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venerdì 6 luglio 2012

Panzanella mon amour

Signori e signore ecco la ricetta estiva per eccellenza: la Panzanella!!!!
E la mettiamo in maiuscolo perchè è una Signora Ricetta, una signora che viene declinata in diverse varianti lungo tutte le coste della penisola, che siano tirrene o adriatiche la troviamo con ingredienti più o meno diversi dalla Lunigiana alle Marche, dove addirittura a Ferragosto le dedicano una sagra.
Qui vi propongo la versione di Babbo Brambilla, noto anche come il King, la cui panzanella era la regina delle estati a Portobello; ricordi e sentori di salsedine associata ai profumi di basilico, cipolla rossa, pomodoro fresco... che dire, voglia di mare e nostalgia dei pranzi estivi in famiglia, dove i bambini che correvano in giro eravamo noi!




Ingredienti:
Pane casereccio raffermo
Acqua
Aceto di vino
Pomodori perini o san marzano duri e sodi
basilico
cipolle di tropea

(a piacere cetrioli e peperoni gialli, il mio babo non li mette)

Iniziate a strappare con le mani il pane raffermo, e poi bagnatelo con acqua e aceto. Regolatevi secondo il vostro gusto sulle quantità, assaggiare vale più di mille indicazioni!!!! Il pane dovrà essere bagnato ma non mollaccioso!
Ora procediamo con i pomodori, se usate i San Marzano è meglio pelarli, quindi fate un'incisione a croce, sbollentateli qualche minuto in acqua bollente e poi pelateli, tagliateli, privateli dei semi e fateli a cubetti piccoli e lasciate che perdano un po' di acqua.
Affettate le cipolle di tropea a filo o tritatele finemente, e lo stesso fate con il basilico.
(Se avete optato per la versione con cetrioli e peperoni procedete a pulirli e tritarli a cubetti fini)
Ora assemblate tutti gli ingredienti e condite con sale, pepe e un buon olio extravergine d'oliva.
Inutile che vi dica che la panzanella è tanto più buona quanta è la pazienza che avrete nell'aspettare di mangiarla.... fatela riposare coperta in frigorifero qualche ora almeno! E fatene in abbondanza, prchè il giorno dopo è una favola di profumi e freschezza!!!!


Ed ecco invece come ne parlava Aldo Fabrizi:

" E che ce' vo pe' fa' la panzanella?
Nun è ch'er condimento sia un segreto,
oppure è stabbilito da un decreto,
però la qualità dev'esse quella.

In primise: acqua fresca de cannella,
in secondise: ojo d'uliveto,
e come terzo: quer vino aceto
che fa' venì la febbre magnarella.

Pagnotta paesana un po' intostata,
cotta all'antica, co' la crosta scura,
bagnata fino a che nun s'è ammollata.

In più, per un boccone da signori,
abbasta rifinì la svojatura
co' basilico, pepe e pommidori."

Anna

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