carta forno.
Cercate di resistere alla tentazione e lasciateli raffreddare. Anche cromaticamente sono ineccepibili. Insomma, belli e buoni. E dire "buoni" è forse limitativo!Poi...se come me, in fondo, volete bene ai vostri ospiti potete procedere nella stessa maniera utilizzando anche altra frutta, candita e non..così anche loro potranno mangiare qualcosina che li farà sentire, anche solo per un attimo, nel paese delle meraviglie!!


Giò

martedì 13 dicembre 2011

I Brezel di Speyer: è subito Brezelfest!!!!


L'originalissima ricetta dei brezel mi arriva dalla Cri, eccezionale cuoca e soprattutto parecchio tedesca...è nel paese di sua mamma che ogni anno il secondo week end di luglio si tiene il Bezelfest, praticamente un Oktoberfest dove ci sono chioschi che fanno brezel in ogni angolo di Speyer. prima o poi ci devo assolutamente andare, adoro i brezel e più autentici di così proprio non ce ne sono!
Grazie Cri, di certo i tuoi saranno più buoni dato che hai brezel nelle vene!




Ingredienti

450 g di farina 00
20 g lievito di birra
1 cucchiaino di zucchero
3 cucchiai di bicarbonato
sale grosso
3 cucchiaini di sale fino
50 g burro
280 acqua o latte tiepido


Preparare un preimpasto con 100 g farina e 100 di acqua, lievito e zucchero. Lasciare lievitare per mezz'ora.
Lavorare il preimpasto con il resto della farina, il burro, il sale e aggiungere a filo l'acqua rimanente, o comunque quanta ne serve per avere un impasto liscio ed elastico. Lasciare lievitare per un'ora ca., coperto e in luogo tiepido.
Manipolare brevemente l'impasto e dividerlo in 8 pagnotte. Con ciascuna formare un lungo cordone di ca. 50 cm. Dare la forma dei brezel a questi cordoni.
In una pentola ampia fare bollire 4 l d'acqua (anche la metà è sufficiente) con il bicarbonato. Quando l'acqua bolle immergervi i brezel, uno o due alla volta, lasciandoli bollire per 40-50 secondi.
Scolarli e lasciarli asciugare su un canovaccio leggermente inumidito.
Disporre su una teglia con carta da forno e cospargerli con sale grosso. Infornarli a 220° C per ca. 20 minuti. Lasciarli raffreddare su una gratella.


p.s. Cri, so che non sono perfetti, prometto che la prossima volta non avranno striature!!!


lunedì 12 dicembre 2011

I biscotti di natale. Pan di zenzero, decorazioni&co

Natale si avvicina e, non c'è niente da fare, quando ci sono i bambini l'atmosfera è più bella, più festosa, più colorata. Ormai con Tommitommi è tradizione fare l'albero durante il ponte dell'Immacolata e così è stato anche quest'anno. Mille lucine, mille palle colorate e perchè no tanti biscotti decorati da appendere all'albero. Così anche Babbo Natale sarà felice di poter riempire il pancione con qualcosa di dolce e ripartirà con il sorriso con le sue renne verso le case di altri bambini. L'anno scorso sono andata con la mia amica Stefania a fare un corso di biscotti e decorazioni natalizie. Che divertente! Siamo state un intero pomeriggio a fare biscotti e a decorarli con la pasta di zucchero. Papà Natale, alberelli tutti colorati, stelle piene di perle di zucchero argentate e ovviamente anche i classici pan di zenzero. Ci sembrava di esser tornate bambine. La sera eravamo distrutte! Si, distrutte! Sembrerà strano ma è stato un lavoro certosino. Così l'altro giorno, io e il mio "aiuto fuoco" Tommitommi ci siamo messi con le mani in pasta e abbiamo fatto i biscotti di natale. Una parte li abbiamo appesi all'albero, con il resto abbiamo preparato i regalini per i compagni di scuola. Un dolce regalo e un dolce addobbo. Certo, c'è il rischio che qualcuno arrivi smangiucchiato, ma anche così è carino e soprattutto dolce!
Per la decorazione abbiamo utilizzato pasta di zucchero. Potrei anche darvi la ricetta, ma onestamente sono convinta che sia decisamente meglio comprarla già pronta. Oserei dire che è addirittura migliore nella resa. Idem per i coloranti: noi abbiamo utilizzato quelli in gel acquistati online su siti inglesi. Chissà perché in Italia le decorazioni devono ancora prendere pied. Eppure sono bellissimi (e buonissimi)...non trovate anche voi?


Ingredienti:

150 g. burro morbido
160 g. zucchero semolato (o di canna)
150 g. miele o melassa
350 g. farina
1 uovo
2 cucchiai rasi di zenzero in polvere
2 cucchiai rasi di cannella in polvere
½ cucchiaino chiodi di garofano polvere
¼ cucchiaino noce moscata polvere
1 cucchiaino raso di bicarbonato
1 pizzico sale

Setacciate la farina con le spezie e il bicarbonato. Sbattete il burro con lo zucchero fino ad ottenere un composto gonfio e cremoso. Aggiungete la farina con le spezie ed il bicarbonato, il miele (o la melassa), l’uovo e il pizzico di sale,fino ad ottenere un composto omogeneo.
Fate riposare la pasta in frigorifero avvolta nella pellicola per almeno 3 ore (meglio se per una notte). La mattina seguente, stendete la pasta con il mattarello ad uno spessore di circa 5mm. Tagliate infine con gli appositi stampini i biscotti nelle forme desiderate e adagiateli su una teglia distanziandoli tra di loro. Infornate a 180 per 12/15 minuti.
Una volta che si saranno raffreddati si può procedere con la decorazione con la pasta di zucchero.
Per colorare la pasta di zucchero vi suggerisco di utilizzare coloranti in gel o in pasta: immergete uno stecchino nel colorante e fate delle striature nella pasta. Ora tornate bambini e manipolate la pasta come se fosse didò.. finché il colore non sarà omogeneo. Non esagerate con il colore: usatene poco alla volta e non aggiungetene altro finché quello precedente non si sarà assorbito. Un ultimo consiglio: per far aderire la pasta di zucchero al biscotto stendete prima un velo di gelatina di albicocche stemperata con un goccio d'acqua. E soprattutto liberate la fantasia!

Se volete appenderli fate un buco nel biscotto, prima di infornarli, con una cannuccia. si possono utilizzare anche altre spezie, ma deve prevalere il gusto della cannelle e quello dello zenzero


Giò

domenica 11 dicembre 2011

Cookies con cioccolato fondente, zeste di mandarino e nocciole

Questi sono i cookies che ho mandato per il Great Food Blogger Cookie Swap a tre blogger ( Amara dolcezza, A taste of my life e Ma che ti sei mangiato ). Spero siano piaciuti perchè sono venuti proprio come volevo...un leggero profumo di mandarino e il croccante delle nocciole, ma spero soprattutto che siano arrivati interi, o almeno qualcuno!
Presto vi dirò quli cookies mi sono arrivati dalle altre blogger, che bello li aspetto come i bambini fanno con i regali!


Difficoltà: bassa
Tempo: 15 minuti

Ingredienti per 10 cookies:
200 gr cioccolato fondente al 70%
1 uovo
100 gr burro salato
100 gr farina
80 gr zucchero
50 gr mandorle in polvere
1 bustina di lievito
1/3 cucchiaino di sale
200 gr di nocciole
le zeste di due mandarini








Preriscaldate il forno a 200°C.
Tritate grossolanamente le nocciole e pulite le zeste dalla parte bianca, è la parte amara. Ora tritate finemente le zeste.
Fate sciogliere dolcemente il burro in un pentolino a fondo spesso e poi togliete dal fuoco.
Nel frattempo riducete il cioccolato a scaglie, meglio se con il coltello in modo da mantenere dei pezzi un po' più grossi.
Mescolate il burro fuso con lo zucchero finchè non sarà cremoso.
In una ciotola mescolate farina e lievito, unite l'uovo e le mandorle in polvere. Versate il composto di burro e mescolate bene, aggiungete il cioccolato, le zeste e le nocciole e mescolate finchè il composto non sarà omogeneo.



Ora stendete sulla placca della carta da forno e con un cucchiaio da gelato fate delle palle che adagerete sulla placca ben distanziate. In una placca da forno standard non più di 10 altrimenti si uniscono tutti!!!!)
Infornate per 10 minuti e fateli raffreddare prima di mangiarli!
Anna

sabato 10 dicembre 2011

Bocconcini di pollo marinato alla soia e friarielli

Friarielli? Più comunemente note come cime di rapa, da cui discendono, sono broccoletti con infiorescenze appena sviluppate e rappresentano uno dei piatti tipici della cucina napoletana. Sono stata a pranzo da mamma che mi ha raccontato di aver mangiato degli ottimi friarielli presi da un napoletano che gira per le strade milanesi con il suo ape e vende verdura. Mi sono precipitata e l'ape c'era ancora, fortunatamente anche i friarielli e non ho saputo resistere. E' una verdura amarognola che io adoro, sia semplicemente bollita e condita con olio e limone che stufata con aglio olio e peperoncino. La morte sua, come direbbero i miei compaesani, sarebbe quella di mangiarli con le salsicce. Ma non posso volere tutto quindi ripiegherò su quanto offre il mio frigorifero. Ho dei bocconcini di pollo e sempre per restare in tema "mamma", decido di prepararlo come ci siamo inventate un giorno della scorsa estate quando la pausa pranzo da mammà era la quotidianità. Naturalmente con un contorno doc: i friarielli!
Ho tutto. Pronti via!


Ingredienti per circa 4 persone

600gr di bocconcini di pollo
soia
odori vari
olio extra vergine di oliva
per i friarielli:
3 mazzi di friarielli
aglio
olio evo
peperoncino

Per prima cosa mettete a marinare i bocconcini di pollo con un po' di soia e gli odori che avete in casa. Nel frattempo pulite i friarielli, avendo cura di eliminare le foglie più grosse e i gambi. Sciacquarli molto bene sotto l'acqua corrente per qualche minuto. In una pentola piuttosto alta far soffriggere in un goccio di olio, l'aglio e il peperoncino. Quando l'aglio sarà biondo buttarvi i friarielli grondanti di acqua, coprite con il coperchio, abbassate la fiamma e lasciate cuocere finché non saranno teneri girandoli di tanto in tanto. Ci vorranno circa una decina di minuti. Aggiustate di sale e il contorno è fatto. Sul fuoco accanto mettete una padella con un goccio di olio e uno spicchio di aglio. Aggiungervi il pollo con tutta la sua marinata e fate rosolare a fiamma viva. Fate cuocere finché il pollo non sarà ben cotto. Attenzione però a non stracuocerlo, altrimenti diventerà stopposo e duro anche se la marinata aiuterà a renderlo morbido, succoso e gustosissimo. Insomma in men che non si dica avete preparato un ottimo secondo piatto dal gusto un po' diverso e che vede contrapposti il gusto amarognolo dei friarielli con quello sapido, ma aromatico del pollo. Il pollo cotto così va benissimo anche per i bambini che non apprezzeranno, invece, (ma solo ancora per qualche anno) i friarielli, perché hanno un retrogusto piuttosto amaro. Per loro un bel piatto di spianaci o delle patate di contorno. Un'altra ottima soluzione e farsi una bella insalatona con questo pollo marinato, esattamente come facciamo mamma ed io la maggior parte delle volte che le piombo di sorpresa in casa durante la mia pausa pranzo. Grande mamma!

Giò

venerdì 9 dicembre 2011

Tartare di tonno

Come resistere ad uno stupendo trancio di tonno in pescheria?
Non si può, anche se avete già la spesa per tutto quello che volete fare sicuramente troverete un'applicazione anche per il tonno!
Decido di mantenermi cauta con le quantità (sono sempre il mio dramma) e penso che come aperitivo una tartarina monodose sarà perfetta...



Difficoltà: bassa
Tempo di preparazione: 15 minuti

Ingredienti per 2 persone:
2 fette di tonno fresco alte 1cm
4 gambi di erba cipollina
1/4 di cipolla rossa
la scorza di mezzo limone
1 cucchiaio di succo di limone
olio
1 cucchiaino di salsa di soia
1 cucchiaino di aceto balsamico
sale e pepe

Prendete il tonno, asciugatelo con carta assorbente e tagliandolo prima a striscioline ricavatene poi piccoli dadini.
A parte tritate dell'erba cipollina e la cipolla e grattugiate la buccia di mezzo limone (per le quantità dipende da quanto tonno state facendo e da quanto vi piace condito, sono certa che assaggiando saprete dosare tutti gli elementi, ma inizate aggiungendone e correggendo poco per volta).
In una ciotola sbattete l'olio, la salsa di soia, l'aceto, il limone, sale e pepe.
Condite la tartare con la salsa, l'erba cipollina e la scorza, sistematela su dei crostini,  in ciotoline monodose o fatene polpettine. Sono certa che sarà un successo!!!!
Anna

giovedì 8 dicembre 2011

Spaghetti di mezzanotte. Niente di più godurioso del classico aglio, olio e peperoncino

Il più classico dei classici condimenti per una spaghettata di mezzanotte o per una sera in cui si ha una gran fame e sono già le 10 di sera passate. Però, mi dico, "facciamola con una piccola variante, così la rendiamo un po' diversa, sfiziosa", anche nella consistenza. Intanto ho degli ottimi spaghetti integrali, ma di quelli che l'integrale davvero lo senti. Poi apro l'armadietto sopra ai fornelli e vedo il pan grattato...mhh, "si, dai aggiungiamo un po' di croccantezza" e soprattutto mi permetterà di essere un pochino più parca con le dosi di olio senza che il condimento risulti slegato dalla pasta.
Molte regioni italiane si contendono la paternità di questo piatto: Lazio, Campania, Calabria...non importa chi per primo l'abbia ideato, è buono e...basta!


Ingredienti per 2 persone

200gr di spaghetti integrali
olio extra vergine di oliva
1 grosso spicchio di aglio
peperoncino
Prezzemolo o timo per profumare

Mentre cuociono gli spaghetti, mettete sul fuoco in una padella un po' di olio, l'aglio tagliato a fettine e il peperoncino. Fate soffriggere a fuoco alto stando attenti a non bruciare l'aglio. Deve diventare croccante e assumere un color nocciola, ma non deve assolutamente bruciare. Se fosse necessario potete toglierlo per poi rimetterlo al momento di condire la pasta. In un'altra padellina rosolare un po' di pan grattato senza aggiunta di grasso. Scolate la pasta un paio di minuti prima del dovuto e ultimate la cottura nella padella con l'olio, l'aglio e il peperoncino. Aggiungete se necessario anche un pochino di acqua di cottura. Come ultima cosa aggiungete il pan grattato. La "ricetta" originaria richiederebbe un po' di prezzemolo; io, ormai mi conoscete, non lo uso e quindi uso erbe ed odori alternativi. In questo caso se volete potreste provare ad aggiungere qualche fogliolina di timo (non esagerate perché il timo ha un profumo molto intenso e che copre).

Infine, un piccolo trucco: è importante che l'acqua di cottura sia abbastanza salata, perché la preparazione non richiede sale nelle altre fasi della ricetta.


Giò

mercoledì 7 dicembre 2011

Crema di ceci con capesante bardate di pancetta

Volevo provare questa ricetta da un po' di tempo e finalmente ho avuto l'occasione giusta e il risultato è stato una bellissima cenetta a due in casa!
Tra lavoro, casa, sbattimenti vari bisogna togliersi qualche soddisfazione o no? E io lo faccio viziandomi ai fornelli...
Spesso ci chiedono se realmente cuciniamo così tanto e così spesso, e la risposta è assolutamente affermativa, vi basti sapere che da quando abbiamo aperto il blog ho preso 2 chili...


Difficoltà: bassa
Tempo di preparazione: 1 ora

Ingredienti per 2 persone:
12 capesante
6 fette di bacon
500 gr di ceci lasciati a bagno la notte prima
brodo vegetale
rosmarino
garam masala o curry
sale e pepe
3 cipollotti
2 cuori di porro
1 spicchio d'aglio
1/2 bicchiere di vino bianco

Per la crema di ceci:
In una casseruola soffriggete i cipollotti e i porri affettati fini con un filo d'olio, aggiungete i ceci scolati e copriteli con il brodo. Fateli cuocere a fuoco lento per un'ora.
Quando si saranno sfaldati togliete dal fuoco e frullate tutto con un mini pimer o un mixer, condite con sale, pepe e un pizzico di garam masala (non esagerate, deve solo dare profumo non deve coprire gli altri sapori).
Tenete in caldo.


Tagliate a metà le fette di bacon e con ogni metà avvolgete una capasanta, il bacon non deve essere troppo altrimenti copre il sapore delicato della capasanta.
Per evitare che le capesante perdano il loro cappottino di maiale potete legarle con dello spago da cucina che poi rimuoverete prima di impiattare, oppure fatele sigillare prima dal lato che termina con il lembo di bacon aperto.
Scaldate una padella con un filo d'olio e uno spicchio d'aglio schiacciato, e rosolate le capesante. Quando saranno dorate da tutti i lati sfumate con del vino bianco, quando questo sarà evaporato e il bacon risulterà croccante toglietele dal fuoco e rimuovete lo spago da cucina.

Stendete a specchio nella fondina la crema di ceci e adagiate in ogni piatto 6 capesante, condite con un filo d'olio e un giro di pepe e il gioco è fatto, un piatto buono, facile, sfizioso e leggero!
Anna

martedì 6 dicembre 2011

Carpaccio alla cipriani

Domenica scorsa, sulla via del ritorno dal matrimonio di Prisci e Alex, quasi per caso ci siamo trovati davanti ad una macelleria straordinariamente aperta. Ema e Li si sono messi a ridere non appena ci siamo fermati, mentre noi, senza alcun dubbio, ci siamo fiondati a comprare della buona carne monferrina. Non potevamo non uscire con un pezzo da 2kg per il bollito e oltre 800gr di carne da mangiare cruda. La stessa sera ci siamo fatti una bella tartare (propriamente detta "car crua del Munfrà"), rigorosamente battuta al coltello, e condita semplicemente con olio, una goccia di limone, sale e pepe per gustare al meglio la freschezza ed il sapore della carne appena acquistata. Ma seppur affamati e decisamente carnivori per due era indiscutibilmente troppa. Così anche ieri sera ci siamo trattati bene optando per un carpaccino. Ma uno di quelli con i fiocchi. Ricordavo infatti una vecchia ricetta della Clemi che altro non è che il "Carpaccio alla Cipriani". Più semplice e più buona di quanto possiate pensare. Mi raccomando solo alla carne: deve essere ultra fresca e di ottima qualità.



Ingredienti per 3 persone

450gr di controfiletto magro, senza nervature
sale fino
olio extra vergine di oliva
2 tuorli d'uovo
5gr di senape in polvere o 1/2 cucchiaino di senape
2 gocce di worcester sauce
il succo di 1/2 limone
1 cucchiaio scarso di aceto
1 pizzico di sale

Tagliate la carne molto sottile (se l'avete potete usare l'affettatrice) e distendete le fettine su un piatto di portata. Cospargete con un po' di sale fino e lasciate riposare in frigorifero per il tempo di preparazine della salsa. Mettete ora i 2 tuorli d'uovo in una scodella, aggiungervi la senape, in polvere o in pasta a seconda di quello che avete in casa, il succo del mezzo limone e 1 pizzico di sale. Cominciate a lavorare versando l'olio e.v.o. a filo e continuate a mescolare fino a quando la salsa non si addensa. Aggiungete a questo punto 2 o 3 gocce di worcester sauce e 1 cucchiaio scarso di aceto. Ritirate la carne dal frigorifero. Intingete una forchetta nella salsa e decorate la carne con un disegno a griglia, ottenuto facendo scolare la salsa dalla punta della forchetta in movimento.
Semplicemente deliziosa. Non poteva essere diversamente visto che stiamo parlando di Giuseppe Cipriani, creatore dello storico Harry's Bar di Venezia, che la inventò nel 1950.


Giò

lunedì 5 dicembre 2011

Savarin al formaggio e bacon

Sapete quei momenti in cui non vi aspettate di avere la casa piena? O quando gli amici di vostro marito che sono venuti a vedere la partita iniziate a capire che si fermeranno per cena? O quando avete voglia di qualcosa di stuzzicante che sia pronto in qualunque momento della giornata, aperitivo, brunch, merenda...Ecco, questo spugnosissimo savarin è quel che ci vuole!


Difficoltà: facile
Tempo di preparazione: 30 minuti + 50 di cottura
Ingredienti:
6 uova
360 gr di farina
1 bustina di lievito
300 gr di bacon a dadini o striscioline
200 ml olio d'oliva
200 ml di latte
300 gr groviera rapè
sale e pepe
insalata
2 cucchiai di latte
150 ml di panna
150 gr di parmigiano
burro

Separate i tuorli dagli albumi e amalgamate i tuorli con farina, lievito, latte e olio. Sbattete il tutto per ottenere un composto cremoso.
Montate i bianchi a neve con un pizzico di sale.
Lentamente unite i bianchi al composto mescolando xcon una spatola dal basso verso l'alto.
Aggiungete il groviera rapè, il bacon, sale e abbondante pepe.
Versate il tutto nel vostro stampo, che sia da savarin o ciambella o plumcake.
Infornate a 180°C a forno caldo e cuocere per 40/50 minuti.
Far intiepidire e servire tiepido con insalatina e fonduta.


Per la fonduta:
Mettete sul fuoco a bagnomaria panna, latte e burro e quando saranno a bollore aggiungete il parmigiano nella quantità che desiderate, farete tempo ad aggiungerne per ottenere la consistenza desiderata. Una volta sciolto il parmigiano togliete dal fuoco e riscaldate appena prima di servire.
Anna

domenica 4 dicembre 2011

tris di frittate: zucchine e cipolle, carciofi e cime di rapa


Quando gli ospiti iniziano a diventare numerosi cerco sempre di sfamarli con tanti stuzzichini e un bel primo, che sia una teglia di pasta al forno o un bel risotto. Cerco di preparare tutto in anticipo così posso godermi anch'io la compagnia e non stare relegata tutto il tempo tra i fornelli. Le frittate mi sono sempre venute da Dio. Le uova forse sono una delle prime cose che ho iniziato a cucinare. In tutti i modi: alla coque, all'occhio di bue, strappazzate e ovviamente anche sotto forma di frittata. Le frittate, rigorosamente sottili e tonde, per me devono essere morbide. Forse questo è il mio segreto. Vanno cotte il minimo indispensabile: devono essere cremose così al primo morso ne seguirà irresistibilmente un altro e poi un altro ancora.
L'altro giorno eravamo una ventina o poco più, quindi tra i vari stuzzichini da mangiare le mie frittate cadevano a pennello. In frigorifero avevo i carciofi, le ormai evergreen zucchine e le mie amate cime di rapa.
Non ci ho pensato due minuti: tris di frittate! Buonissime, ma issime, issime, issime.

Ingredienti per 3 frittate dal diametro di circa 20 cm

4 o 5 uova per frittata
5 zucchine
un paio di cipolle bianche o dorate
basilico, più che potete
2 o 3 bei mazzi di cime di rapa (napoletane, possibilmente)
5 carciofi
olio extra vergine di oliva
sale, pepe e peperoncino

Pulire tutta la verdura man mano che la cucinate.
Partiamo dalla frittata di zucchine e cipolle: pulite ed affettate le 2 cipolle e le 5 zucchine. Mettetele in una padella con olio, sale, pepe e abbondante basilico. Lasciatele cuocere girandole di tanto in tanto finchè non saranno cotte. A parte sbattete le uova a cui avrete aggiunto un po' di sale e pepe. Mettere le zucchine e le cipolle intiepidite nelle uova e nella stessa padella versate tutto il composto. Fate cuocere a fiamma dolce e quando si staccherà da sola giratela con l'apposito "gira frittate" o con un coperchio. Fate cuocere altri 3, massimo 4 minuti e la prima frittata è fatta.


Continuiamo con quella di carciofi. Pulite i carciofi, tagliateli a julienne, ma non troppo sottili, e fateli rosolare con un po' di olio e aglio. Salate e pepate. Sfumate con un goccio di vino bianco e completate la cottura. Quindi sbattete altre 4 uova e procedete come prima.
Infine, la mia preferita: quella con le cime di rapa. Pulite le cime di rapa avendo cura di eliminare le foglie più grandi. In una pentola fate rosolare in olio extra vergine di oliva uno spicchio di aglio e del peperoncino.


Buttate le cime di rapa ancora grondanti di acqua, aggiustate di sale e coprite. Fate cuocere finchè non saranno morbide, circa per una decina di minuti. Quindi ripetete quanto fatto prima: sbattete le uova, aggiungervi le cime di rapa e procedere con la cottura della vostra frittata.
Vedrete che farete un figurone. Saranno felici anche le vostre amiche in perenne (finta) dieta!!!

Giò

sabato 3 dicembre 2011

Bucatini alla carbonara e passa la paura!


Uno di quei piatti semplici e veloci che fatti bene fanno la differenza!!!!
In casa mia era abbastanza frequente prepararla e il mio babbo ne è sempre stato un grande appassionato, se poi trovate dei bucatini freschi è la fine del mondo!


Ingredienti per 4 persone:
400 g di pasta tipo bucatini
3 uova + 1 tuorlo
300 g di guanciale
300 g di pecorino
Sale
Pepe

Far rosolare in una padella con un filo d'olio il guanciale tagliato a dadini; quando è pronto scolatelo dal grasso in eccesso e riponetelo su carta assorbente.
Mentre la pasta si cuoce in acqua salata, sbattete le uova  in una ciotola aggiungendo il pecorino grattugiato e il pepe; una volta scolata la pasta, mettetela in una padella insieme alle uova sbattute  e amalgamate bene il tutto per qualche minuto.
Versate sopra  i dadini di gaunciale, spolverate di pepe e altro pecorino e servite.







Anna


venerdì 2 dicembre 2011

Spadellata di carciofi e gamberi

Che bello è iniziata la stagione dei carciofi! Carciofi alla giudea, carciofi alla romana, patate e carciofi e via dicendo. Così oggi al mercato non ho resistito alla tentazione e li ho comprati. Poi di fianco c'era il banchetto del pesce. Mmmh, si! Ho trovato: stasera sono sola e mi faccio una bella spadellata di carciofi e gamberi. Facile e buona. Ecco come fare.



Ingredienti per 2 persone

4/5 carciofi
una dozzina di gamberi freschi
olio extra vergine di oliva
sale
pepe
vino bianco

Per prima cosa pulite i carciofi eliminando le foglie più dure. Non siate parsimoniosi..eliminate sempre un paio di giri di foglie in più rispetto a quello che pensate sia necessario. Poi tagliateli a metà, eliminate la parte superiore (circa metà), anch'esse dure, e soprattutto la fastidiosa barbetta interna. Per evitare che si ossidino e diventino subito neri metteteli in una ciotola piena di acqua fredda. C'è chi aggiunge una goccia di limone, chi un cucchiaio di farina, io..se so che ho tutto pronto preferisco non mettere niente.
Nel frattempo sgusciate i gamberi e togliete dal dorso di ciascun gambero il filetto nero, che altro non è che l'intestino ed è amarognolo. E poi non vorrete davvero mangiarvi l'intestino dei gamberi!!
Fate rosolare uno spicchio di aglio in una padella e buttatevi i carciofi tagliati a spicchi non troppo grossi. Fateli rosolare, unite sale e pepe, abbassate la fiamma e lasciateli cuocere finché non saranno morbidi. Se necessario aggiungete un goccio di acqua. A qualche minuto dalla fine aggiungete i gamberi puliti e sfumate con un po' di vino bianco. Due minuti, tempo che i gamberi cambino colore e il vostro piatto è pronto. Mi raccomando: non cuocete troppo i gamberi altrimenti per buoni e freschi che li abbiate comprati diventeranno stopposi.
Scappo che si raffredda la mia spadellata. Ciaoooooo

Giò

giovedì 1 dicembre 2011

Brandade di baccalà con carasau e tapenade

Ogni anno alla cena di Natale la faccio come antipasto, piace sempre molto a tutti e di solito Stiui rischia l'overdose (come se poi fosse colpa mia se lui non ha fondo e ne mangia fino a star male...), ad ogni modo questa è la ricetta di Guido, che tanta gioia ha dato agli avventori del Livet e tanta soddisfazione a me quando non ne resta neanche un fiocco a tavola!
Grazie fratellone!



Difficoltà: media
Tempo di preparazione: 1 ora

Ingredienti:
1 kg di baccalà dissalato
700 gr di patate a pasta gialla
1 lt di latte
1 sedano
2 carote
1 cipolla
aglio
sale & pepe
olio extra vergine di oliva
olive taggiasche
2 acciughe
1 cucchiaio di capperi
pane carasau




Tagliate il baccalà a tranci e privatelo delle lische. Pulite e tagliate grossolanamente carota, sedano e cipolla e fateli soffriggere con 3 spicchi d'aglio in un'ampia padella con olio d'oliva e l'aglio. Aggiungete il baccalà disponendolo dalla parte della pelle e fatelo cuocere 5 minuti, versate il latte fino a coprire i tranci e coprite con alluminio o coperchio la pentola. Fate cuocere per 15 minuti a fuoco medio, dopo rimuovete il tranci e metteteli da parte.
Filtrate il latte e le verdure in una casseruola, pelate le patate e lessatele nel latte filtrato.
Sfogliate il baccalà a mano cercando le lische che vi siete persi nella prima pulizia.
Scolate le patate una volta pronte, schiacciatele come per fare un purè e amalgamatele al baccalà con un mestolo di latte versando a filo olio d'oliva e sbattendo energicamente, potete usare anche un'impastatrice o la planetaria, dovrà risultare un'emulsione morbida e soffice, aggiustate di sale e pepe.


A parte denocciolate le olive, sfilettate le acciughe e nel mixer frullate olive, acciughe, capperi e olio d'oliva.
E' tutto pronto, accompagnate la brandade con la tapenade di olive e sfoglie di pane carasau, non potrete smettere di mangiarne!!!!
Anna