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lunedì 30 gennaio 2012

Soufflé al cioccolato e lamponi

Eravamo in Inghilterra, e nei nostri 10 giorni di relax campagnolo tra gastropub, birre e meritato riposo continuavo a lamentarmi che non stavo cucinando abbastanza, così per ingolosire Niccolò ho fatto questo soufflé. 
In un freddissimo pomeriggio con un vento che sradicava gli alberi noi eravamo beati al calduccio con una golosa delizia fumante davanti mentre spaginavamo libri di cucina...Che benessere!!!!!



Difficoltà: bassa
Tempo di preparazione: 30 minuti

Ingredienti per 4 soufflé monoporzione:
50 gr cioccolato fondente
1 uovo intero
1 tuorlo
2 albumi
125 ml latte
18 gr di farina
40 gr di zucchero
1 noce di burro
16 lamponi freschi




Grattugiate il cioccolato a scaglie e unitelo al latte in un pentolino. Portate a bollore.
Setacciate la farina e unitela a zucchero e uovo mescolando bene il composto.
Unite a filo il latte al cioccolato sbattendo, il composto dovrà essere uniforme e senza grumi. Spostate sul fuoco e fate bollire per 3 minuti continuando a mescolare. Fate intiepidire e aggiungete il tuorlo mescolando.
Montate gli albumi a neve e incorporate pian piano il composto avendo cura di mescolare con una spatola dal basso verso l'alto per evitare che si smonti.
Versate nei pirottini riempiendoli per 3/4 e aggiungete 4 lamponi freschi (spingendoli leggermente verso il basso).
Infornate a forno caldo a 190°C per 15 minuti e servite immediatamente spolverando con zucchero a velo.



Se preferite potete sostituire i lamponi freschi mettendo un cucchiaio di marmellata di lamponi, in tal caso riempite i pirottini a metà, mettete la cucchiaiata di marmellata e poi copritela con un altro cucchiaio di composto.


Con questa ricetta dolce partecipo al contest di San Valentino di About Food in collaborazione con Smartbox CIBO e BACI!!!!!!



Anna

venerdì 27 gennaio 2012

Risotto allo zafferano

Ci sono certe sere che ho davvero voglia di mangiare un bel risotto. E allora metto Francidettobaldo ai fornelli e mi faccio preparare il più classico dei classici piatti della cultura gastronomica meneghina: il risotto allo zafferano! Un piatto che ai più potrà sembrare semplicissimo e quasi banale, ma non ce n'è...come lo fa lui nessun altro. E' uno dei piatti preferiti di Tommitommi: si sveglia la mattina e glielo chiede espressamente per cena....e come biasimarlo! E poi se avanza...il giorno dopo c'è il tortino di riso: un motivo in più per farne tanto, tantissimo!!



Ingredienti per 4 persone

350 gr riso carnaroli o arborio
abbondante brodo vegetale
2 o 3 bustine di zafferano
sale, pepe e parmigiano
burro

Preparate con le verdure che avete in frigorifero un buon brodo vegetale. Aggiungere anche un po' di aromi per dare maggior sapore, tipo pepe in grani, bacche di ginepro, alloro...
Potreste usare anche il brodo di carne, ma deve essere quello vero fatto con la carne (e non con surrogati simili ) e poi sgrassato. Altrimenti davvero buttatevi su quello vegetale!
In una casseruola, meglio se di rame, fate ammorbidire la cipolla con un po' di olio e burro. Tostatevi il riso per qualche minuto e solo quando sembrerà che "salti", sfumate con un po' di vino bianco. Procedete con la cottura del risotto aggiungendo a poco a poco il brodo e mescolando di continuo ricordandovi che il risotto richiede tanto amore! A un minuto circa dalla cottura desiderata sciogliete lo zafferano in un po' di brodo e unitelo al riso. Mescolate finché non si sarà completamente sciolto e il vostro risotto avrà assunto il tipico colore giallo. Togliete la casseruola dal fuoco e mantecate con abbondante burro e parmigiano. E' importante che la mantecatura avvenga a fuoco spento e soprattutto che sia energica. Lasciate riposare qualche minuto e sedetevi a tavola: alèèèèèèèèè!



Giò

mercoledì 25 gennaio 2012

Tempura di gamberi, calamari e verdure

Come sappiamo il tempura è una leggerissima frittura giapponese la cui storia risale al XVI secolo con i primi contatti tra i giapponesi, i marinai portoghesi e i missionari cristiani.
All'inizio di ogni stagione, i cristiani si astenevano dal cibarsi di carne per tre giorni (mercoledì, venerdì e sabato), mangiavano solo verdure e pesce, e si dedicavano alla preghiera. Questi quattro periodi erano chiamati in latino Quattro Tempora. Da qui il nome tempura che i giapponesi utilizzano ancora oggi per questo piatto. Secondo altre fonti l'origine del nome risale al portoghese tempero, condimento, spezia. A noi, da qualunque termine derivi, questa frittura piace moltissimo ed è applicabile a pesci, verdure e deliziosa da intingere in salse agrodolci, chilli sauce o semplicemente salsa di soia e wasabi...
Provare per credere!!!!!



Ingredienti per 6 persone:
Per la pastella:
2 tuorli d’uovo
240 ml di acqua gassata ghiacciata
150 g di farina 00
Sale

8 calamari di medie dimensioni
16 gamberi
zucchine medie
carote medie
1 melanzana di quelle lunghe non troppo ciccione
1 porro
Olio di semi di girasole

Per la salsa (potete anche acuistarla già pronta): 
tazza di dashi (brodo di pesce) o cucchiaino di dashi solubile + 1 tazza di acqua 
1 1/4 cucchiaino di mirin
1 1/4 cucchiaino di salsa di soia light
1 cipollotto tagliato fine a rondelle
1 peperoncino tagliato a rondelle

Per prima cosa prendete una ciotola d'acciaio (mantiene di più il freddo) e fatela raffreddare bene in frigorifero.
Poi pulite bene i calamari privandoli della pelle e tagliateli ad anelli. Pulite anche i gamberi privandoli del carapace, della testa e del budello e lasciando solo la coda. Fate delle piccole incisioni trasversali lungo tutta la pancia dei gamberi in modo che con la cottura non si curvino.
Pelate le carote e tagliatele a bastoncini. Fate lo stesso con le zucchine senza privarle della buccia, quindi lavate la melanzana e tagliatela a rondelle. Prendete il porro, tagliatelo per il lungo e poi affettatelo a sottilissime striscioline.
Conservate per almeno 20 minuti pesce e verdure in freezer.
Nel frattempo preparate la pastella. Un consiglio: mettete alcuni cubetti di ghiaccio all’interno di un sacchetto di quelli per congelare il cibo e chiudetelo molto bene, immergendolo nella pastella la manterrà fredda.
Sbattete bene i tuorli aggiungendo l’acqua ghiacciata, poi via via la farina mescolando bene, ma non troppo a lungo per evitare che la pastella diventi collosa. Aggiustate di sale.
Inserite nella pastella il sacchetto con il ghiaccio e tirate fuori dal freezer gli altri ingredienti.
Intanto mettete l’olio a scaldare nel wok o in una padella a bordi alti, la temperatura dovrebbe essere di 170 °C, se non avete il termometro tuffateci un pezzo di pane, se si dora in 5-10 secondi allora l'olio è pronto.
Passate pesce e verdure nella pastella e tuffateli nell’olio. Appena si saranno dorati tirateli fuori scolandoli dell'olio in eccesso. Ricordatevi di aver cura di rimuovere dal wok i residui della frittura precedente, altrimenti altererebbero gusto e profumo del tempura.


Unite gli ingredienti della salsa e mescolate bene, tuffateci i cipollotti e il peperoncino affettati fini ed è pronta!

E' venuto veramente bene, a parte il mio solito problema con le quantità...peccato perchè questo piatto è da gustare rigorosamente appena fatto, dopo perde croccantezza!

Con questa ricetta partecipo al contest di San Valentino di About Food in collaborazione con Smartbox CIBO e BACI!!!!!!


Anna

lunedì 23 gennaio 2012

Polpettine con salsa teriyaki

Forse avrei dovuto chiamare questa ricetta "Le polpettine di AleB", visto che la devo a lui. Ce le ha fatte scoprire alla cena di Natale che ha organizzato a casa sua. Ognuno di noi ha cucinato qualcosa e AleB, oltre ad averci deliziosamente ospitato, ha preparato queste polpettine che abbiamo mangiato come aperitivo: sono andate a ruba nel giro di pochi minuti. Le polpettine, si sa, sono un po' come le noccioline...non fai in tempo a portarle a tavola che già sono finite! E così non potevo esimermi dal farle anch'io.. La curiosità è poi aumentata dopo che AleB mi ha svelato il segreto dell'impasto....lo yogurt greco! Yogurt greco???? Si, avete letto bene! Anche io gliel'ho chiesto credo mille volte tra i corridoi in ufficio, al telefono, via sms...e la sorpresa è che non mentiva!!! Sono andate a ruba anche tra i miei amici! Infine due parole sull'accostamento con la salsa teriyaki: è sfizioso, originale, insolito, ma decisamente "azzeccato". Il dolce della salsa teriyaki da una marcia in più alle polpettine che sono di per sé molto delicate.





Ingredienti

circa 600gr di carne macinata di vitello
2 uova
1 confezione di yogurt greco
parmigiano
pangrattato
sale e pepe
prezzemolo (per me basilico!!)
olio per friggere

Per la salsa teriyaki

2 cucchiai di soya
2 cucchiai di mirin
2 cucchiai di sakè o vino bianco secco
2 cucchiai di zucchero bianco

Preparate l'impasto per le polpettine come fareste normalmente, quindi unite alla carne le uova, il parmigiano, un po' di prezzemolo o basilico, un po' di parmigiano e la confezione di yogurt greco. Mescolate con le mani finché gli ingredienti non si saranno ben amalgamati. Aggiustate di sale e pepe. L'impasto deve risultare abbastanza morbido e un po' umido. Se vi sembra troppo umido, aggiungete un po' di pangrattato. Preparate le polpettine e infarinatele leggermente. Vi consiglio di farle piuttosto piccole, così si dimezza il tempo di cottura e saranno perfette come finger food per l'aperitivo. Nel frattempo scaldate dell'olio in una padella capiente. Quando l'olio sarà a temperatura, tuffate le polpettine e friggetele finché non saranno dorate. La cottura deve essere a fiamma viva e molto rapida, altrimenti rischiate che diventino "dure". Scolatele, asciugatele con della carta assorbente, aggiungete un pizzico di sale e portatele subito in tavola. Servitele calde con la salsa teriyaki che preparate semplicemente miscelando insieme i vari ingredienti.
Preparatevi a dare ai vostri amici la ricetta, ma prima chiedete il permesso a AleB!!!!






Giò

venerdì 20 gennaio 2012

Costata di chianina con patate kashmiri al forno

Che spettacolo quando hai voglia di carne e ti arrivano delle mega costate di chianina dalla toscana...
Il Sig. Giusti, il nostro macellaio di fiducia a San Giuliano in provincia di Pisa ha sempre della carne eccezionale e ieri sera ero a casa con Nanuzzi e Alice e in tre non siamo riuscite a finirne una. Era alta una decina di centimetri, saporita, tenera e veramente gustosa... con cosa accompagnarla? Beh, come sapete se c'è Alice vado sul sicuro con le patate, quindi patate novelle al forno con kashmiri, una miscela di spezie che Guido mi aveva portato dall'Oman, croccanti e speziate fuori, tenere e dolci dentro...



Difficoltà: bassa
Tempo di preparazione: 1 ora

Ingredienti per 3 persone:
1 costata da 1,6 kg
1 kg di patate novelle
aglio
rosmarino
olio evo
kashmiri (o qualunque altra spezia vogliate usare)

Lavate le patate, asciugatele e disponetele in una pirofila. Schiacciate 3 spicchi d'aglio con la buccia e aggiungeteli alle patate, poi li rimuoverete, o se avete una nonna come la mia li darete tutti a lei "perché fan bene alla pressione"...
Irroratele con olio d'oliva, condite con sale e pepe e aggiungete due cucchiai di kashmiri, mescolatele bene in modo che i condimenti si distribuiscano omogeneamente tu tutte le patate e infornate a 220° C per 45 minuti girandole di tanto in tanto.


Mentre le patate sono in forno prenedete la vostra bella costata e corpargetela d'olio, massaggiatela con pepe nero, rosmarino e 2 spicchi d'aglio in camicia schiacciati e lasciatela riposare per 15 minuti.
Mettete in forno a scaldare un piatto da portata o una pirofila per la costata.

Riscaldate una padella finchè non è rovente, adagiate dentro la carne (aprite le finestre e accendete la cappa) e fatela cuocere su quel lato per 5-6 minuti (dipende quanto è spessa, quella di ieri era un mostro!), giratela sull'altro lato e fatela cuocere a fiamma alta per altri 5-6 minuti.
Importante: la carne va girara una sola volta, deve cuocere a fuoco alto e deve essere bella rosolata e sigillata sui lati e rigorosamente al sangue dentro.
So che non tutti amano la carne al sangue, ma bistecche come queste se cotte diventano dure e perdono tutti i succhi diventando ciabatte farinose, se non vi piace la carne al sangue vi conviene scegliere un'altro taglio!
Quando la carne è pronta spegnete il fuoco, mette sopra la costata due noci di burro e coprite con dell'alluminio perché la carne riposi e mantenga tutti i suoi succhi all'interno.
Lasciatela riposare qualche minuto.
Ora potete tagliarla, disporla sul piatto che avete scaldato in forno, versare del buon olio extra vergine d'oliva, un pizzico di sale grosso in cristalli e accompagnarla con le patate kashmiri.
Ecco come togliersi la voglia di carne nel miglior modo possibile!
Anna

giovedì 19 gennaio 2012

Contest 2011



Castagne al Desco: Contest de La Cucina Italiana, partecipiamo con i Bignè di farina di castagne ripieni di cinta senese


Cibo & Baci: Contest di San Valentino di About Food, partecipiamo con il Tempura di gamberi e verdure

mercoledì 18 gennaio 2012

Pollo Yakitori

Debs, quante volte l'abbiamo fatto? C'è stato un periodo che almeno una volta alla settimana ci veniva voglia di fare il pollo yakitori e devo dire che a furia di preparalo siamo diventate delle vere esperte. E così ci fiondavamo al Pam e chiedevamo, facendo irresistibili occhioni da cerbiatto all'ormai nostro migliore amico, il macellaio, di disossarci le sovracosce di pollo. Dovevano venirci proprio bene perchè ogni volta ci accontentava. A noi brillavano gli occhi e lo stomaco iniziava a brontolare pregustando quello che da lì o poco avrebbe ricevuto. La cena giappo prevedeva pollo yakitori e tempura. Verrà anche il momento del tempura. Abbiate pazienza...




Ingredienti
Cosce o sovracosce di pollo
Cipollotti freschi

Per la salsa yakitori
150 ml di soia
90gr di zucchero
5 cucchiai di sakè o vino bianco secco
1 cucchiaio di farina


Disossate le cosce o le sovracosce di pollo, eliminate la pelle e tagliatele a pezzetti. Nel frattempo preparate la salsa mescolando in un pentolino la soia, con lo zuccherò, il sakè o vino e la farina. Mettete sul fuoco, fate sobbollire e lasciate restringere la salsa di 1/3. Preparate gli spiedini intervallando i bocconcini di pollo con il cipollotto. Fate scaldare una piastra e quando sarà molto calda arrostite gli spiedini di pollo spennellando con abbondante salsa yakitori. Lasciate cuocere per circa 5/10 minuti, o finché il pollo sarà ben cotto. Servite gli spiedini ancora caldi accompagnati da un po' di salsa yakitori.
Debs, i miss you!


Giò

domenica 15 gennaio 2012

Spadellata di tonno, cozze e gamberi con baby verdure e salsa al vino bianco e lemongrass

Avevamo appena finito un pranzo da favola in un antico mulino, e carica di nuovi spunti stavo già pensando a cosa cucinare per cena...Si, ho questo pessimo vizio: mi alzo la mattina e il primo pensiero è cosa spadellare la sera, finisco un pranzo e in testa formulo la lista della spesa, e sono anche capace di scocciarmi quando alle 10 del mattino Niccolò non mi sa rispondere su cosa desidera per cena!
Ad ogni modo avevo voglia di verdure e pesce e quando facendo la spesa ho visto le baby verdure mi si è chiarito subito cosa avrei fatto...una bella spadellata! Ma non era sufficiente, quindi ho deciso di accompagnarla con la salsa al vino bianco e lemograss, sapori freschi e leggeri con uno sprint in più!

 


Tempo di preparazione: 40 minuti
Difficoltà: bassa

Ingredienti per 2 persone
10 baby asparagi
8 baby carote
4 baby broccoli
10 fagiolini
10 cubi di tonno di 4cm di lato
8 gamberi
20 cozze sgusciate
Per la salsa:
150 ml di panna
2 scalogni
150 ml vino bianco secco
2 cucchiai olio evo
1 stelo di lemongrass
sale e pepe
1 bustina di zafferano (facoltativa)

Sbollentate le baby verdure partendo dalle carote per poi aggiungere a distanza di 5 minuti i fagiolini, e dopo altri 5 minuti broccoli e per ultimi gli asparagi. Scolatele e tenetele da parte.

Nel frattempo prepariamo la salsa...

Preparate gli scalogni lavandoli e tritandoli molto. Affettate finemente lo stelo di lemongrass e metteli entrambi in una pentola con un filo d'olio e, a fuoco basso, lasciateli appassire senza però farli colorire. 
Unite il vino e fatelo evaporare a fuoco vivace. Una volta evaporato aggiungete la panna e fatela ridurre di almeno la metà. Sciogliete lo zafferano con 2 cucchiani del liquido di cottura e unitelo al composto di scalogno, lemongrass e panna. Aggiungete sale, pepe e lasciate cuocere per altri 5 minuti a fuoco dolce. Ora passate la salsa cosi ottenuta al colino e servitela ancora calda.

In una padella molto calda con un filo d'olio scottate appena i cubi tonno in modo che restino molto rosa dentro, e quando sono quasi pronti scottate insieme i gamberi e in ultima battuta le cozze subito prima di impiattare. Condite con sale e pepe. 
In un'altra padella calda saltate le verdure con una noce di burro, sale e pepe.

Ora potete impiattare versando la salsa al vino bianco e lemongrass a specchio sul piatto e componendo sopra la vostra spadellata di pesce e verdure, ma non dimenticate di portare a tavola la salsa perché è deliziosa e ne vorrete aggiungere di certo! Addirittura Niccolò avrebbe preferito spadellare tutto direttamente con la salsa, ma ho insistito perché tutti gli ingredienti restassero separati, nonostante la salsa non sia propriamente leggera mi dava l'illusione di un piatto molto light!!!
Anna

venerdì 13 gennaio 2012

Chips di zucca

Quando viaggio cerco di entrare subito in clima vacanziero e tra le altre cose mi abbandono alle gioie e ai piaceri della buona tavola. Anche solo per "cultura" (come dice papà!!) mi piace provare un po' di tutto, soprattutto quando sono in luoghi con tradizioni gastronomiche - e non - distanti dalle nostre. Al rientro ovviamente non mancano le lacrime di coccodrillo per i kili presi e come di consueto la domenica sera non faccio altro che ripetermi con tono imperativo "da domani, dieta!". O quanto meno ci provo. Siamo ancora, ahimè per poco, in tempo di zucca che oltre a piacermi molto in ogni sua forma e modalità di cottura, è un ottimo rimedio alle mie lacrime di coccodrillo. E' infatti poco calorica, molto ricca di acqua e fibre e contiente pochi zuccheri. La compro! Banditi i risotti e le paste, fresche o ripiene che siano, opto per utilizzarla come contorno. A spizzichi e bocconi mi viene in mente una ricettina "fessa", che onestamente non ricordo nemmeno a chi nè a quando risale, ma non mi faccio prendere dal panico e mi cimento. Forse l'ho un po' reinventata, ma devo dire che il risultato è stato più che buono: è davvero semplice e sfiziosa.
Potete usarla come contorno, ma anche come aperitivo. Se poi la preparate come ho fatto io a mo' di chips in conetti di carta fa anche una certa scena!!! Insomma in pochi minuti ho unito l'utile al dilettevole. Not bad!






Ingredienti

Zucca
olio extra vergine di oliva
sale e pepe
rosmarino (ma anche timo, salvia e via dicendo)
un pizzico di cannella

Tagliate la zucca a fettine molto sottili e disponetele su una placca da forno. Conditela con gli aromi, un filo di olio (poco, ricordo che anche se solo mentalmente sarei a dieta!!), sale grosso, pepe e un pizzico di cannella in polvere. Mettete la teglia nel forno caldo a circa 180°. Dopo circa una quindicina di minuti girate le fette in modo che si coloriscano bene da entrambi i lati. Il tempo di cottura varia a seconda delle dimensioni delle vostre fette. Se decidete invece di utilizzarla come contorno tagliate la zucca grossolanamente e a tocchetti irregolari, conditela come sopra, ma prima di infornarla coprite la teglia con della carta di alluminio. Dopo circa 20/30 minuti, togliete la carta stagnola e lasciate abbrustolire la zucca così da renderla croccante. Io ho optato per la prima versione, un po' perchè come sempre ero tirata con i tempi e poi perchè mi piaceva l'idea che le fette di zucca assomigliassero a delle chips. Un cartoccio casalingo e mi sono dimenticata di essere a dieta!!!


Giò

mercoledì 11 gennaio 2012

Ravioli d'anatra brasata

Questa ricetta me la sono giocata alla cena di Natale a casa nostra con gli amichetti, si, la stessa cena dove Situi va in overdose da brandade.
Quest'anno eravamo una decina e per facilitarmi le cose ho deciso di prepararli prima e surgelarli, lo so, è una scorciatoia, ma quando si hanno cene di Natale dal 21 al 25 (pranzo compreso) non c'è altra via d'uscita...
Ovviamente le anatre brasate con cui ho fatto il ripieno dei ravioli arrivano dal Signor Claudio che non smetterò mai di ringraziare!
Pronti, partenza, via! Giornata internazionale del raviolo per le feste...




Ingredienti per la pasta per 8 persone:
(Io ho fatto 500 gr di farina e con l'avanzo di pasta ho fatto delle tagliatelle)
3 tuorli ogni 100 gr di farina
acqua q.b.
1 pizzico di sale
Ingredienti per il ripieno:
burro
2 anatre piccole o 1 grande
aromi
parmigiano
carota, sedano, cipolla
vino rosso

Impastate energicamente farina, uova, sale e acqua q.b. per avere un impasto omogeneo e ben elastico. Avvolgete la palla d'impasto nella pellicola e fatela riposare un'ora in frigorifero.

Partiamo con l'anatra...
Se non volete un ripieno troppo pesante conviene togliere tutta la pelle all'anatra. Fatela a pezzi cercando di salvare la carcassa.
Pulite la cipolla, la carota e il sedano e tagliateli a dadini. Fateli appassire a fiamma bassa in una casseruola con il burro mescolando spesso. Aggiungete l’anatra e lasciatela insaporire per 5 minuti, quindi alzate la fiamma, salate, e bagnate con abbondante vino rosso, fatelo sfumare, poi unite poca acqua e fate cuocere coperto a fuoco basso per 2 ore.
Nel frattempo prendete le carcasse e fatele arrostire in forno a 200 °C per 30 minuti con aromi misti e un filo d'olio, dopo averlo tirato fuori dal forno mettele in una pentola con carota, sedano, cipolla e coprite d'acqua. Lasciate il brodo sul fuoco finchè non sarà ben concentrato e saporito, dopo di che filtratelo, se necessario più volte e tenetelo da parte. 
Quando l'anatra è morbida e prossima a sfaldarsi toglietela dal fuoco, lasciatela intiepidire e poi passatela al mixer. Aggiungete al composto il parmigiano e un po' di brodo finchè non risulta sodo ma morbido, non deve essere troppo asciutto!!!!
Ora potete dividere la palla di pasta in 6 parti e iniziare a tirare la sfoglia con una parte mentre le altre tornano in frigorifero. Tiratela il più sottile possibile, avendo cura di farcirla appena stesa in modo che non si asciughi, altrimenti rischiate che si rompa.
Con un sac a poche o una siringa disponete delle palline di anatra sulla sfoglia, spennellate la pasta con un filo d'acqua e coprite con un'altra sfoglia. Fate aderire bene le due parti di sfoglia facendo uscire tutta l'aria e stando attenti che non si formino pieghette. ora con un piccolo coppa pasta, una forma per biscotti o una rotella ( ci sono anche degli appositi stampi per ravioli )tagliate i ravioli della forma che più vi piace e m,an mano adagiateli su delle placche di cartone o vaschette di alluminio dove avete steso un po' di semola in modo che non si attacchino. In questo modo potrete agilmente surgelarli, in frigorifero l'umidità tende a farli appiccicare già il giorno seguente...

Per il condimento avete diverse opzioni: burro, salvia e parmigiano sono sempre una soluzione ottimale per dei ravioli freschi saporiti, oppure potete sfruttare il brodo che avete ricavato dalle carcasse se siete già troppo gonfi dalle cene di natale precedenti...oppure potete addirittura far scegliere i vostri ospiti!

E così abbiamo festeggiato con un gran bel primo natalizio, forse un po' lungo e faticoso, ma che risultato! Sedersi la sera del 25 a tavola con gli amichetti, un gran vino per un brindisi e al primo boccone è un'esplosione di sapore, il profumo degli aromi, la pasta sottile e il ripieno spumoso...meraviglia!
Anna

lunedì 9 gennaio 2012

Spaghetti alla puttanesca

Siamo appena tornati da New York dove, tra le altre cose, ovviamente non ci siamo fatti mancare nulla in fatto di cibo...almeno quando Pierodettopito non ci metteva ai fornelli!! Burger e hot dog di ogni tipo, Steak House, Oyster Bar e naturalmente tanto, tantissimo cibo orientale. E quindi via libera a dumpling, dim sum, peking duck, noodles. Si, perchè quando viaggio cerco in ogni modo di evitare di andare a mangiare nei ristoranti italiani, benchè a New York ci siano ottimi posti con altrettanto ottimi e rinomati chef italiani.
E come sempre quando rientro il primo pensiero va al più classico dei classici piatto di spaghetti al pomodoro. Questa volta ho fatto una piccola eccezione, perchè ho ceduto al barattolino di olive di gaeta e ai capperi di pantelleria appena ricevuti. Niente di meglio che una buona puttanesca.
Vi sembrerà banale, ma vi assicuro che in fin dei conti è davvero quello che, soprattutto in questi momenti, più mi soddisfa. W i sapori italiani, sapori di casa.


Ingredienti per due persone

200 gr di spaghetti (per cortesia eliminate dal vostro carrello e dalla vostra dispensa tutto ciò che in termini di spaghetti&co termina con "ini"...)
1 scatola di pelati
una punta di zucchero
una manciata di olive nere di gaeta
una manciata di capperi sotto sale e ben sciacquati
uno spicchio di aglio
un paio di filetti di acciuga
olio
peperoncino
basilico

Scaldate in un tegame un po' di olio extra vergine di oliva e fatevi rosolare uno spicchio di aglio e due pezzetti di peperoncino. Quando l'aglio è ben rosolato, abbassate la temperatura dell'olio e unite i filetti di acciuga disallati. Fateli sciogliere per bene schiacciandoli con una forchetta. Unite ora i capperi e le olive di gaeta e lasciare insaporire. Infine aggiungete il pomodoro, una punta di zucchero e lasciate cuocere per circa 20 minuti. Aggiustate di sale, se necessario (le olive, le acciughe e i capperi danno già molto sapore), e infine unite qualche foglia di basilico. Scolate i vostri spaghetti ben al dente e trasferiteli nel tegame con il sugo: una spadellata e via, il gioco è fatto. Home sweet home!!

Giò

ps Credo che la versione da manuale preveda di aggiungere, subito dopo aver rosolato l'aglio ed il peperoncino, il pomodoro e poi il resto degli ingredienti. Personalmente preferisco fare l'incontrario...ho la sensazione che così facendo si esalti il profumo ed il sapore dei capperi e delle olive. Ma..fate vobis. Anzi, provate anche voi entrambe le versioni e fatemi sapere quale preferite!!!

giovedì 5 gennaio 2012

Filetto di maiale alla senape con timballo di patate al timo

Cosa cucinare per Alice che non mangia verdure verdi, pesce crudo, legumi e svariate altre cose? Ogni volta sembra una missione impossibile, soprattutto se c'è anche la Fede che non mangia altre cose, ma anche questa volta ce l'ho fatta!!!! Risultato: Anna 1- Alimentazione di Alice 0, resto capolista...  




Ingredienti per 2 persone:
6 medaglioni di filetto di maiale
olio evo
rosmarino e salvia
sale e pepe
aglio
150 ml di panna
1 cucchiaio di english mustard
3 patate
100 gr di provolone rapè
timo
1 uovo
1 tuorlo
1 pizzico di noce moscata
4 fette di bacon

Timballo:
Lessate le patate, pelatele e poi schiacchiatele. Aggiungete il provolone rapè, l'uovo e il tuorlo, sale, pepe, noce moscata e due cucchiai di foglie di timo. Mescolate bene il composto, foderate degli stampi a vostro piacere con pangrattato e riempiteli a metà, intervallate con le fette di bacon e completate con l'altra metà del composto di patate.
Infornate 20 minuti a 200 °C e intanto procedete con il maiale...

Tagliate il filetto a medaglioni e lasciatelo marinare un po' con olio, aglio schiacciato, sale, pepe e rosmarino. A parte sciogliete la senape nella panna ( che sia crema o polvere è indifferente, ma assaggiate!!!!).
Asciugate i medaglioni con carta assorbente e scaldate una padella con un filo d'olio, l'aglio schiacciato e il rismarino. Rosolate i medaglioni pochi minuti per parte, salate e pepate e quando sono ancora appena rosa toglieteli dal fuoco e fateli risposare coperti da stagnola su un piatto caldo con un fiocco di burro). Rimuovete dalla padella aglio e rosmarino e versateci la panna con la senape, fatela rapprendere facendo attenzione che non formi grumi e quando diventa della consistenza che desiderate rimuovetela dal fuoco.
Recuperate i medaglioni, disponeteli sul piatto e irrorateli con la salsa alla senape, accompagnate con il timballo, un giro d'olio, una pepata e via! A tavola! Alice è pronto!!!!!!!!
Anna

martedì 3 gennaio 2012

Zuppa primavera

In America, e in modo particolare a New York, in fatto di cibo si trova di tutto e per tutti i gusti, ma è anche vero che i sapori di casa sono sempre i migliori. Quindi di ritorno dai vari giri più o meno turistici e shopping vario, Pierodettopito ci ha messo tutti al lavoro ai fornelli per preparargli alcuni dei grandi classici di casa nostra da poter congelare e mangiare nei mesi a venire, quando la malinconia dei sapori di casa si farà sentire. E così via a friarielli, teglie di pasta al gratin e l'immancabile zuppa primavera. A Pierodettopito, come a me, piacciono molto le zuppe e non c'è niente di meglio che una buona e sana scodella calda per chiudere una di quelle giornate con il vento gelido tipiche di New York. Questa zuppa, anch'essa tipica della cucina campana, segna la fine dell'inverno e l'arrivo della bella stagione. Si racconta infatti che per poter preparare questa zuppa bisognava aspettare che i piselli fossero maturi e le fave seminate in inverno fossero in vendita. Ma è anche vero che noi, oltreoceano e in pieno inverno, l'abbiamo preparata con fave e piselli surgelati e il risultato è stato più che soddisfacente. Questa zuppa ci ricorda tanto mammà, che tra fine Marzo e i primi di Aprile ancora oggi non manca mai di preparacela, quando il freddo e le giornate buie e corte sono ormai un (brutto) ricordo davanti ai campi e agli alberi in fiore.
Benvenuta primavera e soprattutto grazie mamma!




Ingredienti per 6 persone

2,5 kg di piselli freschi
2 patate nuove
4 carciofi
1 kg di fave fresche
olio extra vergine di oliva
100gr di pancetta affumicata
1 cipolla
brodo vegetale o dado
basilico

Mettete in un pentola la cipolla tagliata a fettine sottili, l'olio e la pancetta tagliata a listarelle. Quando la cipolla si sara' ammorbidita, aggiungete i piselli e lasciateli insaporire per qualche minuto. Poi procedete con le fave e fate insaporire anch'esse per qualche minuto. Se siete nella stagione giusta, quindi tra Marzo e Aprile (e non state cucinando come me con -5 e oltreoceano!) e avete la possibilità di usare fave e i piselli freschi, fatelo! E' vero che dovete sgranarli ad uno ad uno, ma non c'è proprio paragone e il risultato vi premierà Aggiungete ora i carciofi puliti e tagliati a spicchi, le patate tagliate a tocchetti e qualche foglia di basilico. Ricoprite di brodo caldo e lasciate cuocere con il coperchio a meta' finche' tutto e' ben cotto. Aggiustate di sale e pepe e godetevi la vostra zuppa primavera e i mandorli in fiore.


Giò