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Visualizzazione post con etichetta pasta; primo piatto. Mostra tutti i post
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martedì 17 maggio 2016

Aglio orsino, questo sconosciuto. E pesto sia.

A maggio si trova l'aglio orsino. Ma cos'è l'aglio orsino?  E perchè si chiama orsino? E che me ne faccio di un mazzo di aglio orsino?
Partiamo dalle basi: è un'erba spontanea perenne, si raccoglie a maggio, si può usare sia fresco che cotto, si trova nei boschi ma c'è chi lo coltiva anche sul balcone di casa ed hai dei fiori bianchi davvero graziosi. La leggenda racconta, oltre agli innumerevoli benefici, che il nome derivi dal fatto che gli orsi ne siano ghiotti e che ne mangino grandi quantità una volta usciti dal letargo per depurarsi e rimettersi in forma dopo il lungo "pit-stop" invernale.
Non temete, non puzzerete di aglio anti-vampiro. Il gusto è decisamente più delicato e più digeribile dell'aglio fresco! Una picevole scoperta!



Ingredienti per 8 persone

un mazzo di aglio orsino
una manciata di pinoli
sale qb
parmigiano e pecorino sardo in quantità variabile e a gusto

Grattuggiate per prima cosa i due formaggi e teneteli da parte. Lavate con cura le foglie di aglio orsino e asciugatele bene. Mettetele in un mixer, che avrete possibilmente tenuto al freddo così che il calore delle lame in movimento non ossidi le foglie verdi, aggiungete i pinoli, i formaggi grattugiati e l'olio a filo fino ad ottenere una salsa morbida, come il classico pesto alla genovese. Azionate a satti il frullatore, sempre per "scongiurare" l'ossidazione.
Regolate di sale se necessario e conservate in barattoli ricoperti a filo con olio extra vergine dioliva.
Usatele per condire la pasta diluendolo con poca acqua di cottura della pasta.

Giò

martedì 19 aprile 2016

Lasagnetta con asparagi e burrata

Una lasagna che sa tutta di primavera! Facile, veloce da preparare e fresca, complice l'utilizzo della burrata al posto della classica besciamella.
Provatela e vedrete che come me ve ne innamorerete!



Ingredienti per una teglia per 8/10 persone
2 confezioni di pasta per lasagne all’uovo (io preferisco usare le lasagne di semola )
2 burrate (o 3 se sono piccole)
3 mazzi di asparagi (anche surgelati)
parmigiano
sale e pepe

Frullate le burrate. Fate cuocere in acqua bollente salata gli asparagi puliti. Frullate i “gambi” e tenete da parte le cimette. Aggiustate di sale e pepe.Se usate la past all'uovo non c'è bisogno di sbollentarla, se usate lapasta di semola io la metto in ammollo in acqua calda finchè non si ammorbidisce; giusto il tempo di preparare il resto degli ingredienti.
Procedete facendo i soliti strati di pasta – crema di burrata – crema di asparagi – cimette di asparagi e parmigiano, e ancora pasta – crema di burrata – crema di asparagi – cimette di asparagi e parmigiano…fino alla fine. Cuocete in forno caldo finchè la superficie non sarà dorata e la pasta cotta.



Abbondate di crema di burrata e di asparagi, onde evitare che in cottura la pasta assorba tutto il liquido e risulti poi “asciutta”.

lunedì 25 maggio 2015

Pesto di....salvia!

Tanto, ma tanto tempo fa papà mi aveva girato via mail la ricetta di un pesto fatto con la..salvia. Ho subito risposto con un "..mmhh buono, da provare!", ma poi tra una cosa e l'altra non sono mai riuscita a farlo. Come una catena di S Antonio l'ho girato a mia volta ad amici che so che apprezzano. E così è stato: molti lo hanno provato e tutti sono tornati con commenti entusiasti loro e dei loro amici a cui l'hanno fatto assaggiare. Ma il tempo passa, la salvia che regolarmente mi faccio portare pure e così mi ritrovo ancora a non averlo mai fatto. Eppure è di una semplicità e velocità disarmante. Finalmente mi sono trovata, quasi per caso,  un mazzetto di salvia profumata e fresca. Non potevo farmi scappare anche questa occasione. Pronti via: chi si ferma a pranzo?



Ingredienti per 4 persone

30 foglie di salvia
100g di pinoli
50g parmigiano
50g di pecorino
uno spicchietto di aglio privato della sua anima (facoltativo)
olio extra verigne di oliva

Tritate le 30 foglie di salvia, aggiungete i pinoli, quindi il parmigiano e il pecorino. Versate a filo circa un cucchiaio di olio extra vergine di oliva per persona e aggiungete, se vi piace, un po' di peperoncino o una bella macinata di pepe. Aggiustate di sale.
Si, tutto qui. Ed è buonissimo! Meglio di così?

Giò




lunedì 11 maggio 2015

Spaghetti alla chitarra con crema di carciofi e bottarga. Che domenica!

Ultime giornate di mamma full time: tra poco si torna in ufficio e si prova a rientrare nei pantaloni!
Insomma mi si prospetta un lunedì - che dico un'intera settimana - davvero piuttosto tosta. E io non sono pronta. Diciamola tutta: NONSONOPERNIENTEPRONTA!
Consoliamoci con un piatto di pasta. Approfittiamo degli ultimi carciofi, della bottarga che ci ha portato la nostra super Lori (per noi "Rorella" ) dalla sua amata Cagliari e Francidettobaldo che mi coccola spadellando!
Ne è uscito un primo piatto da leccarsi i baffi: grazie Rorella e grazie Franci :)



Ingredienti per 4 persone

500g di spaghetti alla chitarra
6 carciofi sardi
olio extra vergine di oliva
un paio di spicchi di aglio in camicia
sale e pepe
vino bianco secco
prezzemolo (non per me, ca va sans dire)
bottarga

Pulite i cariofi eliminando le foglie esterne più dure e la barbetta interna. Affettateli sottilmente e metteteli in ammollo in acqua acidulata con del limone. Prendete una padella, scaldatevi un po' di olio e un paio di spicchi di aglio in camicia. Scolate i carciofi e cuoceteli a fiamma medio alta per una decina di minuti circa. A metà cottura sfumate con il vino e regolate di sale e pepe. Portate ad ebollizione una capiente pentola di acqua salata. Cuocete gli spaghetti al dente. Nel frattempo prendete metà dei carciofi e frullateli insieme a un po' di acqua di cottura della pasta così da ottenere una crema fluida. Scolate la pasta al dente, condotela con la crema di carciofi, il resto dei carciofi e con lamelle di bottarga. Amalgamate il tutto con acqua di cottura così da renderla cremosa. Servite aggiungendo altra bottarga grattata al momento, una macinata di pepe e prezzemolo, se vi piace. Che buona!



Giò


mercoledì 23 aprile 2014

E' primavera! Radiatori, fave, pancetta e pecorino

Quest'anno Pasqua è stata tardi, in piena primavera anche se il tempo ci ha fatto stare con il fiato sospeso per giorni e giorni. Ma alla fine il sole ha avuto la meglio e così via libera a un lungo week end non stop di pranzi e pic nic all'aperto. E in primavera non manca mai un grande cestino pieno di fave, del buon salame e dell'ottimo pecorino...ovviamente il tutto annaffiato dal dell'altrettanto ottimo vino rosso. E così è stato! Alla fine dei tre giorni di lavoro non stop ai fornelli (e di altrettante mangiate non stop) si torna a casa e i giorni seguenti si fa il conto con i "resti"(e i kg di troppo- scusate, ma c'è una "vocina" che continua a darmi suggerimenti poco carini). E proprio da qui è nata questa pasta che devo dire ha riscosso un gran successo anche con gli ultimi amici ancora in grado di sedersi ad un tavolo! Dopo tutto la tavola è sinonimo di convivialità e basta un bicchiere di vino e due chiacchiere per ritrovarsi di nuovo …..a mangiare e …di gusto!

Ingredienti per 4 persone:

350g di radiatori Garofalo
1 kg di fave da sgranare o circa 450gr di fave già sgranate
150g di pancetta affumicata
un porro o un cipollotto o uno scalogno
abbondante 
olio evo, sale e pepe qb
basilico o mentuccia per profumare

Sgranate le fave e sbollentatele in acqua salata per qualche minuto. Quindi scolatele, mettetele sotto l'acqua fredda ed eliminate la pellicina. Nel frattempo fate rosolare il porro (o il cipolloto) in una padella con un fio di olio extra vergine di oliva. Quando sarà appassito (non deve friggere né colorirsi) aggiungete dapprima la pancetta affumicata o poi tre quarti delle fave. Fate cuocere per qualche minuto così che tutti i sapori si amalgamino e si esaltino tra di loro. Nel frattempo portate ad ebollizione una capiente pentola e non appena l'acqua raggiunge il bollore buttate la pasta. Schiacciate con i rebbi di una forchetta le fave che avete tenuto da parte ed unitele al resto insieme ad un cucchiaio di acqua di cottura della pasta e spegnete il fuoco. Scolate con una schiumaiola la pasta un paio di minuti prima di raggiungere la cottura ottimale e finite di cuocerla nella padella con le fave. Aggiungete man mano che la pasta e il sugo lo richiedono acqua di cottura fino ad ultimare la cottura. Spegnete il fuoco, aggiungete abbondante pecorino, una macinata di pepe nero e qualche foglia di basilico o mentuccia per profumare e mantecate. Portate in tavola ancora fumante: che goduriaaaaa!

Ma non avevamo giurato che non avremmo più mangiato dopo i bagordi di Domenica di Pasqua e Lunedì di Pasquetta giurando che sarebbe iniziata la dieta... ma quella con la D maiuscola??? Da lunedì, da lunedì prossimo :)

Giò