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martedì 17 maggio 2016

Aglio orsino, questo sconosciuto. E pesto sia.

A maggio si trova l'aglio orsino. Ma cos'è l'aglio orsino?  E perchè si chiama orsino? E che me ne faccio di un mazzo di aglio orsino?
Partiamo dalle basi: è un'erba spontanea perenne, si raccoglie a maggio, si può usare sia fresco che cotto, si trova nei boschi ma c'è chi lo coltiva anche sul balcone di casa ed hai dei fiori bianchi davvero graziosi. La leggenda racconta, oltre agli innumerevoli benefici, che il nome derivi dal fatto che gli orsi ne siano ghiotti e che ne mangino grandi quantità una volta usciti dal letargo per depurarsi e rimettersi in forma dopo il lungo "pit-stop" invernale.
Non temete, non puzzerete di aglio anti-vampiro. Il gusto è decisamente più delicato e più digeribile dell'aglio fresco! Una picevole scoperta!



Ingredienti per 8 persone

un mazzo di aglio orsino
una manciata di pinoli
sale qb
parmigiano e pecorino sardo in quantità variabile e a gusto

Grattuggiate per prima cosa i due formaggi e teneteli da parte. Lavate con cura le foglie di aglio orsino e asciugatele bene. Mettetele in un mixer, che avrete possibilmente tenuto al freddo così che il calore delle lame in movimento non ossidi le foglie verdi, aggiungete i pinoli, i formaggi grattugiati e l'olio a filo fino ad ottenere una salsa morbida, come il classico pesto alla genovese. Azionate a satti il frullatore, sempre per "scongiurare" l'ossidazione.
Regolate di sale se necessario e conservate in barattoli ricoperti a filo con olio extra vergine dioliva.
Usatele per condire la pasta diluendolo con poca acqua di cottura della pasta.

Giò

lunedì 25 maggio 2015

Pesto di....salvia!

Tanto, ma tanto tempo fa papà mi aveva girato via mail la ricetta di un pesto fatto con la..salvia. Ho subito risposto con un "..mmhh buono, da provare!", ma poi tra una cosa e l'altra non sono mai riuscita a farlo. Come una catena di S Antonio l'ho girato a mia volta ad amici che so che apprezzano. E così è stato: molti lo hanno provato e tutti sono tornati con commenti entusiasti loro e dei loro amici a cui l'hanno fatto assaggiare. Ma il tempo passa, la salvia che regolarmente mi faccio portare pure e così mi ritrovo ancora a non averlo mai fatto. Eppure è di una semplicità e velocità disarmante. Finalmente mi sono trovata, quasi per caso,  un mazzetto di salvia profumata e fresca. Non potevo farmi scappare anche questa occasione. Pronti via: chi si ferma a pranzo?



Ingredienti per 4 persone

30 foglie di salvia
100g di pinoli
50g parmigiano
50g di pecorino
uno spicchietto di aglio privato della sua anima (facoltativo)
olio extra verigne di oliva

Tritate le 30 foglie di salvia, aggiungete i pinoli, quindi il parmigiano e il pecorino. Versate a filo circa un cucchiaio di olio extra vergine di oliva per persona e aggiungete, se vi piace, un po' di peperoncino o una bella macinata di pepe. Aggiustate di sale.
Si, tutto qui. Ed è buonissimo! Meglio di così?

Giò




lunedì 27 aprile 2015

Pesto di fave..pecorino e salame.

Giornate frenetiche sempre all'insegna di svuotare quanto più possibile frigorifero, ma soprattutto freezer. Tra le mille cose trovo anche un pacchetto di fave che a suo tempo (mamma mia quanto tempo??) avevo lessato, sgusciato ad una ad una, diligentemente messo sottovuoto, abbattutto e messe al sicuro. Certo...chi non può vivere senza un sacchetto di fave pronte all'uso?? Vabbè la stagione è quella giusta, i soliti amici si sono autoinvitati per una birra tra gli scatoloni e un pesto di fave con pecorino e salame per aperitivo calza a pennello.
La preparazione è semplicissima, velocissima e freschissima. Provatela!



Ingredienti

200gr di fave fresche
50g pecorino sardo
una manciata di parmigiano
uno spicchietto di aglio, facoltativo
una manciata di pinoli
qualche foglia di menta fresca
olio extra verdine di oliva

Sgranate le fave, sbollentatele per qualche minuto in acqua bollente salata, scolatele e passatele subito sotto l'acqua corrente fredda per mantenere il colore verde vivo. Toglitete la pelle esterna più dura. Mettete tutti gli ingredienti in un mortaio (o in unmixer se avete fretta, magari dopo averlo lasciato quanto più possibile in freezer così da non far ossidare le fave con il calore delle lame, o meglio ancora in un passaverdure) e pestate, aggiungendo olio a filo, fino ad ottenere la cremosità desderata. Aggiungete alla fine anche le foglie di menta fresca e regolate di sale. 
Io ho usato il pesto di fave come salsa da aperitivo insieme a scaglie di pecorino e delle fette di salame, ma è anche un ottimo sugo per la pasta!

Giò

mercoledì 23 aprile 2014

E' primavera! Radiatori, fave, pancetta e pecorino

Quest'anno Pasqua è stata tardi, in piena primavera anche se il tempo ci ha fatto stare con il fiato sospeso per giorni e giorni. Ma alla fine il sole ha avuto la meglio e così via libera a un lungo week end non stop di pranzi e pic nic all'aperto. E in primavera non manca mai un grande cestino pieno di fave, del buon salame e dell'ottimo pecorino...ovviamente il tutto annaffiato dal dell'altrettanto ottimo vino rosso. E così è stato! Alla fine dei tre giorni di lavoro non stop ai fornelli (e di altrettante mangiate non stop) si torna a casa e i giorni seguenti si fa il conto con i "resti"(e i kg di troppo- scusate, ma c'è una "vocina" che continua a darmi suggerimenti poco carini). E proprio da qui è nata questa pasta che devo dire ha riscosso un gran successo anche con gli ultimi amici ancora in grado di sedersi ad un tavolo! Dopo tutto la tavola è sinonimo di convivialità e basta un bicchiere di vino e due chiacchiere per ritrovarsi di nuovo …..a mangiare e …di gusto!

Ingredienti per 4 persone:

350g di radiatori Garofalo
1 kg di fave da sgranare o circa 450gr di fave già sgranate
150g di pancetta affumicata
un porro o un cipollotto o uno scalogno
abbondante 
olio evo, sale e pepe qb
basilico o mentuccia per profumare

Sgranate le fave e sbollentatele in acqua salata per qualche minuto. Quindi scolatele, mettetele sotto l'acqua fredda ed eliminate la pellicina. Nel frattempo fate rosolare il porro (o il cipolloto) in una padella con un fio di olio extra vergine di oliva. Quando sarà appassito (non deve friggere né colorirsi) aggiungete dapprima la pancetta affumicata o poi tre quarti delle fave. Fate cuocere per qualche minuto così che tutti i sapori si amalgamino e si esaltino tra di loro. Nel frattempo portate ad ebollizione una capiente pentola e non appena l'acqua raggiunge il bollore buttate la pasta. Schiacciate con i rebbi di una forchetta le fave che avete tenuto da parte ed unitele al resto insieme ad un cucchiaio di acqua di cottura della pasta e spegnete il fuoco. Scolate con una schiumaiola la pasta un paio di minuti prima di raggiungere la cottura ottimale e finite di cuocerla nella padella con le fave. Aggiungete man mano che la pasta e il sugo lo richiedono acqua di cottura fino ad ultimare la cottura. Spegnete il fuoco, aggiungete abbondante pecorino, una macinata di pepe nero e qualche foglia di basilico o mentuccia per profumare e mantecate. Portate in tavola ancora fumante: che goduriaaaaa!

Ma non avevamo giurato che non avremmo più mangiato dopo i bagordi di Domenica di Pasqua e Lunedì di Pasquetta giurando che sarebbe iniziata la dieta... ma quella con la D maiuscola??? Da lunedì, da lunedì prossimo :)

Giò


lunedì 30 settembre 2013

And the winner is: il pesto della mamma di Pep

Geniale nella sua semplicità, assolutamente unico per il sapore stuzzicante e quel colore verde che inebria ancora prima del palato gli occhi! W il pesto! Sembriamo dei pazzi, lo so. Eppure ogni santo week end che trascorriamo in Liguria proviamo un pesto diverso per decretare chi si sale sul primo gradino. Li abbiamo davvero provati tutti, comuni limitrofi compresi. Una doverosa premessa: quello de La Vedetta sulla sfoglia delle lasagne è inarrivabile, ma la "Signoraottantennedeimerletti" il segreto davvero non ce lo vuole svelare.
Perchè Winner? Perchè il pesto è stato il portagonista della nostra cena di "fine estate". Diciamo una "blind pesto dinner" con l'unico obiettivo di decreatare la medaglia d'oro. Beh, posso dirvi chi ha vinto? ...Il pesto di Francidettobaldo è grandioso, ma quello della mamma di Pep è davvero strepitoso!!! Onore e gloria, al mio Francidettobaldo. Come sono fortunata :)



Ingredienti

abbondanti foglie di basilico di Prà (quello con le foglioline piccole piccole), circa 80gr
uno spicchio di aglio privato dell'anima
pinoli, una manciata circa
parmigiano, circa 30gr
pecorino, circa 50gr
olio extra vergine di oliva della riviera ligure (circa mezzo bicchiere)
sale

Lavate accuratamente in acqua fredda le foglie di basilico e fatele asciugare all'aria aperta, stese su un canovaccio. La ricetta originale prevede l'utilizzo del mortaio, rigorosamente di marmo, ma oggigiorno possiamo sgarrare ed usare anche un mixer. In questo caso se potete mettetelo qualche minuto nel freezer, così le lame non si scaldano e le foglie di basilico non si ossidano diventando scure. Quindi tornando al mortaio iniziate con lo spicchio di aglio e il sale: pestate finchè non diventerà una crema. Aggiungete poco alla volte le foglioline di basilico e lavoratele a lungo e dolcemente con movimento rotatorio. Quando il basilico sarà di un verde brillante, unite i pinoli prima, poi i formaggi e infine l'olio a filo. Assaggiate per regolare di sale. Il pesto è pronto e potete usarlo per condire trofie, lasagne, linguine, gnocchi...
Qualche consiglio utile:
- per un pesto più fluido al momento di condire la pasta aggiungete qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta
- per condire la pasta usate il pesto sempre fuori dal fuoco
- se non lo usate subito potete conservarlo per qualche giorno in frigorifero o in freezer. In entrambi i casi ricoprite la superficie con dell'olio
- se usate il frullatore, se potete, preferite lame in plastica e non in acciaio e azionatele a bassa velocità e a scatti così da evitare che si surriscaldino troppo. Il trucchetto di passare il bicchiere del frullatore nel freezer qualche minuto è un altro valido aiuto anti surriscaldamento delle lame che oltre al colore altererebbe anche il sapore del basilico.

Giò