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lunedì 19 dicembre 2016

Zuppa di topinambur e pesto di spinaci e nocciole

Sabato 17 Dicembre: "Arianna's Cooking party"  
Una serata tra amiche super divertente e un modo originale e diverso di festeggiare gli anni...che passano inesorabilmente, ma sceme si rimane!!!
Abbiamo lavorato tutti di gran lena, pesato, sbucciato, improvvisato, fatto proporzioni per capire il peso corretto degli ingredienti, moltiplicato, diviso, reinterpretato e via dicendo e devo dire che sedute a tavola eravamo proprio contente e fiere del nostro lavoro e ci siamo godute la cena con soddisfazione. Meno male anche perché le bollicine iniziavano a farsi sentire e “vedere”...
Alcune di noi useranno il menù o parte di esso per il pranzo di Natale, qualcuno lo userà per il prossimo appuntamento scovato su Tinder, per qualcuno sarà la “schiscetta” di oggi... insomma ci è piaciuto e ci fa piacere condividerlo!
Perfetto, dicevamo, per la sera della Vigilia dove la carne è bandita, ma anche per una di queste sere nebbiose e gelate di milano.
Non lasciatevi intimorire dalla lista degli ingredienti: sono tanti e potreste pensare che la ricetta è laboriosa….niente di più falso … e la maggior parte già presenti nella vostra dispensa!


Ingredienti per 10/12 persone:

2 cucchiai di olio evo
4 scalogni
2 porri
2 spicchi di aglio schiacciati
2,5kg di topinambur pelati e tagliati a fette di 2 mm circa
Vino bianco secco
1lt latte intero
1,5 brodo vegetale
Erba cipollina tritata finemente
Sale e pepe

Per il pesto di spinaci:
100g di nocciole pelate
2 cucchiai di olio di nocciola
4 cucchiai di olio evo
80g di spinacini
20g di dragoncello
la scorza di 2 limoni grattugiati
1 spicchio di aglio
1-2 peperoncini
2 cucchiai di aceto di vino bianco


Preriscaldate il forno a 160° e tostate le nocciole per circa 15 minuti. Fatele raffreddare e tritatele grossolanamente. 

Preparate il pesto: prendete metà delle nocciole e mettetele nel mixer insieme agli altri ingredienti e un pizzico di sale. Aggiungete un po’ di acqua e frullate finché il composto non sarà uniforme e fluido. Regolate di sale.
In una larga pentola soffriggete in un po’ di olio e burro lo scalogno tritato e fateli rosolare per circa 3 minuti. Unite i porri, l’aglio, sale e pepe: fate cuocere a fuoco dolce 8non deve prendere colore). Aggiungete i topinambur e fate cuocere per circa 15 minuti, finché non saranno morbidi ed inizieranno a caramellarsi.. Sfumate con il vino, fate sobbollire e lasciate cuocere per qualche minuto, finché il composto non si sarà ridotto. Aggiungete quindi latte e brodo e portate a bollore.. Eliminare con una schiumarola le “impurità” in superficie, abbassate la fiamma e lasciate cuocere, per circa 50 minuti/1 ora, mescolando di tanto in tanto. Spegnete il fuoco e frullate con il frullatore ad immersione: dovete ottenere una crema fluida. Aggiungete un po’ di brodo se necessario.

Servire la crema calda con un po’ di pesto di spinaci, le nocciole tritate tenute da parte e qualche filo di erba cipollina. Un giro di olio e una macinata di pepe nero fresco.

Giò


giovedì 12 novembre 2015

Zuppe e novità: Crema di carote e cavolfiore al curry verde con mandorle e coriandolo

Scusate la latitanza, batto la fiacca da un mesetto ma ho una giustificazione più che valida!
Finalmente, dopo mesi e mesi di progetti, lavori, menu, ricette, prove e test... abbiamo aperto!
Da ottobre sono ufficialmente lo chef del ristorante Tagliabrodo, o meglio, della zupperia Tagliabrodo!
Si, proprio così, zupperia.
Quando io e Giampiero (il proprietario) ci siamo conosciuti, l'idea di una zupperia mi lasciava perplessa, per fortuna la sua passione per brodi, zuppe, sbobbe, creme, etc... è stata travolgente e alla fine mi ha convinta. Oggi sono molto orgogliosa di aver accettato di partecipare a questo progetto, che mi esalta e diverte ogni giorno di più!
La zuppa richiama stagionalità dei prodotti, e potermi finalmente sfogare cucinando tutto quello che la natura mi propone di fresco e sano nel momento giusto è una soddisfazione enorme!
Parola d'ordine: rispetto delle materie prime d'eccellenza a seconda dei periodi.
Ecco perchè oggi vi propongo la ricetta di una zuppa che abbiamo avuto in menu e che io amo molto. E' molto semplice, ma il risultato è stupendamente sorprendente!
Non sono sola in questa avventura, nonostante il posto sia molto piccolo avevo bisogno di farmi aiutare da qualcuno che si appassionasse quanto noi, una persona sveglia, con tanto entusiasmo e capace di far correre mani e cervello coordinandoli bene.
Sono al settimo cielo, dopo sacrifici e sforzi finalmente Tagliabrodo ha aperto in via Solari, e non potrei desiderare una squadra migliore con cui lavorare!




" Se fai della tua passione il tuo lavoro, non lavorerai mai un giorno nella tua vita" Cit.
Nulla di più vero, e l'unico desiderio che ho è che questa passione arrivi ai tavoli, nelle ciotole.


Ingredienti per 10 porzioni

1 kg di cavolfiore
5 carote
2 cucchiai di green curry paste
2,5 lt di brodo vegetale
Mandorle a lamelle
Coriandolo
Sale e pepe e olio






Pulite e tagliate il cavolfiore, pelate le carote e tagliatele grossolanamente.
Fate bollire le verdure in acqua salata, e scolatele quando sono ben morbide.
Tenete da parte qualche cimetta di cavolfiore.
Fate sciogliere il curry verde nel brodo.
Frullate il resto delle verdure col brodo aggiungendone poco per volta.
Tostate le mandorle in forno o padella, ma fate attenzione perchè si bruciano in un secondo!
Tritate il coriandolo e tenetelo da parte.
Condite la crema di sale e pepe.
Versate la creme nelle ciotole, distribuite le cimette di cavolfiore e spolverate con le mandorle e il coriandolo.

Finite il piatto con un giro d’olio e servitela ben calda. I suoi profumi vi stupiranno!

Anna

venerdì 1 maggio 2015

Crema di fave con insalatina di trippa e pecorino

Questa ricetta arriva dai tempi del Livet.
Guidone faceva una trippa favolosa, non la solita trippa in umido (che era comunque eccezionale), faceva un'insalatina di trippa fredda all'olio e limone con scaglie di pecorino di Pienza e favette fresche.
Amo follemente la trippa, ma poche delle mie amiche la apprezzano quanto me, anzi, nessuna tranne la Macchi.
Quando voglio cucinare frattaglie chiamo lei, è una certezza!
E ovviamente è stata chiamata a rapporto per questo esperimento, frutto della ricetta di Guido ma con le fave trasformate in crema.
Notevole.
Un piatto leggero e sfizioso.
Ricordatevi che la trippa è un ingrediente molto magro, soprattutto i tagli derivati dall'omaso, come il foiolo che uso in questa ricetta. I tagli come il lampredotto invece, derivati dall'abomaso, sono più grassi e meno indicati per un uso "leggero", rendono meglio in umido o dentro un panino con la salsa verde!




Ingredienti per due persone:
500 g di trippa di foiolo pulita
2 limoni
200 g di pecorino toscano
5 scalogni pelati e affettati
1 cuore di sedano pulito e tagliato fine
2 porri tagliati a metà per il lungo e poi affettati
600 gr di fave fresche
brodo di pollo
sale&pepe
10 foglie di basilico

olio evo


Sbollentate la trippa in abbondante acqua bollente salata per una decina di minuti.

Scolatela e asciugatela bene.
Affettatela finemente.
In una ciotola emulsionate olio, limone, sale e pepe.
Tagliate a lamelle il pecorino.

Scaldare una pentola con un po' d'olio a fuoco medio, aggiungere scalogno, sedano e cuocere per 5 minuti finchè non sono morbidi. Aggiungere i porri, condire con sale e pepe e cuocere per altri 5 minuti finchè i porri non sono lucidi e teneri. 

Unire le fave, coprite con  il brodo e portare a bollore. Lasciare sul fuoco finchè le fave non risultano tenere, aggiungere il basilico, frullare la zuppa con un minipimer o un food processor e riportare su fuoco basso.




Condite la trippa con l'emulsione di olio e limone e unite il pecorino. Mettete da parte.

Servite nelle fondine o ciotole due mestoli abbondanti di crema di fave.
Al centro posizionate l'insalata di trippa.
Condite con una grattata di pepe nero e un giro d'olio.
Vi stupirà!
Anna

giovedì 26 marzo 2015

Crema di scarola, cozze, pecorino, pachini secchi e porri croccanti


Volevo provare questa ricetta che mi ballava in mente da una settimana, ma causa pessime cozze prontamente restituite al commerciante ho dovuto rimandare.
Oggi finalmente ce l'ho fatta!
Scarola, cozze e pecorino ero certa sarebbero stati un abbinamento bomba, ma volevo una nota di colore e un elemento croccante.
Presto fatto! I pachini si sposano a meraviglia, la loro nota dolce bilancia la sapidità del pecorino stagionato, e i porri fritti oltre ad essere molto belli per la presentazione risultano perfetti anche in bocca!
Vi sembrerà forse complicata, ma sono tutte preparazioni velocissime!
Non ve ne pentirete!




Ingredienti per 3 persone:
600 g di scarola
1 cipolla bionda piccola
brodo vegetale
1 kg di cozze pulite
2 spicchi d'aglio
1/2 bicchiere di vino bianco
sale, pepe e aromi a scelta
100 g pecorino sardo stagionato
3 pachini secchi
1 porro
farina
olio evo
olio di arachidi per friggere

Partiamo con la preparazione della crema.
Sbollentate velocemente la scarola, scolatela e immergetela in acqua e ghiaccio perchè non perda colore.
Strizzatela e ripassatela in pentola con la cipolla tagliata a velo.
Quando la cipolla sarà dorata coprite con il brodo e lasciate prendere ebollizione.
Spegnete il fuoco e frullate il tutto con un frullatore ad immersione.
Condite di sale e aromi a piacere, io uso il mio sale aromatizzato agli aromi orientali che contiene peperoncino, aglio, menta, origano, lemongrass e foglie di lime. E' molto profumato e sono aromi che risaltano la scarola.




In una pentola fate soffroiggere in poco olio gli spicchi d'aglio schaicciati in camicia.
Unite le cozze e coprite con il coperchio.
Quando si stanno aprendo versate il vino bianco, fate sfumare e coprite nuovamente fino a cottura ultimata.
Sgusciatele tutte, filtrete il liquido di cottura e versatelo sulle cozze.

Tagliate la parte bianca del porro e affettatela a striscioline sottilissime. Infarinatele e poi aiutandovi con le mani formate dei nidi.
Friggeteli in abbondante olio di arachidi finché non saranno dorati.
Scolateli e lasciateli su carta assorbente a perdere l'olio in eccesso.




Tagliate i pachini a striscioline sottili.
Tagliate con una mandolina il pecorino ricavandone delle tegole sottili.

Ora potete impiattare.
Versate in ogni fondina la crema di scarola, Distribuite le tegole e sopra ad ognuna posizionate una cozza.
Adagiate sulle cozze le striscioline di pachini e guarnite con i porri croccanti.
Condite con qualche goccia di olio evo e una grattata di pepe fresco.
Che armonia!!!

Anna

venerdì 20 febbraio 2015

Crema di peperoni arrostiti, cime di rapa, gamberi all'aglio e zenzero, erba cipollina e germogli di porro

Voglia di colori. E quando i peperoni Corno di toro sono di stagione, come non usarli? Il loro colore è un vermiglio meraviglioso, hanno un profumo morbido e la loro dolcezza è irresistibile!
Cosa ne faccio?
Una vellutata. L'abbinamento? Facile. Ormai ben conoscete la mia viscerale passione per le cime di rapa, che con la loro nota amarognola sono perfetti. E perchè non aggiungere delle splendide code di gambero saltate con aglio e zenzero?
Questo piatto è una bomba di colori, sapori, e profumi. E per dare un tocco in più, ecco che arrivano erba cipollina e germogli di porro...
La mia amica Alessandra ha apprezzato parecchio, e io non vedo l'ora di rifarla!


Ingredienti per 2 persone:
1 kg di peperoni rossi Corno di toro
200 ml di brodo vegetale
400 g di cime di rapa pulite
10 code di gambero 
erba cipollina
germogli di porro
2 spicchi d'aglio
1 pezzo di 2 cm di zenzero
olio evo
sale & pepe



Per prima mettete i peperoni interi su una placca foderata di carta forno, un pizzico di sale e un filo d'olio.
Infornate a forno caldo a 70°C finché non li vedrete appassiti e con la pellicina che si solleva.
Toglieteli dal forno e fateli raffreddare.
Intanto sbollentate per pochi minuti le cime, buttatele in acqua e ghiaccio per preservare il colore e poi scolatele.
In una padella calda con un filo d'olio e uno spicchio d'aglio schiacciato in camicia fatele saltare a fiamma vivace, salate e pepate.



Pulite i peperoni eliminando picciuolo, semi e la pellicina, che dovrebbe staccarsi molto facilmente.
In una bowl mettete le falde e frullatele con il brodo con un frullatore ad immersione. Aggiustate di sale.
Pulite i gamberi dal carapace e rimuovete l'intestino (il filetto nero), più i gamberi sono freschi più questo verrà via facilmente.
Tritate e poi schiacciate insieme aglio e zenzero fino a ridurli una pasta, usate la lama del coltello dalla parte piatta e schiacciateli.
In una padella calda fate soffriggere in due cucchiai di olio la pasta di aglio e zenzero e poi saltate a fiamma vivace le code di gambero. Condite di sale e pepe.



Tritate l'erba cipollina.
Scaldate la crema di peperoni e versatene un paio di mestoli in ogni fondina.
Adagiate al centro le cime, sovrapponete i gamberi, poi i germogli e spolverate con l'erba cipollina.
Finite con un giro di olio extravergine e una grattata di pepe fresco.
Goduria pura.

Anna











lunedì 16 febbraio 2015

Il pranzo della domenica. La crostata di tagliolini

A canevale nel sud d'Italia di solito si mangiano le lasagne. Lasagne che io definerei "speciali", se non altro perchè è molto diversa dalla classica lasagna con il ragù bolognese. Troviamo infatti la ricotta, il fior di latte, la carne  macinata, le uova e le cervellatine. Oltre alla pasta che non è all'uovo, ma di semola! Quest'anno però ho voluto "sgarrare" ed ho preparato la crostata di tagliolini. Mamma come mi piace!Non è di certo un piatto da fare in 5 minuti; sono "lunghi" da preparare i singoli componenti. Però davvero ne vale la pena! Un segreto? Per me abbondare con il sugo di arrosto, che non è mai abbastanza e vi aiuterà a rendere non secca e non asciutta la vostra pasta al forno!



Ingredienti:

Tagliolini, meglio se non all'uovo
sugo di arrosto
polpettine di carne- piccole piccole mi raccomando!
pisellini primavera
provola
parmigiano
pepe
pan grattato

Come prima cosa fate le polpettine, che devono essere piccole piccole e poi fritte. L'impasto è il solito: carne macinata, uovo, pane strizzato, basilico, parmigiano e pan grattato.
Nel frattempo preparate il sugo dell'arrosto: prendete un pezzo di magatello, mettetelo in una pentola con almeno un paio di spicchi di aglio, olio, burro, sale e pepe. Fate rosolare bene e da ogni lato il pezzo di carne, abbassate il fuoco, coprite e lasciate cuocere per almeno un'oretta. Se necessario aggiungete un po' di acqua. Quando la carne sarà cotta, toglietela dalla pentola, allungate il sugo con un po' di acqua e rimettere sul fuoco per qualche minuto. Cuocete la pasta al dente, scolatela tenendo da parte un po' di acqua di cottura. Conditela con parte del sugo di carne, un po' di burro, parmigiano e i piselli primavera. Amalgamate bene. Prendete ora una pirofila, imburratela, mettete un po' di sugo di carne sul fondo e metà della pasta condita. Aggiungete quindi le polpettine, parmigiano, piselli, un po' di provola affumicata e abbondante sugo di arrosto. Ricoprite con la restante pasta. Irrorate con il sugo di arrosto rimasto, cospargete con un po' di pan grattato e parmigiano e fiocchetti di burro.



Infornate per circa 30 minuti a 180°. La crostata è pronta quando la superficie è dorata.

Vino consigliato da Alessia Di Nisio, sommelier AIS, alias @AlexisDix su Twitter: Costa d’Amalfi rosato 2010DOC di Furore Marisa Cuomo prezzo medio in enoteca 14 Euro


Giò 


giovedì 12 febbraio 2015

Spaghetti alle vongole

Voglia incredibile di spaghetto alle vongole, rigorosamente alla chitarra.
Quelli che continuano a farti godere fino al giorno dopo, quelli belli bavosetti, quelli che profumano di limoni di Costiera, quelli con cui sai che conquisterai tutti.
Ecco.
Fatti, per me e solo per me.
Perchè quando sei da solo a casa è il momento perfetto per viziarti, per aprire una bella bottiglia di fiano ghiacciato che inizi a bere mentre ti metti ai fornelli, per alzare la musica e cantare, tanto nessuno ti ascolta e puoi pure improvvisare acuti stonati su Aretha, che ti perdonerà perchè anche a lei piacerebbero tanto gli spaghetti che stai preparando!
Quindi questa ricetta è per tutti i single, o per tutti quelli che hanno la fortuna di trovarsi in solitudine a festeggiare un "quanto mi voglio bene".
E' terapeutico, fidatevi!
Chiaramente se li preparate per i vostri amici ve ne saranno grati a lungo...
Presto, scegliete una sera e godeteveli, da soli o in compagnia!





Ingredienti per 4 persone
400 g di spaghetti alla chitarra
1,5 kg abbondanti di vongole veraci
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai di soffritto di carota, cipolla e sedano
qualche foglia di prezzemolo
la scorza grattugiata di 2 limoni non trattati
1 bicchiere scarso di vino bianco

Iniziate a cappare le vongole.
Picchiettatele una ad una sul tagliere dal lato della fessura. Se esce sabbia scartatele, nessuno vuole rovinarsi una cena per la sabbia sotto i denti! Scartate anche quelle con il guscio rotto o crepato.
Mettetele in uno scolapasta dentro una bowl e sciacquatele.
Quando sul fondo della bowl non avrete alcun deposito, scolatele.
Mettete sul fuoco la pentola per la pasta.
In un'ampia pentola fate soffriggere l'aglio schiacciato con la camicia e il soffritto.
Versate le vongole e coprite.
Dopo un paio di minuti sfumate con il vino bianco.
Appena le vongole si saranno schiuse spegnete il fuoco.



Buttate gli spaghetti.
Togliete le vongole e sgusciatele tutte.
Filtrate tutto il liquido di cottura e tenete da parte.
Prendete metà delle vongole e con un frullatore ad immersione ricavatene una crema aggiungendo a filo il liquido di cottura filtrato.
Scolate gli spaghetti almeno un paio di minuti prima del termine di cottura.
In una padella scaldate la crema di vongole, buttateci gli spaghetti e il resto delle vongole.
Saltate tutto in modo che gli spghetti prendano bene il sugo.
Tritate finemente il prezzemolo.
Impiattate la vostra meraviglia spoverando con prezzemolo e scorza di limone.
E bevetevi un bicchiere alla mia salute, mi ringrazierete!

Anna

mercoledì 3 dicembre 2014

Orecchiette fatte in casa!

Ormai giá sapete quanto ami mettere le mani in pasta, ma oltre a darmi enormi soddisfazioni ho scoperto che gli impasti mi salvano la vita con la mia piccola Attila!
Quando Iolanda é malata la giornata diventa lunghissima. Ha solo due anni e se non si sfoga al nido é carica come un petardo anche con 39 di febbre...
Ma ecco che col suo grembiulino si impegna come una pazza a cucinare con me! In tre giorni di malattia abbiamo fatto orecchiette, gnocchi e centinaia di biscotti, ma quanto le sono piaciute le orecchiette! Soprattutto i 150 grammi che poi si è spazzolata a cena!
Queste orecchiette hanno una tenuta di cottura favolosa, le venature sulla parte convessa trattengono il sugo, e se fatte riposare una notte perché si asciughino sono ancora meglio!
Potete condirle con un'ottima salsa di pomodoro e basilico, tradizionali cime di rapa sbollentate e saltate oppure provate la ricetta di Gió con broccoletti e salsiccia!




Ingredienti

400 gr. di semola rimacinata di grano duro
1 dl di acqua tiepida
Sale

Versate sulla spianatoia la semola con un pizzico di sale, fate una fontana e unite l’acqua tiepida.
Lavorate la pasta per una decina di minuti fino a quando all’interno si saranno formate delle bollicine, dovrete ottenere una pasta piuttosto soda e liscia.
A seconda dell'umidità dell'ambiente la  semola assorbirá l'acqua in modo diverso, potreste quindi aver bisogno di aggiungerne ma attenzione a non esagerare altrimenti l'impasto risulterà troppo morbido per essere lavorato!




Copritela con un panno umido e staccate un pezzetto di pasta e arrotolatelo sulla spianatoia  formando un vermicello di meno di 1 cm di diametro.
Tagliatelo a pezzetti lunghi un centimetro.
Con la punta arrotondata di un coltello schiacciate e trascinate ogni pezzetto sulla spianatoia in modo che la pasta, curvandosi, diventi simile a una conchiglietta, in questo modo si forma l’orecchietta.
Appoggiate ogni orecchietta sulla punta del pollice e rovesciatela in modo da vedere la superficie venata.
Sistemate le orecchiette una accanto all’altra su di un telo, un vassoio o una placca foderata di cara forno.
Proseguite allo stesso modo con tutta la pasta che avete preparato. E’ meglio prepararle la sera prima e lasciarle asciugare per una notte.




La cottura varia da 7 a 11 minuti, più sono secche più tempo vorranno. Assaggiate!
Potete anche surgelarle in sacchettini e poi buttarle in acqua salata bollente da surgelate.
Qualunque condimento scegliate, saranno una delizia!

lunedì 13 ottobre 2014

Spaghetti alla chitarra con ragù di polipetti

Ogni tanto a casa nostra in tema di cibo si va a periodi. Non so se sia per semplicità, o meglio per pigrizia, o alto. Ma ricordo che la stessa cosa avveniva anche quando stavamo a casa dai miei. Con Pierodettopito prendavamo sempre in giro mamma perchè si passava ciclicamente dal giovedì del "pollo all'arancio" al giovedì delle "polpette al pomodoro". Che per l'amor del cielo, adoravamo e adoriamo tuttora, ma ci faceva ridere! Ecco questo in casa nostra è il periodo dei polipetti al pomodoro. Facili da fare, magri (ho scoperto che anche senza olio vengono alla stragrandissima), a Tommitommi piacciono tantissimo e preparati in anticipo hanno mille risvolti: si possono mangiare da soli, accompagnati con del cous cous o del semplice riso basmati e perchè no, tagliuzzati piccolini ed utilizzati come condimento per la pasta! Il tempo da lupi del week end non era propizio, ma noi abbiamo il sole dentro e un piatto di pasta è sempre un piatto di pasta: porta il sorriso!




Ingredienti per 4 persone

350g di spaghetti alla chitarra
1kg di moscardini o un polpo
500gr pomodori pelati
prezzemolo o basilico
aglio
sale
pepe
peroncino
olio extra vergine di oliva
capperi dissalati, olive nere o taggiasche e una manciata di pinoli (facoltativo)

La preparazione è di una semplicità disarmante. Niente soffritto, nessun accorgimento precottura, se non quelli di accertarsi che siano ben puliti (ma su questo potete contare sul vostro pescivendolo!!). Lavate bene i moscardini puliti, metteteli in un tegame possibilmente di terracotta, aggiungete i pelati sgocciolati e tutti gli altri ingredienti ad eccezione del prezzemolo o basilico e dei capperi dissalati e pinoli. A piacere aggiungete anche il peproncino.
Coprite con il coperchio e lasciate cuocere a fuoco basso per circa 45 minuti. Il sugo deve diventare denso e scuro. Se a cottura ultimata fosse ancora troppo liquido, togliete i moscardini e fate restringere il sugo (senza coperchio). Pochi minuti prima di togliere dal fuoco (nel frattempo rimettete i moscardini nella pentola con il sugo ristretto) aggiungete basilico o prezzemolo tritato e se vi piace qualche cappero dissalato, qualche oliva nera e una manciata di pinoli!

Quando si saranno raffreddati, se sono "grossi" ( o se in mancanza dei moscardini avete addirittura utilizzato un polpo) tagliate i polipetti a tocchetti e usateli insieme al sugo per condire la pasta. Se siete fortunati e li trovate piccolini, saltate questo passaggio e serviteli interi, che faranno ancora più scena! Io adoro farli con gli spaghetti alla chitarra!
Giò






giovedì 18 settembre 2014

Rotolini di erbette e ricotta gratinati

Quando arriva la giornata internazionale della pasta fresca e avanza qualche ingrediente, ecco che mi sbizzarrisco!
Avevo appena fatto decine e decine di ravioli di magro, tanti da farmeli venire a noia!
Così per variare, vedendo un ciotolino di ripieno e una palletta di pasta, ho deciso di provare a fare dei malfatti ripieni di erbette e ricotta da gratinare in forno semplicemente con burro, parmigiano e salvia.
Esperimento riuscito con enorme successo!
Devo dire che sono semplici da preparare, e una volta sistemati per bene nella pirofila il gioco è fatto! Non dovrete nemmeno star dietro alla cottura, basterà semplicemente vederli belli dorati in superficie!


Ingredienti per 4 persone:
200 g di farina 00
2 uova
Per il ripieno:
250 g di ricotta scolata e setacciata
100 g di erbette (spinaci o biete) lessati e strizzati bene
50 g di parmigiano grattugiato
1 uovo
Sale, pepe, noce moscata

Fate una fontana con la farina, al centro rompete le uova. Iniziate a rompere i tuorli con le dita e pian piano incamerate la farina dall’esterno all’interno.
Procedete impastando energicamente, dovrete lavorare il composto per una ventina di minuti schiacciandolo, sbattendolo e colpendolo. Maltrattatelo finché non sarà liscio, omogeneo ed elastico.
Fatene una palla, coprite con la pellicola e lasciate riposare al fresco almeno per 50/60 minuti.

Intanto preparate il ripieno.
Frullate le erbette..
Mescolate erbette e ricotta, condite di sale e pepe e un pizzico di noce moscata.
Incorporate l’uovo e il parmigiano e mescolate finché il composto non sarà omogeneo.

Stendete la sfoglia in più passaggi.
Ricavate dei rettangoli stretti e lunghi. Riempite un sac a poche a bocca tonda con il ripieno e stendetelo su tutta la lunghezza della striscia di pasta.

Spennellate di acqua i lati lunghi della pasta e, rollando con delicatezza, fate aderire i due lembi sovrapponendoli.




Tagliate di sbieco dei rombi e adagiateli in una pirofila precedentemente imburrata.
Cospargete con parmigiano grattugiato, qualche fiocco di burro, foglie di salvia e una grattata di pepe.
Infornate a 180°C finché non saranno ben dorati e serviteli caldi.

Una delizia!!!
Anna



lunedì 15 settembre 2014

Tagliatelle di farro con pomodorini, zucchine e bottarga

Chi mi conosce sa che non riesco a dire di no a un piatto di pasta. Semplicemente mi limito nel farla, perché davvero non so resistere e che ne faccia 1 etto o 3, comunque la finisco. E ogni volta penso "certo che la pasta è proprio buona", altro che "carb free diet"!! Così quando arriva il momento "pasta" me lo godo alla grandissima! Al mio compleanno la mia amica Giolina mi ha regalato una succulentissima e sardissima bottarga a cui non ho saputo resistere! Per un attimo ho pensato di spegnere le candeline su questo piatto di pasta che si è rivelato davvero spettacolare, ma mi sono trattenuta per amor di mio figlio e dei miei commensali che quando l'ho detto mi hanno guardato come se fossi una matta (allora, e solo allora, ho fatto finta che fosse solo una battuta)!


Ingredienti per 4 persone

350g di tagliatelle di farro
tre zucchine (io fortunata ho usato quelle dell'orto di mammà)
qualche pomodorino pachino (anche qui W l'orto!)
vino bianco secco per sfumare, poco
uno spicchio di aglio
basilico (sempre perché io non uso prezzemolo!)
olio extra vergine di oliva
peperoncino
bottarga

Riscaldate qualche cucchiaio di olio extra vergine in una padella insieme ad uno spicchio di aglio schiacciato e ad un peperoncino (o più se come me amate il piccante!).  Nel frattempo tagliate a cubetti piccoli le zucchine e aggiungeteli non appena l'aglio si sarà imbiondito. Fateli rosolare a fiamma alta così da fargli fare la crosticina esterna e renderli croccanti. Aggiungete anche i pomodorini tagliati a metà e lasciate insaporire. Sfumate con poco vino bianco. Spegnete ed aggiungete un po' di bottarga e qualche foglia di basilico. Lasciate riposare. Nel frattempo portate ad ebollizione una capiente pentola di acqua salata e cuocete le tagliatelle di farro. Scolatele ancora molto al dente e tenete da parte qualche mestolo di acqua di cottura. Ultimate la cottura della pasta nella padella con il sugo aggiungendo acqua di cottura se necessario.Così facendo la pasta si insaporisce e si crea una cremina grazie all'amido che verrà rilasciato.
Servitela aggiungendo abbondante bottarga grattata al momento, qualche foglia di basilico fresco e un giro di pepe nero fresco.
Wow, wow, wow: come si fa a non volerne ancora e poi ancora e poi ancora?

Giò


venerdì 30 maggio 2014

Nido di spaghetti al pomodoro fresco e basilico con burrata

Burrata...
Mi aumenta la salivazione solo a pensarci.
Amo la burrata, come tutte le cose grasse e buone! E avevo voglia di una pasta al pomdoro, di quelle buone di cui ti viene voglia!
Perchè non unire voglia e passione in una ricettina gustosa e di grande effetto?
Ecco, così nasce questo nido croccante di spaghetti alla chitarra con datterini, cipolla di tropea, basilico e una fresca burrata. E devo dire che il contrasto caldo/freddo del nido con la burrata fresca è veramente delizioso!



Ingredienti per 2 persone
200 g di spaghetti alla chitarra
200 g di pomodori datterini
2 cipollotti di Tropea
1 spicchio d'aglio
1 peperoncino
una manciata di basilico
1 burrata piccola

Buttate la pasta in abbondante acqua salata come di consueto e lasciate la cottura indietro di un paio di minuti.
Accendete il forno a 250°C.
Mentre cuoce la pasta affettate a velo i cipollotti di Tropea e fateli appassire in padella con uno spicchio d'aglio schiacciato e un cucchiaio di olio evo.
Tagliate a metà i datterini e fateli saltare a fiamma alta con i cipollotti.
Condite con sale, pepe e peperoncino. Aggiungete uno o due ucchiai di acqua di cottura della pasta per creare un po' di sughetto.
Affettate fine il basilico e aggiungetelo al condimento.




Scolate la pasta e conditela in padella col sugo di pomodoro.
Prendete due ciotole o due piccole pirofile e ungetele di olio.
Aiutandovi con forchetta e cucchiaio formate dei nidi di pasta ben condita e adagiateli nei recipienti.
Al centro formate uno spazio vuoto e riempitelo con un tubo di carta forno o alluminio.
In questo modo durante la cottura in forno gli spaghetti prenderanno la forma di una cimbella e al centro, una volta sformati, resterà il vuoto.

Infornate per 10 minuti. Gli spaghetti dovranno essere croccanti sulla superficie esterna e al dente al centro.
Togliete dal forno e infilando un coltello staccate delicatamente il nido dalle pareti del recipiente.
Posate sopra il piatto e capovolgete il recipiente.
Togliete il tubetto al centro e inserite la burrata sfilacciata a mano.




Condite con un giro d'olio crudo e una grattata di pepe. Guarnite con basilico fresco e servite ben caldo.
Profumi e sapori di casa nostra, non tradiscono mai!!!!

lunedì 12 maggio 2014

Pasta al forno con le melanzane. A modo mio!

Adoro le melanzane..questo si sarà capito! Aspetto con ansia la chiamata di mamma che mi dice che sono spuntate le melanzane nell'orto, ma nel frattempo non resisto e quando le vedo sul banchetto del mercato le devo comprare. E così inizia il periodo dei mille piatti a base di melanzane. Comuqnue le fai sono sempre buone! Questa pasta al forno è molto semplice o probabilmente già vista e rivista, provata e riprovata in tutte le salse. A Palermo la chiamano pasta alla norma, cc'è chi taglia le meloanzane a rondelle, chi "al funghetto", chi le impana, chi le infarina, chi le frigge che per affrotnare la prova costume le griglia o le fa al forno. Io da brava napoletana quando posso le friggo (se senza uovo!), uso la provola affumicata, il concentrato di pomodoro e tanto, ma tanto, tanto basilico!
E ogni volta mi piace, sempre di più. E attenzione, perchè il giorno dopo forse è ancora più buona! Provate e fatemi sapere!



Ingredienti per 6/8 persone

500g di pasta corta, preferibilmente ziti lisci Garofalo
una scatola grande di pelati o, meglio ancora se l'avete, della conserva di pomodori casalinga
un paio di cucchiai di concentrato di pomodoro "Supercirio"
tre/quattro melanzane lunghe
provola affumicata
parmigiano
un cucchiaino di zucchero
olio per friggere
tanto basilico
pangrattato

Tagliate le melanzane a funghetto, avendo cura di eliminare un po' di parte bianca spugnosa se vi sembra troppa. Mettetele in uno scolapasta con un po' di sale così da eliminare l'amaro (questo passaggio secondo me si può salvare con le melanzane "moderne" che non sono più così tanto amare!!). Asciugate le melanzane e friggetele in abbondante olio bollente finchè non saranno dorate. Io ne taglio sempre anche qualcuna tonda così da usarle per coprire la superficie ed abbellire il piatto. Asciugatele con della carta per fritti e tenetele da parte. Nel frattempo preparate il sugo di pomodoro: fate rosolare uno spicchio di aglio in un paio di cucchiai di olio extra vergine di oliva e buttatevi i pelati. Aggiungente abbondante basilico sminuzzato con le mani, aggiustate di sale ed aggiungete un cucchiaino di zucchero. Lasciate cuocere per una decina di minuti, quindi aggiungete tre quarti delle melanzane e cuocete il sugo finchè non si sarà ristretto.
Lessate la pasta in acqua bollente salata e scolatela a metà cottura.
Preparate tutti gli ingredienti così da averli pronti per l'assemblaggio del piatto: la provola tagliata a cubetti, il parmigiano grattugiato, il resto delle melanzane (tenete quelle tonde da parte), il sugo di pomodoro e melanzane e il basilico.
Condite la pasta con metà del sugo, un po' di basilico e un po' di provola affumicata.
Disponete sul fondo di una pirofila da forno un po' di sugo, aggiungete un primo strato di pasta, quindi cospargete di provola, parmigiano, basilico, le melanzane tenute da parte e un'altra cucchiaiata di sugo. Non siate parsimoniosi: abbondate senza scrupolo!!! Fate un secondo strato di pasta e ricoprite con il sugo rimasto e le melanzane fritte tonde. Prima di infornare (la pasta si può preparare in anticipo) preparate un mix di parmigiano e pan grattato. Accendete il forno, cospargete con il mix pangrattao e parmigiano e fate cuocere finchè la superficie non sarà dorata, l'interno sarà caldo, il formaggio ormai filante e si sarà creata una croccante crosticina. Lasciate riposare qualche minuto prima di servire.
Ho fame.

Giò

mercoledì 23 aprile 2014

E' primavera! Radiatori, fave, pancetta e pecorino

Quest'anno Pasqua è stata tardi, in piena primavera anche se il tempo ci ha fatto stare con il fiato sospeso per giorni e giorni. Ma alla fine il sole ha avuto la meglio e così via libera a un lungo week end non stop di pranzi e pic nic all'aperto. E in primavera non manca mai un grande cestino pieno di fave, del buon salame e dell'ottimo pecorino...ovviamente il tutto annaffiato dal dell'altrettanto ottimo vino rosso. E così è stato! Alla fine dei tre giorni di lavoro non stop ai fornelli (e di altrettante mangiate non stop) si torna a casa e i giorni seguenti si fa il conto con i "resti"(e i kg di troppo- scusate, ma c'è una "vocina" che continua a darmi suggerimenti poco carini). E proprio da qui è nata questa pasta che devo dire ha riscosso un gran successo anche con gli ultimi amici ancora in grado di sedersi ad un tavolo! Dopo tutto la tavola è sinonimo di convivialità e basta un bicchiere di vino e due chiacchiere per ritrovarsi di nuovo …..a mangiare e …di gusto!

Ingredienti per 4 persone:

350g di radiatori Garofalo
1 kg di fave da sgranare o circa 450gr di fave già sgranate
150g di pancetta affumicata
un porro o un cipollotto o uno scalogno
abbondante 
olio evo, sale e pepe qb
basilico o mentuccia per profumare

Sgranate le fave e sbollentatele in acqua salata per qualche minuto. Quindi scolatele, mettetele sotto l'acqua fredda ed eliminate la pellicina. Nel frattempo fate rosolare il porro (o il cipolloto) in una padella con un fio di olio extra vergine di oliva. Quando sarà appassito (non deve friggere né colorirsi) aggiungete dapprima la pancetta affumicata o poi tre quarti delle fave. Fate cuocere per qualche minuto così che tutti i sapori si amalgamino e si esaltino tra di loro. Nel frattempo portate ad ebollizione una capiente pentola e non appena l'acqua raggiunge il bollore buttate la pasta. Schiacciate con i rebbi di una forchetta le fave che avete tenuto da parte ed unitele al resto insieme ad un cucchiaio di acqua di cottura della pasta e spegnete il fuoco. Scolate con una schiumaiola la pasta un paio di minuti prima di raggiungere la cottura ottimale e finite di cuocerla nella padella con le fave. Aggiungete man mano che la pasta e il sugo lo richiedono acqua di cottura fino ad ultimare la cottura. Spegnete il fuoco, aggiungete abbondante pecorino, una macinata di pepe nero e qualche foglia di basilico o mentuccia per profumare e mantecate. Portate in tavola ancora fumante: che goduriaaaaa!

Ma non avevamo giurato che non avremmo più mangiato dopo i bagordi di Domenica di Pasqua e Lunedì di Pasquetta giurando che sarebbe iniziata la dieta... ma quella con la D maiuscola??? Da lunedì, da lunedì prossimo :)

Giò


lunedì 3 marzo 2014

Gnocchi di patate viola e un primo piatto

Ma quanto sono belle le patate viola? Danno quel tocco di colore che cambiano il piatto e mettono allegria, perché come dico io "con un po' di colore, la vita è più bella"! Le vedo sul banco del mio fruttivendolo di fiducia e non posso lasciarmele sfuggire: la prima domenica di pioggia (e ultimamente c'è solo l'imbarazzo della scelta) con Tommitommi so cosa fargli fare! Insomma uniamo l'utile al dilettevole: lui (ed io con lui) si diverte a sporcarsi le mani - e non solo le mani- di farina e abbiamo la cena pronta. E così è stato!



Ingredienti per 2/3 persone:

300gr di patate viola
circa 80gr di farina 00
una grattata di noce moscata
un mazzo di asparagi
qualche fettina di pancetta
una noce di burro
olio extra vergine di oliva
sale e pepe

Per prima cosa fate cuocere le patate: lessatele in acqua fredda salata con la loro buccia finché non saranno morbide. Scolatele e ancora calde schiacciatele con uno schiacciapatate. Aggiungete un pizzico di sale e una grattata di noce moscata. Iniziate a lavorare le patate ancora calde con la farina: non usatela subito tutta. Aggiungetene man mano che l'impasto lo richiede. Lavorate con le mani finché non otterrete un impasto omogeneo e compatto. E' importante non esagerare con la farina, altrimenti rischiate che una volta cotti, gli gnocchi risultino collosi e che sappiano troppo di farina. Fate riposare per qualche minuto la pasta, quindi ricavate  tanti salsicciotti e formate gli gnocchi. Aiutatevi con il "rigagnocchi" (si chiama così?) o con i rebbi di una forchetta precedentemente infarinata per avere la caratteristica forma e striatura degli gnocchi. Disponeteli su un tagliere o un vassoio infarinato avendo cura che siano ben distanziati gli uni dagli altri. Se volete potete congelarli: in questo caso vanno congelati dapprima distanziati e solo in un secondo tempo possono essere uniti in un sacchetto per cibi congelati. Ed eccoci con la seconda parte della ricetta: l'idea per un primo piatto di effetto e che li esalti sia come sapore che a livello cromatico!!! Mondate gli asparagi, eliminando la parte inferiore che è coriacea e dura e pelando con un pelapatate il resto. Sbollentateli per qualche minuto: scolateli tenendo l'acqua di cottura che è un concentrato di sapore. Tagliate i gambi a rondelle e tenete da parte le cimette. Fate abbrustolire la pancetta in una padella antiaderente. e,imitate il grasso di cottura, aggiungete una noce di butto e gli asparagi. Le cimate vanno aggiunte solo alla fine: devono rimanere croccanti. Lessate gli gnocchi nell'acqua di cottura degli asparagi: appena vengono a galla sono cotti. Scolateli con la schiumarola e passateli nella padella insieme agli asparagi. Saltate e fate insaporire. Servite caldi con una grattata di pepe nero e un giro di olio extra vergine di oliva.
Il piatto è talmente bello, allegro e colorato che quasi dispiace mangiarlo, ma poi lo assaggiate ed è così buono e delicato che non ci pensate due volte … li finirete in un secondo! Ma come sono già finiti??



Giò

lunedì 24 febbraio 2014

Zuppetta di ceci e gamberi

L'anno scorso con mamma e Seri (il mago delle torte e non solo, ormai la conoscete almeno virtualmente anche voi!) abbiamo partecipato ad una gara di cucina. La parte più difficile del menù era individuare dei piatti che reggessero la cottura anticipata e il doverli scaldare in cosiddetti "scaldatori". Ma cosa saranno mai questi fantomatici "scaldatori"? Saremo in grado di farli funzionare? E come facciamo a sapere quanto va riscaldato ciascun piatto? Ma i nostri piatti si asciugheranno in questi "robot" che gettano aria calda? Insomma dopo mille interrogativi e mille idee più o meno campate in aria a Serena viene in mente questa ricetta che se cucinata il giorno prima da il meglio di se, perché i sapori si esaltano e basta portarsi un po' di brodo dietro per riparare gli eventuali danni causati dal non aver mai visto né sentito parlare di scaldatori! Non dimentichiamoci poi che il primo e l'ultimo piatto devono essere i più forti: sono quelli che uno più facilmente ricorda: l'inizio e la fine, come nei grandi discorsi in pubblico. 

Insomma, fatto il primo passo si è già a metà dell'opera.


Ingredienti per circa 8 persone

1/2 kg di ceci secchi
1/2 kg di gamberi freschi e con la testa (circa un paio a testa)
vino bianco secco
aglio
cipolla
olio evo
sale e pepe

Mettete in ammollo i ceci la sera prima. Scolateli e metteteli a cuocere coperti per due dita di acqua fredda insieme a una cipolla, un gambo di sedano, una carota e un rametto di rosmarino. Lasciare sobollire per almeno un paio di ore a fuoco basso: i ceci dovranno diventare morbidi ma non si devono disfare. Nel frattempo pulite i gamberi eliminando il filetto nero e tenendo da parte le teste dei gamberi. Passate le teste dei gamberi in una padella antiaderente e fatele rosolare per qualche minuto bagnandole con mezzo bicchiere di vino bianco secco. Togliete le teste e passatele con uno chinoise: raccogliete tutto il succo. E' un concentrato di sapori, non perdetene nemmeno una goccia! Quando i ceci saranno pronti schiacciatene la metà con una forchetta, unirli al resto e aggiungere anche il succo delle teste dei gamberi.Rosolate per pochissimi minuti anche i gamberi e non appena cambiano colore, spegnete il fuoco. Servite la zuppa tiepida con un paio di gamberi a testa e accompagnatela con un olio lasciato in infusione con uno spicchio di aglio e del rosmarino. Noncisonoparole...

Vino consigliato da Alessia Di Nisio Sommelier AIS, alias @AlexisDix su Twitter: Trebbiano d’Abruzzo 2009 DOC di Valentini prezzo medio in enoteca 35 Euro




Giò

giovedì 16 gennaio 2014

Una ricetta speciale: lasagnetta verde al ragù di scampi, crema di porri e patate e porri croccanti

Questa ricetta è speciale.
La cosa più bella nel fare esperimenti ai fornelli è quando una ricetta riesce bene e la cavia a cui l'hai somministrata ti dice "questa è sul podio, questo piatto è fenomenale".
In questo caso la cavia Niccolò annuiva e mugugnava da solo in silenzio mentre si gustava la lasagnetta con la crema di patate e porri.
Sapori in perfetto equilibrio per un piatto ricco, degno delle grandi occasioni!
Ci vuole un po' di pazienza perchè non è la ricettina veloce e easy di tutti i giorni, ma come per tutte le cose buone e belle... l'attesa vale il risultato!



Ingredienti per 3 pesone:
9 fogli di Ondine verdi Delverde (le onde aiutano a trattenere il ragù!!!)
20 code di scampi pulite
1 zucchina
6 porri
2 patate
1 carota, 1 costa di sedano, 1 cipolla
Concentrato di pomodoro
Olio per friggere
Brodo vegetale
Olio EVO, sale & pepe


Iniziate preparando un soffritto molto fine con la carota, la costa di sedano e la cipolla. Tenete da parte.
Lavate e affettate a velo 5 porri. Pelate e tagliate a cubi le patate. In una pentola scaldate qualche cucchiaio di olio, e dopo aver fatto rosolare ½ del soffritto aggiungete i porri e le patate. Fate insaporire qualche istante e poi coprite di brodo e lasciate cuocere a fuoco lento finché le verdure non si sfalderanno. Quando sono pronte passatele con un frullatore ad immersione e aggiustate di sale e pepe.
Sbollentate i fogli di Ondine qualche istante e poi ad uno ad uno, facendo attenzione a non romperli, tagliateli con il coppapasta della dimensione che che preferite.
Tenete i dischi di Ondine su un piano foderato di carta forno senza sovrapporli. 

Dopo aver pulito le code degli scampi dal carapace e dall’intestino, tagliatele grossolanamente.
In una pentola gettate tutte le teste degli scampi, coprite con acqua e fate cvuocere a fuoco vivace finché il liquido non si sarà dimezzato. Ogni tanto schiacciate le teste con uno schiacciapatate o similari perché escano tutti i succhi degli scampi. Una volta ridotto il liquido, filtratelo e rimettetelo sul fuoco con un cucchiaio di estratto di pomodoro. Quando sarà una crema densa allora toglietelo dal fuoco, avrete un fanrtastico estratto di scampi da usare per insaporire il ragu e la crema di porri.

Tagliate finemente la zucchina mantenendo solo le parti verdi.
In una padella fate soffriggere il restante soffritto e aggiungete le zucchine. Quando saranno morbide unite gli scampi e un cucchiaio di estratto di scampi. Fate saltare appena per mantenere gli scampi teneri.
A questo punto potete assemblare la lasagnetta in una pirofila per poi scaldarla in forno.

Alternate Ondine verdi a cucchiaiate di ragù di scampi in una pirofila foderata di carta forno e terminate con gli scampi. Coprite con alluminio per evitare che si asciughino e infornate a 200°C per una decina di minuti.
Nel frattempo scaldate l’olio e tagliate finemente per il lungo il porro avanzato. Passate i filetti di porro nella farina e tuffateli nell’olio bollente. Con una schiumarola o un cucchiaio aiutaevi a dare ai filetto la forma di nido, e quando saranno dorati scolateli e poneteli su carta assorbente.
Ora è tutto pronto per assemblare il piatto.



In una fondina stendete a specchio la passatina di porri e patate. Al centro sistemate delicatamente la lasagnetta sfornata, sovrapponete il nido di porri fritti. Sulla passatina fate cadere qualche goccia di estratto di porri e ultimate con un filo d’olio.

Anna

lunedì 13 gennaio 2014

Crema di zucca con porcini e pancetta

Ogni volta che faccio la crema di zucca penso a Ema. A dire il vero penso a Ema ogni volta che faccio una zuppa perchè come me le adora .
E' una ricetta semplicissima, ma dipende in toto dalla bontà della zucca. Questa, bellissima, è dell'orto di mammà ed era particolarmente saporita e dolce.
Per renderla ancora più accattivante ho aggiunto della pancetta croccante e dei funghi porcini rosolati appena in padella, ma potreste anche sbriciolarci un po' di amaretto e condire con un pizzico di cannella o di mostarda se vi piace o degli spaghettini di porro fritto: insomma, anche questa ricetta conferma la versatilità delle creme!


Ingredienti per 2/3 persone
Tempo di preparazione circa 40 minuti

500g di zucca pulita
brodo vegetale qb
un paio di porri
pancetta affumicata qb
funghi porcini puliti qb


Decporticate la zucca (questa forse è la parte più noiiosa e lunga, ma vi prego non comprate la zucca già a cubetti, perchè davvero non ne vale la pena!) e tagliatela a tocchetti, anche grossolani. Se la zucca è molto grande potete tagliarla ugualmente tutta e congelarla già a cubetti: così sarà pronta all'uso in qualsiasi momento! Fate scaldare in una casseruola un po' di olio, rosolatevi i porri puliti e tagliati a rondelli e quando si saranno ammorbiditi aggiungete la zucca. Fate insaporire. Coprite con del brodo vegetale e lasciate sobbollire per almeno una mezzoretta. Nel frattempo pulite i funghi avendo cura di usare un panno umidoe non troppo bagnato, tagliateli a fettine non troppo sottili e fateli cuocere in padella con un filo di olio a uno spicchietto di aglio. REgolate di sale e pepe. Quando la ziucca sarà pronta (deve essere molto morbida) frullate aggiungendo un filo di olio così da renderla liscia e lucida. Portate in tavola la vostra crema con un po' di funghi e la pancetta che avrete rosolato in una padella antiaderente senza aggiungere altro grasso.
Una macinata di pepe, un altro giro di olio e...buonissima, proprio quello che ci vuole in queste fredde sere di Gennaio.
Giò