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martedì 29 marzo 2016

Coniglio al latte e timo

Il coniglio al latte e timo credo che sia il piatto che più mi ricorda Teresa. L'ho mangiato per la prima volta nelle Marche. Tommi l'ha ribattezzato subito "pollo con le spine"... Per lui era, e forse è tuttora, impensabile mangiare il coniglio, visto che la sua nanna preferita è proprio un coniglio! Pollo o non pollo, spine o non spine ne mangiò una tale quantità da lasciare tutti a bocca aperta e forse anche un po' asciutta! E come dargli torto! il connubio latte e limone che può sembrare strano è invece azzecatissimo e si crea una cremina goduriosa da leccarsi i baffi. L'ho fatto diverse volte e ha sempre riscosso molto successo. E sebbene ormai dovrei saperlo fare a menadito ogni volta chiamo Teresa per un mini ripasso sul da farsi. Eppure è così semplice!! Non dimentichiamo poi che il coniglio ha una carne tenerissima, poco grassa e molto digeribile, ma molto saporita: secondo me dovremmo usarla molto di più rispetto a quanto non facciamo. La foto non rende troppa giustizia, lo so, ma Tommitommi fremeva per sedersi a tavola e addentare la sua porzione (e come dargli torto)!
Grazie Teresa!!!


Ingredienti per 3/4 persone

coniglio, possibilmente già porzionato
latte, qb (io uso quello parzialmente scremato!)
il succo di un limone
sale e pepe
timo
1 spicchio di aglio

Lavate il coniglio con acqua e aceto, sopratutto se il coniglio è nostrano così da togliergli un po' di "selvatico". Rosolate in una casseruola il coniglio insieme ad uno spicchio di aglio. Quando avrà preso un bel colore, copritelo con il latte, aggiungete il succo di un limone e qualche foglia di timo fresco. Lasciate cuocere a fuoco basso e con il coperchio per circa 1 ora. Se necessario aggiungete un altro po' di latte o semplicemente un po' di acqua calda. Il sughetto si raddenserà diventando cremoso e il coniglio con la cottura lenta diventerà morbidissimo. Aggiustate di sale e pepe e portate subito in tavola. Accompagnatelo con un bel piatto di insalata o con delle patate al forno o semplicemente bollite. Vi leccherete i baffi, credetemi.

Giò

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