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lunedì 30 marzo 2015

Ci si prepara per Pasqua. La pastiera.

Questa non è la ricetta di una pastiera "qualunque"...è la Pastiera..con la P maiuscola.
Finalmente mi sono decisa a farla. Ci voleva la mia amica Ary per convincermi. Un appuntamento fissato settimane prima e un solo obiettivo: fare la pastiera. Inizia così una ricerca quasi maniacale della ricetta perfetta. C'è quella della mamma di Augusto (che la fa davvero benissimo!), c'è quella dell'amica, dell'amica di non so chi, c'è quella rubata a qualche rivista....e c'è quella scritta a mano con tanto di disegno della trisnonna napoletana e naturalmente optiamo per questa!
Arriva finalemnte il fatidico giorno e ovviamente quel giorno è successo di tutto: ritardi, diverse "anadate e ritorni" dall'esselunga, appuntamenti cancellati,  altri improvvisati per ritirare l'ennesima impegnativa dal pediatra e via dicendo. Si è però rilevato un pomeriggio decisamente produttivo e divertente. Tra farina, zucchero e kili di ricotta montata a crema c'è chi ha imparato a farsi i primi selfie e chi ha scoperto la gioia dello zucchero e piano piano ha mosso i suoi primi passi! Che meraviglia di giornata!
Tornando alle mani sporche il procedimento non solo sembra ma è decisamente lungo, soprattutto per i tempi di attesa e riposo, e non per ultimo la cottura che ragginge quasi le due ore. Però ogni singolo passaggio è abbastanza semplice. E poi..che soddisfazione!!!





Ingredienti per uno stampo dal diametro di 30cm 
Per la pasta: 
350g farina00
3 tuorli
150g di burro
3 cucchiai di zucchero
un pizzico di sale
scorza di limone


Per il ripieno:
500g di ricotta di pecora e asciutta (farla sgocciolare in un colino o strizzata in un panno di garza)
300g di zucchero
560g di grano precotto (1 barattolo grande)
250ml di latte 
Scorza di limone
6 cucchiai di zucchero
Cannella
1 noce di burro
200g di cedro candito e arancio
cannella in polvere
vaniglia
6 uova
acqua di fiori di arancio (100ml circa)


Crema pasticcera
mezzo litro di latte
3 rossi d'uovo
6 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di farina
 scorza di limone

NB: con queste dosi di ripieno oltre allo stampo da 30cm potrete farne anche un altro dal diametro di 18cm.



Per prima cosa fate la pasta frolla: unite prima il burro alla farina, poi aggiungete lo zucchero e quindi le uova. E' importante amalgamenre gli ingredienti, ma non lavorarli troppo, altrimenti "imapzzisce". Lasciatela riposare fino al momento dell'utilizzo. Montate a crema la ricotta sgocciolata insieme allo zucchero: lasciate riposare un paio di ore in frigorifero. Quindi fate la crema pasticcera: mettete il latte a scaldare insieme alla buccia di limone e ai semini della stecca di vaniglia. Nel frattempo sbattete le uova con lo zucchero e la farina. Quando il latte sarà caldo unitelo al composto di uova zucchero e farina. Mescolate bene per sciogliere ogni grumo e poi mettete sul fuoco e fate cuocere a fiamma bassa e continuando a mescolare finchè la crema non si sarà addensata. Spegnete il fuoco e quando si è raffreddata copritela a velo con della pellicola. Cuocete per circa 15/20 minuti il grano insieme a 250ml di latte, 6 cucchiai di zucchero, 1 noce di burro, la scorza di limone, 1 bustina di cannella: dovrete ottenere una consistenza cremosa. Unite in una terrina tutti gli ingredienti: la crema tiepida, la crema di ricotta, il grano cotto, le scorzette di cedro e arancio a dadini, l'acqua di fiori di arancio e 6 rossi d'uovo, uno per volta. Montate  a neve ferma i bianchi e aggiungeteli delicatamente al composto.

Prendete uno stampo possibilmente svasato con i bordi alti circa 5cm, imburratelo e infarinatelo. Foderatelo con 3/4 della pasta frolla e versatevi sopra il ripieno. Con il resto della pasta frolla fate delle striscioline (non troppo sottili altrimenti in cottura si bruceranno) e disponetele a griglia, qundi incrociandole. Infornate nella parte medio bassa del forno, a forno medio (160°) per 1h 40': la cottura sarà lunga ma dolce per lasciare il tempo al ripieno di rassodarsi e diventare del classico colore bruno e la pasta frolla dovrà essere dorata. Se vi sembra poco cotta sul fondo, lasciatela ancora 15/20 minuti con calore solo dal basso. Lasciatela raffreddare nel forno spento e poco aperto. Sformatela solo al momento dell'utilizzo e cospargetela con lo zucchero a velo.




Lasciate riposare la pastiera in luogo fresco e asciutto per almeno 2/3 giorni prima di servirla. Più giorni passano e più sarà saporita!

Questa forse è la cosa più difficile perchè dopo tutto il lavoro vuoi muori dalla voglia di assaggiarla!!!




























Giò


giovedì 26 marzo 2015

Crema di scarola, cozze, pecorino, pachini secchi e porri croccanti


Volevo provare questa ricetta che mi ballava in mente da una settimana, ma causa pessime cozze prontamente restituite al commerciante ho dovuto rimandare.
Oggi finalmente ce l'ho fatta!
Scarola, cozze e pecorino ero certa sarebbero stati un abbinamento bomba, ma volevo una nota di colore e un elemento croccante.
Presto fatto! I pachini si sposano a meraviglia, la loro nota dolce bilancia la sapidità del pecorino stagionato, e i porri fritti oltre ad essere molto belli per la presentazione risultano perfetti anche in bocca!
Vi sembrerà forse complicata, ma sono tutte preparazioni velocissime!
Non ve ne pentirete!




Ingredienti per 3 persone:
600 g di scarola
1 cipolla bionda piccola
brodo vegetale
1 kg di cozze pulite
2 spicchi d'aglio
1/2 bicchiere di vino bianco
sale, pepe e aromi a scelta
100 g pecorino sardo stagionato
3 pachini secchi
1 porro
farina
olio evo
olio di arachidi per friggere

Partiamo con la preparazione della crema.
Sbollentate velocemente la scarola, scolatela e immergetela in acqua e ghiaccio perchè non perda colore.
Strizzatela e ripassatela in pentola con la cipolla tagliata a velo.
Quando la cipolla sarà dorata coprite con il brodo e lasciate prendere ebollizione.
Spegnete il fuoco e frullate il tutto con un frullatore ad immersione.
Condite di sale e aromi a piacere, io uso il mio sale aromatizzato agli aromi orientali che contiene peperoncino, aglio, menta, origano, lemongrass e foglie di lime. E' molto profumato e sono aromi che risaltano la scarola.




In una pentola fate soffroiggere in poco olio gli spicchi d'aglio schaicciati in camicia.
Unite le cozze e coprite con il coperchio.
Quando si stanno aprendo versate il vino bianco, fate sfumare e coprite nuovamente fino a cottura ultimata.
Sgusciatele tutte, filtrete il liquido di cottura e versatelo sulle cozze.

Tagliate la parte bianca del porro e affettatela a striscioline sottilissime. Infarinatele e poi aiutandovi con le mani formate dei nidi.
Friggeteli in abbondante olio di arachidi finché non saranno dorati.
Scolateli e lasciateli su carta assorbente a perdere l'olio in eccesso.




Tagliate i pachini a striscioline sottili.
Tagliate con una mandolina il pecorino ricavandone delle tegole sottili.

Ora potete impiattare.
Versate in ogni fondina la crema di scarola, Distribuite le tegole e sopra ad ognuna posizionate una cozza.
Adagiate sulle cozze le striscioline di pachini e guarnite con i porri croccanti.
Condite con qualche goccia di olio evo e una grattata di pepe fresco.
Che armonia!!!

Anna

martedì 24 marzo 2015

Dopo la trippa alla milanese...uova "in trippa"...alla marchigiana!

Un piatto super semplice e genuino, di quelli che potrebbero diventare il grande classico della domenica sera o perfetti per i venerdì di magro della Quaresima. L'importante è non fermarsi al nome del piatto che potrebbe portare fuori strada...decisamente fuori strada!!!
Mettetevi a tavola e vediamo se i vostri commensali indovineranno subito cos'hanno nel piatto!





Ingredienti per 4 persone

6 uova
mezzo bicchiere di latte
un cucchiaio scarso di farina
pomodori pelati
1 cipolla
maggiorana
sale e pepe
parmigiano
noce moscata
1 bicchiere di vino rosso
una grattata di scorza di limone

Sbattete le uova insieme al latte e al cucchiaio di farina e fate delle frittatine sottilissime. Fatele raffreddare e tagliatele a striscioline di circa mezzo cm come se fossero delle tagliatelle.
Nel frattempo preparate la salsa di pomodoro. Fate rosolare la cipolla, aggiungete i pelati e la maggiorana. Sfumate con il vino rosso. Aggiustate di sale e pepe e se fosse necessario aggiungete anche una punta di zucchero. Fate cuocere la salsa finchè non sarà diventata densa e di un bel colore intenso, circa 15/20 minuti. Quindi aggiungete una spolverata di noce moscata ed una grattata di scorza di limone. Prendete una pirofila, cospargete il fondo con un po' si salsa, aggiungete le "tagliatelle di frittata", coprite con abbondante sugo e cospargete con del parmigiano. Non vi resta che passare la pirofila nel forno caldo e sedervi a tavola!

Giò


venerdì 20 marzo 2015

Bignè alla crema di ricotta

Come si può resistere ad un bignè farcito? Non si può.
Chiunque, anche rantolando dopo il cenone di Natale, almeno uno lo assaggerà, sono una garanzia.
E piacciono a tutti!
Così ho voluto provarli con la crema alla ricotta. Da tempo facevo tentativi per la crema perfetta, non troppo dolce, profumata, bella soda e goduriosa: trovata!!!
Questa crema è una bomba, tanto che con quella avanzata dai bignè ho fatto dei bicchierini che sono andati a ruba, non hanno neanche fatto passaggio in frigorifero!
I bignè sono semplici, ma bisogna stare molto attenti quando si incorporano le uova, è un passaggio delicato che potrebbe pregiudicare il risultato e farvi scendere una lacrima davanti allo sportello del forno perchè i bignè non si sono gonfiati a modo.
Vi ho avvertiti!
Io l'impasto lo faccio a mano, non uso la planetaria perchè ho più la misura di quanto si sia amalgamato l'uovo, ed è faticoso... quindi su le maniche e fate lavorare quei gomiti!
Avrete dei bignè irresistibili!




Ingredienti per circa 35 bignè:
125 ml di acqua
50 g di burro a pezzettti
un pizzico di sale
125 g di farina 00
zucchero a velo per spolverare
3 uova

Per la crema:
1 uovo
500 g di latte
120 g di zucchero
60 g di farina
1 bustina di vanillina
la scorza grattugiata di 1 limone
250 g di ricotta fresca sgocciolata

Iniziate subito dalla crema così si raffredderà per tempo.
Montate con una frusta l'uovo con lo zucchero.
Unite la farina e amalgamate bene in modo che non si formino grumi.
Portate il latte ad ebollizione, spegnete il fuoco e versatene 1/3 a filo nel composto di uova.
Stemperate bene e poi aggiungete il resto del latte.
Unite scorza di limone e vanillina.
Rimettete sul fuoco e cuocete a fiamma dolce mescolando continuamente per evitare che si attacchi o che formi grumi.
Quando sarà ben densa toglietela dal fuoco, versatela in una ciotola e fatela raffreddare mescolando di tanto in tanto finché non sarà a temperatura ambiente.
Setacciate la ricotta.
Unitela alla crema amalgamando bene con una spatola.
fatela riposare coperta in frigorifero.




Procediamo con i bignè.
Mettete in una casseruola l'acqua, il sale e il burro e portateli ad ebollizione su fuoco moderato.
Togliete dal fuoco e unite in un colpo solo la farina mescolando energicamente con un cucchiaio o una spatola di legno.
Rimettete sul fuoco moderato e sempre mescolando proseguite la cottura per almeno 5 minuti continuando a mescolare.
Si formerà una palla che si stacca dalle pareti della casseruola, quando questa inizia a sfigolare togliete l'impasto dal fuoco.
Fate raffreddare continuando a mescolare.
Ora unite le uova uno alla volta, mescolando bene tra l'uno e l'altro, e avendo cura che il precedente sia ben assorbito prima di procedere con quello seguente.
Dovrete ottenere un'impasto liscio, elastico e un po' colloso.



Riempite una tasca da pasticcere con l'impasto tenendo la punta di circa 1cm.
Foderate di carta forno una placca e accendete il forno a 200°C.
Distribuite con la tasca delle palline di impasto ben distanziate e appiattite la puntina usando la parte piatta di un coltello bagnato d'acqua.
Infornate per circa 15/20 minuti, dovranno triplicare di volume ed essere dorati.
Toglieteli dal forno e fateli raffreddare.

Incideteli alla base con una crocetta e farciteli con la crema di ricotta che avrete messo in una tasca o in una siringa.
Spolverateli di zucchero a velo.
Vi sfido a non leccarvi le dita!
Anna



















lunedì 16 marzo 2015

Trippa e fagioli. Chi l'avrebbe mai detto!

Chi l'avrebbe mai detto davvero! Mangio tutto (a parte il prezzemolo, si sa), ma le interiora proprio no! Hanno una consistenza che non mi convince, anzi. Ammetto anche di non averle assaggiate tutte, ma proprio non mi ispirano! Il mio esatto opposto sono Francidettobaldo e Tommitommi che invece impazziscono per trippa, rognoni, fegato e chi più ne ha più ne metta. Tommitommi è riuscito persino a dire he "adora" la coratella (tipico piatto umbro di interiora di agnello).... Fato sta che ogni tanto si appartano in cucina e insieme cucinano e mangiano quanto preparano improvvisandosi esperti di interiora. L'altra sera è stata la volta della trippa. L'ho assaggiata quasi di nascosto e devo ammettere che..l'ho trovata buona anche io! Vediamo se riusciranno a convincermi anche con qualche altro piatto! La sfida è iniziata.



Ingredienti
800g di trippa riccia
1 cipolla
2 carote
1 costa di sedano
lardo o pancetta o guanciale
brodo vegetale
200g di fagioli di spagna
un cucchiaio di concentrato di pomodoro
olio o burro per il soffritto
sale e pepe
parmigiano
rosmarino e un paio di foglie di salvia

La sera prima mettete in ammollo i fagioli in un capiente recipiente di acqua fredda, quindi lessateli senza aggiungere sale per circa 1 ora e mezza. Preparate un soffritto con la cipolla, le carote e il sedano e mettere sul fuoco in una pentola dal fondo spesso (io ho usato la mia adorata Le Creuset) con una noce di burro o con un filo di olio. Unite anche il lardo o la pnacetta. Nel frattempo riducete a listerelle la trippa dopo averl lavata e risciacquata più volte con cura. Aggiungete la trippa al soffritto, abbassate la fiamma, coprite e lasciate cuocere per circa 1 ora. Aggiungete il concentrato di pomodoro e un paio di mestoli di brodo. Con una schiumarola eliminate il grasso che affiora. Finire la cottura e solo per ultimo e a fuoco spento aggiungete il trito aromatico di salvia e rosmarino.
Lasciate riposare qualche minuto prima di servire con una abbondante macinata di pepe ed una manciata di parmigiano.

Giò


venerdì 13 marzo 2015

Un altro grande classico del web: la Torta Nua al cioccolato

Sento parlare di questa torta da parecchio tempo, è stato il tormentone del web come la Magic Cake, e devo dire che dopo diverse prove e versioni è una torta veramente golosa!
La versione bianca con la crema pasticcera è stata la prima che ho provato, ma questa al cioccolato con le due creme è sicuramente la migliore!
Iolanda è letteralmente impazzita, la chiama la "Torta muuuu", perchè l'effetto delle due creme che vengono inglobate dall'impasto che lievita sembra proprio la pezzatura di una frisona!
E' perfetta per delle sane e golose merende, o anche da gustare a colazioneper mettervi il sorriso fin dal mattino!



Ingredienti per uno stampo da 26 cm di diametro
300 g di farina 00
180 g di zucchero
4 uova
40 ml di olio
100 g di latte
1 bustina di lievito
1 bustina di vanillina
30 g di cacao
200 g di cioccolato fondente

La crema:
1 uovo
500 g di latte
120 g di zucchero
60 g di farina
1 bustina di vanillina
la scorza grattugiata di 1 limone
100 g di cioccolato fondente

Iniziate preparando le creme, così si raffredderanno in tempo per infornare la torta!
Fate sciogliere a bagnomaria il cioccolato.
Montate in una ciotola l'uovo con lo zucchero, poi aggiungete la farina, la vanillina e la scorza di limone.
Scaldate in una pentola il latte, versatene un terzo a filo sul composto continuando a mescolare.
Quando sarà ben liscio e omogeneo unitelo al resto del latte nel pentolino e cuocete, mescolando di continuo, fino ad ottenere una crema soda e spessa.
Dividetela a metà e aggiungete il cioccolato fuso ad una delle due, amalgamate e fate raffreddare entrambe le creme.





Preparate l'impasto per la torta.
Montate le uova con lo zucchero.
Aggiungete poi la vanillina e la scorza di limone.
Unite latte e olio e amalgamate.
Ora versate farina e lievito in tre tempi continuando a mescolare bene.






Foderate uno stampo di carta forno o imburrate e infarinate.
Versate il composto della torta.
Ora alternando crema pasticcera alla crema al cioccolato, disponete sulla superficie della torta delle cucchiaiate abbondanti.
Infornate a 170°C per 45 minuti circa.
Togliete dal forno, fate raffreddare e poi spolverate di zucchero a velo.
Sarà una delizia a merenda e colazione!

Anna

lunedì 9 marzo 2015

Caramelle di cotogne. Mele o pere che siano!

Mele o pere che siano..sono buonissime! Queste sono la fantasiosa creazione di Teresa, autrice della ricetta e da cui le ho mangiate..credo per la prima volta.
Le tiene sempre in cucina, nascoste in una vecchia scatola sotto al lavandino (chissà perchè proprio sotto al lavandino!!), ed io con una scusa o un'altra, gliene rubo ogni volta qualche pezzetto!
A leggere la ricetta sempre più lungo e laborioso di quanto in realtà non lo sia. Senza contare che in questa versione si usa addirittura il microonde...
Un pieno di energia...salutare!


Ingredienti:

1kg Mele o pere cotogne

600g Zucchero di canna

Limone (facoltativo)



Lavate le cotogne per togliere la peluria. Tagliatele a pezzi  togliendo le parti rovinate tenendo  i pezzi in acqua fredda, fino a quando si metteranno a cuocere, per limitare l’ossidazione visto che sono ricchissime di tannino. Quando sono tutte tagliate mettetele a cuocere con un po’ d’acqua  a fuoco basso, coperte,  fino a quando si sfaldano e si disfano girandole col cucchiaio di legno.  L’acqua deve arrivare a poco meno della metà. Lasciate cuocere per circa 15/20 minuti. Quando sono pronte passatele con il passaverdure (non si devono frullare, mi raccomando!) per ottenere un purè della densità di quello di patate. Aggiungete al purè di cotogne 600 g di zucchero per 1 kg di frutta e succo di limone se piace. Lasciate riposare almeno una decina di minuti. Mettete a cuocere la cotognata in microonde alla massima potenza, in una pirofila Ø 24 cm, h 6cm coperta con pellicola per microonde bucherellata con una forchetta. Cuocete per 30 minuti circa controllando il rassodamento ogni 10 minuti e mescolando con un cucchiaio di legno.

Fate attenzione quando togliete la pellicola: non ustionatevi con il vapore e gli schizzi.  Quando è pronta  ha la consistenza di una marmellata molto densa. Versatela negli stampi, lasciartela raffreddare e rassodare per qualche ora. Giratela poi usando la carta forno, come fosse una frittata, e passatela in forno bassissimo (50° max) con lo sportello aperto per farla asciugare per un’ora circa. Ripetete l’operazione fino a esaurire il purè di cotogne. Tagliate la cotognata in pezzi e impacchettarli con la carta forno o simile. Si può fare in più riprese tenendo il purè in frigo.    

Giò

ps Lo spessore dello stampo  dovrebbe essere 2,5/3 cm e va versarta in una volta sola. Se ne aggiungete in un secondo momento rimane uno "strato diviso".  


                                                                                                                                                                                                                                                                     

venerdì 6 marzo 2015

Quinoa tricolore alle verdure agrodolci e gamberi saltati

Ho scoperto la quinoa da poco, e devo fare ancora moltissimi esperimenti, ma mi piace molto ed è una validissima alternatica meno calorica di cous cous, fregola o altri semi e cereali che possono avere le stesse applicazioni!
Ho provato un'ottima quinoa tricolore con verdure e salsa al tofu e basilico preparata da Luisa Di Bella, collega docente ad Arte del Convivio. Lei è bravissima, e tiene corsi di cucina vegana. La sua versione era meno condita e ovviamente non prevedeva i gamberi...
Volendo farla provare ad amici per pranzo ho deciso per una versione più sostanziosa, certa di renderli felici!
Per chi non la conoscesse, la quinoa è un cereale altamente proteico, in realtà si tratterebbe di una pianta erbacea tipo spinaci, di cui però mangiamo i semi. Ne esistono tre varietà: bianca, rossa e nera. Si trova facilmente nei supermercati, anche nella miscela tricolore!





Ingredienti per 4:
200 g di quinoa tricolore
2 porri tagliati a velo
1 peperone rosso tagliato a julienne
2 carote tagliate a julienne
3 cipollotti di Tropea tagliati a velo
erba cipollina
3 cucchiai di sweet chilli sauce
3 cucchiai di salsa di soia
olio evo
12 code di gamberone private di carapace e intestino
1 spicchio d'aglio
1 cm di radice di zenzero
germogli di barbabietola
150 g di tofu naturale
un mazzetto di basilico
sale&pepe

Iniziate a sciacquare la quinoa in una ciotola posta sotto acqua corrente, quando l'acqua non sarà più biancastra ma limpida scolatela.
In una casseruola versate la quinoa e il doppio del suo volume in acqua. Fate cuocere per una decina di minuti dall'ebollizione, spegnete il fuoco, coprite con il coperchio e fate riposare per 5 minuti.
Ora dovete solo versare un filo d'olio e granarla con una forchetta.



In una padella molto calda con due cucchiai di olio fate saltare le verdure, che dovranno rimanere croccanti.
Iniziate dai porri, poi carote, poi peperone e cipollotti.
Condite con la salsa di soia e la sweet chilli sauce.
Lasciate intiepidire e poi condite la quinoa con le verdure.
Aggiungete l'erba cipollina tritata, olio evo e regolate di sale.

Sbollentate il tofu a pezzi in acqua bollente per qualche minuto.
Scolatelo, e poi frullatelo con un frullatore ad immerisone con il basilico, sale, pepe e olio a filo fino ad ottenere una crema non troppo liquida ma morbida e senza grumi.

Tritate finemente l'aglio e lo zenzero dopo averli puliti. Poi, con la parte piatta del coltello, schiacciateli e ricavatene una pasta.
In una padella molto calda fate soffriggere due cucchiai di olio e la pasta di aglio e zenzero.
Scottate rapidamente i gamberi, che dovranno essere croccanti fuori e teneri dentro.

Sui piatti versate la crema di tofu aiutandovi con un sac a poche, un biberon o una siringa.
Impiattate formando un bello strato di quinoa nel coppapasta, sovrapponete i gamberi e i germogli.


Finite con una grattata di pepe fresco e un giro d'olio.

Leggero, gustoso e perfetto come piatto unico o come antipasto!

Anna

lunedì 2 marzo 2015

Il caciucco di Livorno. Con una varinate

Il caciucco è una zuppa di pesce, tra le più popolari della tradizione italiana.  Come tutte le zuppe di pesce anche il caciucco è originariamente un piatto povero, creato dai pescatori per utilizzare anche il pesce piccolo e di minor valore commerciale. La versione originale è quella di Livorno, anche se all'interno della stessa città ogni famiglia la prepara con una sua ricetta. Ma la base è uguale per tutti: un ventaglio ricco di pesce e un sapore forte e determinato dato dall'aglio e dal peperoncino che non possono mancare.... in quantità copiose.
Sarà anche un piatto povero, ma a noi piace moltissimo!



Ingredienti per 8/10 persone

400g di polpi e seppie
600g tra corfano rosso e nero
500g di palombo
500g di rna pescatrice
500g di ombrina
500g di altro pesce piccolo e crostacei
(io ho aggiunto anelli di calamaro e Tommitommi non ha resistito ad aggiungere anche qualche oliva)
1 kg circa di pomodori pelati
4 spicchi di aglio
peperoncino
olio extravergine di oliva
un trito composto da 1 cipolla grande, 2 coste di sedano, 1 carota piccola
prezzemolo
2 cucchiai di aceto
1 foglia di alloro
1 bicchiere e mezzo di vino rosso
fette dipane tostato

NB tradizione vuole che il peso totale del pesce non deve essere inferiore ai 3kg. I pesci piccoli vanno lasciatiinteri, quelli più grossi vanno tagliati a pezzi e proporzionati a quelli più piccoli, così da uniformare i tempi di cottura.


Soffriggete in un grande tegame di terracotta gli spicchi di aglio nell'olio. Aggiungere il trito e far insaporire finchè l'aglio non sarà imbiondito. Aggiungete polpi, seppie e calamari e rosolate bene. Aggiungete quindi l'aceto e la foglia di alloro. Fate sfumare l'aceto prima di aggiungere il vino rosso e i pomodori pelati e lasciate cuocere finchè i polpi e le seppie non saranno teneri. Aggiungete quindi il pesce (prima il palombo, poi scorfano e gallienlla) e far cuocere per circa 15 minuti.
Aggiustate di sale e aggiugnete acqua se necessario. Mettete una fetta di pane tostato (se piace strofinate con aglio) sul fondo di ciascun piatto, versateci il caciucco e servite caldo.

Giò