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giovedì 3 novembre 2016

Tagliata con funghi porcini

A me in fondo l'autunno piace! Mi piacciono i colori -il giallo il rosso, l'arancione e le mille sfumature - mi piacciono le castagne, la zucca, i funghi, il tartufo e tutti i piatti che ne derivano.
Mi piace un po' meno il cambio dell'ora: uscire dall'ufficio e trovarsi immersi già nel buio più buio un po' mi rattrista. Però mi fa venire voglia di toranre a casa di fretta, abbracciare i miei bimbi, rotolarmi con loro per terra, fare i salti sul divano e fare le costruzioni con i lego.
Fuori fa freddo, è buio e come non succedeva da anni sembra essere tornata la nebbia: domani sarà un bel giorno, ma per ora consoliamoci con una bella tagliata con rucola e funghi porcini!
Diciamo subito che la maga della carne per me è Alessandra. Come lei, nessuno mai. Quindi cercherò di utilizzare tutti i suoi "trucchetti" che ogni volta cerco di imprimermeli nella memoria, ma che inesorabilmente le richiedo via wup ogni santa volta. E comunque non chiedetemi perchè...a lei viene più buona!





Ingredienti per 4 persone

Una fetta di manzo adatta per tagliata: entrecote, costata, controfiletto, ma anche fiorentina se proprio volete esagerare...., circa 800gr, 1 kg se con osso
sale grosso
pepe
funghi porcini
rucola
olio extr vergine di oliva

Per prima cosa tirate fuori la carne che deve rigorosamente essere a temperatura ambiente. Nel frattempo pulite i funghi: tagliate con un coltellino la parte terrosa sul fondo del gambo, poi strofinateli delicatamente con uno strofinaccio umido o con l'apposito pennellino. L'importante è non bagnare i funghi, altrimenti si rovinano. Tagliateli a fettine sottili.
Scaldate una padella di ghisa: quando sarà molto calda metteteci sopra la carne che avrete salato con il sale grosso. Lasciatela cuocere 5 minuti da un lato,4 dall'altro e di nuovo 1 minuto dal pirmo lato. Se la fetta di coarne fosse più sottile, basteranno 3 minuti per lato. La tagliata deve avere una crosticina esterna ed essere morbida, ma calda, e rossa all'interno. Toglietela dalla padella e lasciatela riposare un paio di minuti avvolta nella carta stagnola. Tagliatela  dello spessore di circa 1 cm con un coltello affilato così da ottenere tagli obliqui e non perpendicolari. Mettetela quindi su un piatto di portata, ricoprite con un po' di rucola condita con olio pepe e sale e infine aggiungere i funghi porcini.
Mi è venuta fame!

Giò

lunedì 13 giugno 2016

La cottura perfetta per la carne? Usa la tua mano!

L'altra sera al mare ci stavamo accingendo a cuocere due belle fette di carne per una tagliata profumata alle erbe che si poi rivelata essere da urlo.
Da lì siamo in un attimo finiti a parlare del metodo di cottura, quanti minuti per lato, marinata si o no, sale nella marinata o solo a fine cottura?, fleur de sal o sale dell'himalaya... e last but not least, anzi forse uno degli aspetti più importanti,  come capire quando la carne raggiunge il grado di cottura desiderato.
Un amico dei miei non chef di professione, ma per chef per diletto e non per questo meno bravo di molti cuochi stellati- anzi- sosteneva che la cottura perfetta era quando tastandola con le dita la consistenza è simile alla "consistenza di una coscia femminile...con la cellulite"!!! Aiuto! Fatto sta che lui, ca va sans dire, non ne ha mai sbagliata una e anzi ha sempre esaudito alla lettera il desiderio di chi la voleva al sangue, chi molto cotta, chi "medium rare", come direbbero gli americani.
E proprio in mezzo a questa "diatriba", mi sono ricordata che recentemente avevo trovato sul web uno schemino interessate su un metodo decisamente pratico e per certi versi con qualche similitudine con quanto sosteneva l'amico "chef per diletto", (ma anche di più che solo per diletto) per capire quando la nostra carne raggiunge il grado di cottura desiderato! Bando ai termometri e ai gradi e via libera alla mano! Un termometro naturale a ..portata di mano!
Provatelo anche voi e ditemi cosa ne pensate!








  A me piace decisamente al sangue!
Quale di queste sarà la cottura "coscia di donna con cellulite"? :) :) :)

Ps: chiedo scusa ai diretti interessati, ma non ricordo la fonte di quaesta immagine..ingenuamente l'ho salvata sul desktop, ma non ho tracciato la fonte!



Giò

lunedì 28 luglio 2014

Roast beef con capperi e olive nere. Dalla toscana con amore.

Avete un pezzo di roast beef, poco tempo e tanta voglia di fare un figurone, magari sorprendendo i vostri ospiti? Provate questa ricetta tutta toscana e in meno di mezzora avrete un secondo piatto davvero saporito e originale. E se avanza (avanzerà? mhh, ho i miei dubbi) il giorno dopo è ancora più buono..magari come companatico in mezzo a due fette di pane toscano!



Ingredienti per 4 persone

750g di roast beef (lombata) di Chianina
2 spicchi di aglio novello
2 rametti di rosmarino
1 cucchiaio di capperi
100g di olive nere denocciolate
1 filetto d'acciuga sott'olio
1 limone non trattato
olio extra vergine di oliva toscano
sale marino grosso
pepe in grani

Pestate nel mortaio mezzo cucchiaino di sale grosso, uno di grani di pepe e strofinate la carne con questo battuto. Trasferitela quindi in una casseruola che la contenga a misura, aggiungete 8 cucchiai di olio, l'aglio schiacciato e fatela rosolare bene su tutti i lati. Abbassate il fuoco, coprite il recipiente e cuocete per 5 minuti. Nel frattempo tritate grossolanamente le olive con i capperi e il filetto di acciuga. Mescolateli con la scorza di limone e il rosmarino tritato molto fine. Aggiungete il battuto alla carne, spegnete il fuoco e lasciate riposare la carne per almeno 15 minuti. Al momento di serivre, eliminate l'aglio, affettate la carne e cospargietea con il sugo.

Giò



lunedì 27 gennaio 2014

Costolette di agnello con tzatziki

Sono sicura che quando Damiana leggerà questo post mi urlerà dalla sua stanza "Ecco le hai rifatte e non mi hai invitato"! Cavolo, cerdo che sia ormai un anno - se non di più - che Damidan mi chiede di farle l'agnello e io, che  come al solito decido di prepararlo solo all'ultimo, arrivo puntuale il giorno dopo raccontandole la bontà della cena a base di agnello!!!
Dami, intanto ti posto la ricetta, così puoi farlo anche tu e poi vedrai che prima o poi, quando meno te lo aspetti, riusciremo ad organizzare questa benedetta cena a base di agnello.



Ingredienti per 2 persone

Una decina di costolette di agnello
odori vari: rosmarino, timo, alloro,menta ...
sale e pepe

Tzatziki:
una confezione grande di yogurt greco
1 cetriolo
uno spicchietto di aglio (in Gregia ne usano decisamente più di uno spicchietto!)
qualche foglia di menta fresca
olio extra vergine di oliva
il succo di 1 limone
sale

Tirate fuori dal frigorifero le costolette di agnello così da averle a temperatura ambiente. Intanto preparate un trito con le erbe aromatiche e passatelo sulle costolette massaggiandole per farlo aderire ed insaporire bene. Lasciate riposare per una ventina di minuti, tempo di preparare il tzatziki e che la padella (preferibilmente di ghisa o la brace se siete in estate e avete l'opportunità di prepararla) si scaldi e arrivi alla giusta temperatura.
Nel frattempo preparate il tzatziki: pelate e togliete i semi del cetriolo, affettatelo e mettetelo in un colino per circa 10/15 minuti (così facendo si perderà l'acqua che è amara). Riducetelo a "poltiglia" con il coltello insieme ad uno spicchio di aglio a cui avrete tolto l'anima centrale. In una ciotola mescolate cetriolo e aglio insieme con lo yogurt, un pizzico di sale e pepe, il succo del limone e un cucchiaio di olio d'oliva.Come ultima cosa aggiungete qualche foglia di menta spezzetata con le mani.
Quando la brace o la padella saranno pronte, scottatevi le costolette, dapprima a fuoco alto per sigillarle bene, poi a fuoco moderato così da rendere omogenea la cottura (circa 7/10 minuti dipende dalla grandezza e dallo spessore delle costolette).Personalmente l'agnello mi pace rosato, ma non al sangue.
Regolate di sale e pepe e portate a tavola accompagnando le costolette con la salsa di yogurt e menta.

Giò

ps Il segreto per ottenere uno tzatzichi dal sapore più intenso? Lasciate quanto più tempo possibile lo tzatziki in frigo prima di servirlo.

venerdì 10 gennaio 2014

Passione crudo: vermicelli di vitello con polvere di noci macadamia e scaglie di pecorino

Dieta dopo le feste?
No dai... non ce la faccio.
E' deprimente e avvilente, non fa proprio per me! Preferisco di gran lunga optare per un'alimentazione equilibrata senza eccessi ed evitare fritti, dolci e grassi simili. Ci vuole più pazienza per perdere peso e tornare in forma, ma almeno vivo felice! Ci sono tante ricette stupende da sfruttare in un periodo di regime detox!
Questo è un perfetto esempio! Amo follemente i crudi, sia di carne che di pesce, e col condimento giusto possono diventare un piatto leggero ed eccezionale se volete stare attenti ma non rischiare il suicidio!
Avevo provato la ricetta da cui partono questi vermicelli nel mio ristorante preferito, il Pont de Ferr di Milano. Parliamo di tanto tanto tempo fa, quindi ricordavo solo carne cruda condita in modo molto semplice, noci macadamia e pecorino, o forse il pecorino non c'era, mah... Ad ogni modo ho deciso di rifarla con quei pochi ricordi che una cena a 12 corse e svariate bottiglie di vino può lasciare.
Il risultato? Eccezionale! Abbinamenti perfetti per un piatto velocissimo, profumato e veramente di gran gusto!



Ingredienti per 2 persone
250 gr di filetto di vitello
100 gr di noci macadamia
Scaglie di pecorino
Sale, pepe bianco, olio evo
Erba cipollina per guarnire

Asciugate il vitello con carta assorbente, tagliatelo a striscioline spesse come spaghetti alla chitarra o poco più grandi.
Condite i vermicelli con olio, sale e pepe e tenete da parte.
Grattugiate finemente le noci macadamia in modo da ottenere una polvere soffice.
Con una forchetta e l’aiuto di un cucchiaio arrotolate i vermicelli e componete nel piatto dei nidi.
Spolverate con la polvere di noci macadamia.
Sistemate in cima ai vermicelli qualche scaglia di pecorino.
Ultimate con una grattata di pepe bianco fresco e un giro d’olio.



Abbinamento consigliato da Edoardo Fraioli di www.crudaecrudo.it :
Ideale con una una birra scura belga, scegliendone una molto più beverina delle altre, la Lupulus Bruin o rimanendo in Italia la Reale di Birra del Borgo, ispirata alle tradizionali India Pale Ale inglesi di fine '700, birre caratterizzate da un’abbondante luppolatura, viene personalizzata con l’impiego di luppoli aromatici americani, sosterrà bene il confronto.