Like us

Visualizzazione post con etichetta pane. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta pane. Mostra tutti i post

giovedì 16 aprile 2015

Lievito madre: come farlo in casa

Sono 5 mesi che faccio il pane settimanalmente con il mio lievito madre. E' bellissimo.
L'ho curato come un bimbo, tanto che Iolanda ha voluto dargli un nome appena è nato: Ciccio Lievito. Lo porta a riposare al tiepido, mi aiuta a fargli la pappa, praticamente è diventato il suo fratellino...
Ora Ciccio Lievito mi da soddisfazioni enormi, con qualunque tipo di panificazione. Riesco a fare baguette, pagnotte tipo Altamura, pagnotte ai cereali, spighe per le feste, baton, filoni bianchi, pane in cassetta al latte, pan brioche e chi più ne ha più ne metta!
Di solito si usa una proporzione di 1:3 di lievito e farina, quindi per 750 g di farina userete 250/300 g di lievito madre.
Non vi nascondo che all'inizio è stato difficile.
I primi 15 giorni sono fondamentali perchè fermenti nel modo giusto, e se come me sbagliate l'orario con cui iniziate, vi troverete a dover mettere la sveglia alle 4 del mattino per rinfrescarlo.
Fatevi furbi e non fate il mio stesso errore! Calcolate bene l'orario con cui iniziare a creare il vostro lievito!
Ci sono diversi modi per creare da zero un lievito madre. Alcuni usano l'uva, altri miele o zucchero come agenti lievitanti per dargli una spinta in più.
Io ho voluto iniziare dalla base: acqua e farina.
La farina dovrà essere una farina forte da panificazione, ad alto contenuto proteico, la Manitoba, o farina 0 è perfetta.
L'acqua dovrà essere sempre a 25°C, quindi da ora in poi sarà sufficiente tenere una bottiglia a temperatura ambiente e usare quella (a gennaio non avevo questa fortuna!).



Ecco cosa vi servirà:
Farina 0
Acqua a 25°C
Un vaso di vetro o un frigoverre con relativi tappi.

Iniziamo?
Via!!!!

GIORNO 1 
400 g manitoba
500 ml acqua a 25°C
contenitore di vetro
canovaccio
cucchiaio di legno

Mescolate acqua e farina.
Coprite col canovaccio.
Far riposare al tiepido (23°C circa) con ricambio d'aria ma non corrente diretta per 24 ore.

GIORNO 2
Vedrete in superficie delle bollicine. Buon segno!
Con un cucchiaio di legno mescolate incamerando aria.
Coprite col canovaccio e fate riposare al tiepido per 24 ore.

GIORNO 3
200 g di manitoba
200 ml di acqua a 25°C

Unite al lievito l'acqua e mescolate.
Unite la manitoba e mescolate.
Coprite col canovaccio e fate riposare al tiepido per 24 ore.

GIORNO 4
200 g di manitoba
200 ml di acqua a 25°C

Unite acqua e manitoba e mescolate.
Coprite col canovaccio e fate riposare al tiepido per 12 ore.

GIORNO 5
(2 RINFRESCHI)
2x 200 g manitoba
2x 200 ml acqua a 25°C

Ora il lievito inizia a crescere e ha bisogno di nutrimento più frequentemente.
12 ore dopo l'ultimo rinfresco del GIORNO 4 dimezzate il lievito scartandone metà, questo farà concentrare i batteri rendendolo più forte.
Nutritelo con 200 g di manitoba e 200 ml di acqua e fatelo riposare al tepido col canovaccio.
Dopo 12 ore nutritelo nuovamente con le stesse proporzioni.
Fatelo riposare al tiepido coperto dal canovaccio.

GIORNO 6
(2 RINFRESCHI)
2x 200 g manitoba
2x 200 ml acqua a 25°C

Nutritelo con 200 g di manitoba e 200 ml di acqua e fatelo riposare al tepido col canovaccio.
Dopo 12 ore nutritelo nuovamente con le stesse proporzioni.
Fatelo riposare al tiepido coperto dal canovaccio.

GIORNO 7
(3 RINFRESCHI)
Avrete bisogno un contenitore di vetro con coperchio a cui avrete fatto due piccoli fori

PRIMO RINFRESCO:
100 g di lievito madre (scartate il resto)
50 g manitoba
50 ml acqua a 25°

Mescolate il lievito con acqua e farina.
Mettete a riposo in luogo tiepido per 8 ore.

SECONDO RINFRESCO:
200 g di lievito madre
100 g manitoba
100 ml acqua a 25°C

Mescolate il lievito con acqua e farina.
Mettete a riposo in luogo tiepido per 8 ore.

TERZO RINFRESCO:
400 g lievito madre
200 g manitoba
200 ml acqua a 25°C

Mescolate il lievito con acqua e farina.
Mettete a riposo in luogo tiepido per 8 ore.

GIORNI 8-14
Procedete come per il GIORNO 7 con 3 rinfreschi al giorno ogni 8 ore, tenendo al primo rinfresco del giorno solo 100 g di lievito e scartando il resto, altrimenti vi troverete con chili e chili di lievito e tanta farina e acqua sprecate.
Acqua e farina (rispettivamente in ml e g) avranno sempre quantità uguali tra loro, e dovranno essere la metà del peso del lievito per sempre.
Es. Avete 100 g di lievito madre, dovrete usare 50 g di farina e 50 ml di acqua.

DAL GIORNO 10 POTETE INIZIARE A PANIFICARE CON IL VOSTRO LIEVITO!

Gli orari dei rinfreschi potranno essere adattati alle vostre esigenze e ritmi. Potrete pian piano livellare l'orario giocando di mezzora prima o dopo l'orario stabilito avvicinandovi di volta in volta all'orario che fa per voi.

Esempio:
ore 8   giorno precedente alla panificazione:     Primo rinfresco
ore 20 giorno precendente alla panificazione:   Secondo nutrimento
ore 8   giorno di panificazione:                          Preparate l'impasto con la quantità di lievito                                                                             necessaria e rinfrescate il resto.





NOTA BENE:
Se non avete intenzione di panificare tutti i giorni, e come me prevedete di farlo una volta alla settimana o meno ancora, potete rendere dormiente il lievito.
A temperatura di refrigerazione (4°C) i batteri non muoiono, ma cadono in stato dormiente, quindi mettendo il lievito in frigorifero questo resterà tranquillo e non morirà.
Ma come gli animali che vanno in letargo hanno bisogno di scorte di nutrienti, così anche il vostro lievito avrà bisogno di essere nutrito subito prima che lo mettiate in frigorifero.
In frigorifero, per mantenerlo attivo ma dormiente, dovrete nutrirlo 1 VOLTA ALLA SETTIMANA, usando l'acqua alla temperatura di 35°C anziché di 25°C.

Se procedete in questo modo dovrete avere un'accortezza quando vorrete panificare.
Il lievito andrà riattivato.
Per riattivarlo dovrete tirarlo fuori dal frigorifero due giorni prima di quando vorrete fare il pane. E dovrete nutrirlo 3 volte al giorno come nella seconda settimana.
Dopo 48 ore questo sarà pronto a farvi sfornare perfetti e fragranti prodotti!

Dopo un paio di mesi il mio lievito si è abituato a due rinfreschi al giorno. Quindi lo sbattimento è relativo, basta stabilire degli orari in cui siete in casa, tanto ci vogliono due minuti!





Il pane fatto con il lievito madre è di gran lunga più buono di quello fatto con lievito chimico o fresco di birra, permette una lievitazione ad alveolature più ampie rendendolo più soffice, e ha una durata in dispensa maggiore!
Faccio il pane una volta a settimana, due tipi generalmente, un filone in cassetta da 2kg e panini di vario genere, di solito uno dei due è bianco e l'altro ai cereali.
Ne faccio così tanto perchè appena si raffredda lo porziono (il filone in 4/5 parti) e lo surgelo in buste per alimenti.
In questo modo tutte le sere prima di andare a letto tiro fuori dal freezer il pane, e al mattino è perfetto, croccante fuori e soffice dentro, come appena sfornato!
Più tempo passerà più il vostro lievito diventerà forte e buono, io noto continui miglioramenti nella consistenza del pane!

Se volete un pane con la crosta croccante e avete un forno domestico tradizionale, in cottura dovrete aggiungere vapore, questo permetterà alla crosta di diventare friabile e croccante, proteggendo l'interno e mantenendolo fresco più a lungo.
Ci sono diversi modi per aggiungere vapore, ma il più semplice è mettere sul ripiano più basso del forno una placca o una teglia, quando il forno sarà arrivato a temperatura versateci dei cubetti di ghiaccio e infornate il pane.
Il ghiaccio sciogliendosi, per lo shock termico produrrà vapore, e voi avrete un pane strepitoso!

Vi regalerò qualche altro trucchetto nei prossimi post, non posso svelare tutto subito! E poi, nelle prossime settimane voi sarete presi a curare il vostro nuovo membro della famiglia!

Anna  























venerdì 16 gennaio 2015

Filone di pane bianco

Sto ufficialmente impazzendo per la panificazione, e in attesa che il mio lievito madre sia pronto per sfornare a più non posso cerco le ricette perfette.
Questa è una ricetta molto semplice, ma come per qualunque pane lievitato ci vuole pazienza, amore e attenzione.
Ormai da due mesi non compro pane, lo faccio almeno una volta a settimana, e appena si fredda lo porziono e lo surgelo, così abbiamo pane come appena sfornato ogni volta che lo desideriamo!
Questo filone ha un'alveolatura compatta, la crosta fragrante e l'interno bianco e morbido, è assolutamente perfetto per dei panini da urlo con roast beef e cheddar.
Ho rubato la ricetta ad una collega inglese, aggiustandola dopo qualche prova, e devo dire che mi ricorda moltissimo i bloomer meravigliosi che facevano nella bakery di Attleborough!





Ingredienti per un filone
400 g di farina di manitoba
35 g di lievito madre essiccato (o una bustina di lievito istantaneo per pane)
1 cucchiaio di sale
1 cucchiaio di zucchero
olio d'oliva
300 ml di acqua

In un'ampia ciotola impastate la farina con lievito, zucchero, sale e acqua.
Ungete la ciotola, formate una palla di impasto, rimettetela nella ciotola, coprite con un panno e fate riposare per 10 minuti.
Ungete il piano di lavoro con un cucchiaio di olio, impastate energicamente. L'impasto sarà già più soffice e omogeneo.
Riponetelo nuovamente nella ciotola unta, coprite e fate riposare per altri 10 minuti.
Impastate nuovamente sul piano di lavoro unto e riponete nuovamente a riposare sotto un canovaccio nella ciotola.
Ripetete il passaggio precedente, rimettete l'impasto nella ciotola unta, ungete anche la superficie dell'impasto e coprite.
Fate lievitare per un'ora.



A questo punto l'impasto sarà raddoppiato di volume.
Lavoratelo nuovamente.
Imburrate e infarinate uno stampo o foderatelo con carta forno.
Stendete l'impasto e fatelo rotolare su se stesso ottenendo un cilindro e ponetelo delicatamente nello stampo
Fate lievitare per 45 minuti.
Accendete il forno a 220 °C 
Fate una leggera incisione per il lungo sul filone.
Fate cuocere sul ripiano basso per 10 minuti, poi abbassate il forno a 180°C e proseguite per 35 minuti circa, fate la prova stecchino, dovrà uscirne assolutamente asciutto!


Sfornate il filone e fatelo riposare su una gratella fino a che non sarà a temperatura ambiente, poi affettatelo e farcitelo per la merenda perfetta!

Anna

venerdì 21 novembre 2014

Pagnotta ai cereali

Quanto amo fare il pane!!!
Ormai ne faccio di diversi tipi, anche se ammetto una predilezione per il pane ai cereali, ma non di semplice farina ai cereali, amo quello pieno zeppo di semi! Di volta in volta cambio miscela di semi, si trovano facilmente anche al supermercato, di solito vicino a lenticchie e legumi.
Potete usare quelli che preferite, in questa versione ho usato sesamo, papavero e girasole. Se volete un pane più profumato e speziato potete anche aggiungere curry, paprika, curcuma, cumino, semi di finocchio, cardamomo... non c'è limite alla fantasia!
Per questa ricetta potete scegliere se fare un filone usando uno stampo da plum cake o una bella pagnotta.
Io alterno forme e sapori, ne faccio in abbondanza, li taglio in quarti e surgelo. In questo modo basta tirare il pane fuori dal freezer la sera e a colazione potete fare pane e marmellata con il vostro pane come se fosse appena stato sfornato!



 Ingredienti per una pagnotta da 20 cm di diametro circa:
300 g di farina ai cereali
100 g di farina di manitoba
30 g di lievito madre secco oppure 1 bustina di lievito per pane e pizza
300 ml di acqua
2 prese di sale
olio d'oliva
semi vari

In un'ampia ciotola impastate le farine con lievito, semi, sale e acqua.
Ungete la ciotola, formate una palla di impasto, rimettetela nella ciotola, coprite con un panno e fate riposare per 10 minuti.
Ungete il piano di lavoro con un cucchiaio di olio, impastate energicamente. L'impasto sarà già più soffice e omogeneo.
Riponetelo nuovamente nella ciotola unta, coprite e fate riposare per altri 10 minuti.
Impastate nuovamente sul piano di lavoro unto e riponete nuovamente a riposare sotto un canovaccio nella ciotola.
Ripetete il passaggio precedente, rimettete l'impasto nella ciotola unta, ungete anche la superficie dell'impasto e coprite.
Fate lievitare per un'ora.



A questo punto l'impasto sarà raddoppiato di volume.
Lavoratelo nuovamente.
Bagnate e strizzate un foglio di carta forno e stendetelo nello stampo (se fate un filone) o su una placca da forno. Questo passaggio aiuterà il pane a cuocere con un po' di vapore.
Date all'impasto la forma che desiderate, nel mio caso una palla, e mettetelo sulla placca da forno (o nello stampo da plum cake dopo averlo reso un cilindro).
Fate lievitare per 45 minuti.




Accendete il forno a 220 °C e mettete sotto alla placca una teglia o un'altra placca con un dito d'acqua.
Ora cospargete la superficie con un pochino di olio e spolverate con altri semi.
Incidete una croce sulla pagnotta o fate un'incisione per il lungo sul filone.
Fate cuocere sul ripiano basso per 10 minuti, poi abbassate il forno a 180°C e proseguite per 35 minuti circa, fate la prova stecchino, dovrà uscirne assolutamente asciutto!
Lasciate intiepidire e gustatevi il vostro pane casalingo anche solo con un filo d'olio e sale o, come quando ero piccola per merenda, con burro e zucchero!

Anna


lunedì 16 giugno 2014

Il pane cafone. Mai più senza

Mettere le mani in pasta mi piace tantissimo: ormai lo sanno anche i muri che sporcarmi di farina mi riempie di gioia, mi rilassa, mi distrae mi sfoga! Erano mesi e mesi che inseguivo la ricetta del pane perfetta: ho comprato non so quanti libri, non so quante pagine di giornale abbia strappato in ogni angolo del mondo e non so quanti giri abbia fatto in tutto i blog dell'universo del "www". Ed è proprio qui che trovo le migliori chicche e soprattutto mi accorgo che tutte bene o male si rifanno al pane "senza impasto" e tutti ne glorificano i risultati. Con Francidettobaldo e Tommitommi ci ritroviamo a fare un lungo week end nelle marche e in men che non si dica ci troviamo in mezzo ad una tre giorni di piogge torrenziali, straripamenti e alluvioni che mettono ko la riviera adriatica e i comuni confinanti lasciandoci senza gas e senza luce. Negozi e supermercati non solo irraggiungibili ma chiusi e noi chiusi a lume di candela, ma con una stufa pazzesca in funzione e il forno a legna che Mastro Lodovico riesce ad accendere nonostante le intemperie. E dobbiamo pur mangiare qualcosa no? Ecco che allora ci armiamo di coraggio e tiriamo fuori le farine che Garofalo mi ha regalato a Natale e dalla borsa una delle mie mille pagine strappate e stampate con la ricetta del famoso pane senza impasto. Faccio solo qualche modifica perlopiù legata alla farina, perché ho la fortuna di avere la farina perfetta per il pane (per il resto la ricetta non è farina del mio sacco, ma di una collega blogger!) Diversa forza a seconda di quello che si deve preparare. Andata! Via di pane cafone e salumi e formaggio, che in campagna non mancano mai, insieme a insalata, pomodori e quel poco che siamo riusciti a salvare nell'orto prima della grandine e della pioggia torrenziale.
Primo step: pane cafone. Sapete perché si chiama cafone? Perché , si narra, lo portassero i contadini partenopei che non avendo cinture, perché molto poveri, si tenevano su i pantaloni "co' fune": qui, pane cafone! Anche l'etimologia mi è piaciuta tantissimo. Ora non mi resta che sperimentare lo stesso procedimento con altre farine, da quella integrale, a quella di kamut, di farro e via dicendo.




Ingredienti per una pagnotta da cuocere in una pentola di ghisa del diametro di 30cm

5g di lievito secco
700ml circa di acqua tiepida
un cucchiaio di zucchero
20g circa di sale
1 cucchiaio di malto o miele


La sera prima, riunite in una grande ciotola tutti gli ingredienti e mescolate con una forchetta per qualche minuto, giusto il tempo di amalgamare gli ingredienti. Non dovete lavorare né impastare. Ricoprite con un canovaccio e lasciate riposare tutta la notte in un luogo fresco (15-18°): se è estate e fa molto caldo potete metterla nel ripiano inferiore del vostro frigorifero. Il mattino seguente prendete la pasta, rovesciatela su un tagliere coperto da un canovaccio e ripiegatela a fazzoletto: fate due pieghe da entrambi i versi (in tutto 4 pieghe, due nel verso orizzontale e due in senso verticale). Capovolgete e date all'impasto la forma di una palla. Spolverizzate l'impasto con un poco di farina, copritelo e lasciatelo lievitare per altre due ore circa. Poco prima di infornare la vostra pagnotta, prendete la vostra pentola di ghisa (o coccio) e mettetela in forno alla massima temperatura: deve essere rovente! Quindi estraetela e rovesciatevi subito l'impasto (le pieghe devono stare sul fondo della pentola). La pentola rovente farà in modo che la pagnotta a cottura ultimata si staccherà senza problemi. Coprite con il coperchio e fate cuocere per circa un'ora o poco più nel forno alla massima potenza. Trascorso il tempo di cottura, sfornate la pagnotta e lasciatela riposare avvolta in un canovaccio per circa mezzora prima di affettarla. Questa forse è la parte più difficile perché il profumo sarà così invitante che resistere sarà davvero una prova di carattere!

Giò

ps io l'ho cotto nel forno a legna e in una pentola di coccio che mi ha richiesto qualche minuto in più di cottura però devo ammettere che il forno a legna è davvero insostituibile!